"Snow Pallet 13" di Toshihiko Shibuya: il cambiamento climatico nel diario di un paesaggio, dalla neve al disgelo

“Snow Pallet 13”, Toshihiko Shibuya. All images © Toshihiko Shibuya

“Snow Pallet 13”, Toshihiko Shibuya. All images © Toshihiko Shibuya

Si chiama semplicemente “Snow Pallet 13”, il tredicesimo capitolo della serie di arte invernale, squisitamente effimera, che l’artista giapponese Toshihiko Shibuya (ne ho parlato spesso) regala alla sua città (Sapporo) e al resto del mondo ogni anno. Quasi un diario personale e collettivo per immagini dell’impatto delle mutazioni del clima sull’ecosistema dell’estremo nord (l’Isola di Hokkaido confina con la Russia ed ha inverni lunghi e rigidi).

Una documentazione, ad un tempo minimale e poetica, che rende evidente come la salvaguardia dell’ambiente anche all’interno di un’area densamente urbanizzata sia tuttavia possibile.

"Quando la neve non è troppo profonda- racconta l’artista- la volpe del nord cammina qui ogni notte. La mattina dopo, possiamo trovare le sue impronte."

Quest’inverno Toshihiko Shibuya ha moltiplicato gli elementi (semplici, in metallo, colorati vivacemente nella parte inferiore per meglio riflettersi sulla neve) che, come di consueto, compongono l’installazione fino a raggiungere i settanta pezzi. Rendendo lo spazio labirintico, inaspettatamente stimolante eppure meditativo. D’altra parte, il cortile del Sapporo Park Hotel, con i suoi 2mila metri quadri di verde curatissimo, lo consentiva.

"Di questo questo Snow Pallet- spiega - resta l'immagine dell'ombra lunga delle sculture sulla superficieie della neve con i colori luminosi riflessi. L'immagine dell'ombra di figure geometriche ritmiche che appare sulla neve. Possiamo guardare tutto questo dalle finestre a sud-ovest, dal terzo al decimo piano dell'hotel".

A metà strada tra il design, la Land Art e la scultura in genere, la longeva serie Snow Pallet, intende sottolineare con grazia i mutamenti dell’ambiente all’interno della quale viene installata, in concomitanza con le viarie ore del giorno, con i cambiamenti meteo e col procedere della stagione. Riducendo al minimo le modifiche. E’ per questo che gli elementi metallici, pur di varie forme, sono più dei supporti per la neve che dei commenti visivi. Unica concessione alla richezza sono i colori, vivi, a tratti decisamente artificiali, fatti per colare sotto forma di luce sulla coltre bianca, trasmettendo allegria a chi li osserva.

“Mi sforzo di creare opere d'arte che risuonino con la natura- continua - La mia arte simboleggia ed esprime il clima unico del nord di Hokkaido, con le sue abbondanti nevicate. L'arte nel contesto naturale dipende tutta dal tempo, ma penso che sia come dovrebbe essere. Non c'è nulla che possiamo fare per domare Madre Natura. Non miro a controllare la natura, ma a rannicchiarmi vicino ad essa, e ad usarla in modo intelligente".

La serie Snow Pallet di Toshihiko Shibuya, con il passare del tempo ha finito per diventare un appuntamento fisso che documenta il trascorrere della stagione fredda. Il livello di neve, la lunghezza dei periodi di clima rigido, l’abbassarsi della temperatura, tramutandosi in un indicatore dei macrocambiamenti cui nostro malgrado siamo testimoni. Allo stesso tempo però mantiene una vibrazione intima, come di stupore infantile che si rinnova e memoria personale che trapela senza mai venire svelata. Fondendo più piani d’interpretazione in un solo riflesso.

Snow Pallet 13” di Toshihiko Shibuya conclude il suo periodo d’installazione nel cortile del Sapporo Park Hotel (dal primo dicembre 2021) con marzo. Il mese del disgelo.

Per vedere altre edizioni di quest’amata opera di Shibuya clicca qui o consulta il suo account Instagram per seguirla momento per momento.

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"Scène de rue à Montmartre" di Vincent Van Gogh sarà visibile al pubblico per la prima volta da quando fu dipinto nel 1887

“Scène de rue à Montmartre Impasse des Deux Frères et le Moulin à Poivre)” (1887), olio su tela, 46,1 x 61,3 centimetri. Immagine per gentile concessione di Sotheby's

“Scène de rue à Montmartre Impasse des Deux Frères et le Moulin à Poivre)” (1887), olio su tela, 46,1 x 61,3 centimetri. Immagine per gentile concessione di Sotheby's

Quando verrà battuto all’asta il prossimo 25 marzo “Scène de rue à Montmartre (Impasse des Deux Frères et le Moulin à Poivre)” (“Scena di strada a Montmartre”) di Vincent Van Gogh, uscirà per la terza volta dalla casa che lo ha ospitato per oltre 100 anni. E anche le immagini a colori e particolarggiate, sono una novità per quest’opera dipinta nel 1887 dal famosissimo pittore olandese, che era stata riprodotta solo una volta non in bianco e nero ma in dimensioni minuscole.

D’altra parte quando Sotherby’s batterà quest’opera, stimata tra i 5 e gli 8 milioni di euro, si ritiene che la famiglia che l’ha posseduta ininterrottamente almeno dal 1920, aumenterà considerevolmente le proprie ricchezze. Se come osserva The Art Newspaper, sulla base dei dati forniti dall’Art Institute of Chicago, il prezzo originale di quest’opera, si può comparare a "Terrasse et pont d'observation au Moulin de Blute-Fin, Montmartre" (dipinto quasi contemporaneamente nel 1887). Quest’ultimo, infatti, che raffigura il punto d’osservazione dei mulini sulla collina, pur essendo molto più piccolo di “Scena di strada a Montmartre”, fu venduto acuni anni più tardi, quando i prezzi delle opere di Van Gogh erano cresciuti, per sole 300 sterline (circa 1200 euro al cambio attuale). Il prezzo, sempre secondo le foti citate sopra, sarebbe paragonabile a 15mila sterline di oggi (circa 17mila euro).

Tuttavia Sotherby’s non ha reso noto alcun particolare sulla famiglia che per ora possiede l’opera. Se non che è francese.

“Scène de rue à Montmartre (Impasse des Deux Frères et le Moulin à Poivre)” di Vincent Van Gogh è una tra le opere che segnano il passaggio dell’artista al suo caratteristico stile. E’ increspata da una tensione vivace che fa sentiree all’osservatore i clima di Parigi di quel giorno se non un sotterraneo alone di mistero quasi mistico. Descrivendo allo stesso tempo uno scorcio del quartiere della capitale francese, dove all’epoca abitava lo stesso Van Gogh.

Scène de rue à Montmartre (Impasse des Deux Frères et le Moulin à Poivre)” (“Scena di strada a Montmartre”) di Vincent Van Gogh, dopo l’asta da Sotheby’s, verrà esposto al pubblico per la primma volta ad Amsterdam (1-3 marzo 2021), Hong Kong (9-12 marzo 2021) e infine Parigi (16-23 marzo 2021, Drouot e Sotheby's). Restrizioni COVID-19 permettendo. (via Colossal)

“Scène de rue à Montmartre Impasse des Deux Frères et le Moulin à Poivre)”, particolare, (1887), olio su tela, 46,1 x 61,3 centimetri. Immagine per gentile concessione di Sotheby's

“Scène de rue à Montmartre Impasse des Deux Frères et le Moulin à Poivre)”, particolare, (1887), olio su tela, 46,1 x 61,3 centimetri. Immagine per gentile concessione di Sotheby's

“Scène de rue à Montmartre Impasse des Deux Frères et le Moulin à Poivre)”, particolare, (1887), olio su tela, 46,1 x 61,3 centimetri. Immagine per gentile concessione di Sotheby's

“Scène de rue à Montmartre Impasse des Deux Frères et le Moulin à Poivre)”, particolare, (1887), olio su tela, 46,1 x 61,3 centimetri. Immagine per gentile concessione di Sotheby's

“Scène de rue à Montmartre Impasse des Deux Frères et le Moulin à Poivre)”, particolare, (1887), olio su tela, 46,1 x 61,3 centimetri. Immagine per gentile concessione di Sotheby's

“Scène de rue à Montmartre Impasse des Deux Frères et le Moulin à Poivre)”, particolare, (1887), olio su tela, 46,1 x 61,3 centimetri. Immagine per gentile concessione di Sotheby's

"La Ferita" di JR su di Palazzo Strozzi ricorderà l'inaccessibilità della cultura in tempi di COVID-19

JR, Portrait, 2019

JR, Portrait, 2019

L’artista francese JR, che coniuga appropriazione e creatività, reinterpretando generi e tecniche antiche (come ritratto e anamorfosi, affresco corale e collage fotografico) in maniera sovradimensionata e teatrale del tutto contemporanea, sarà protagonista di un importante opera d’arte pubblica a Palazzo Strozzi di Firenze.

JR, infatti, dopo due interventi a Venezia e San Gimignano, oltre alla sua prima personale italiana lo scorso anno a Galleria Continua, è stato chiamato a reinterpretare la facciata d Palazzo Strozzi. Il progetto, che sarà visibile a tutti, gratuitamente, da marzo fino ad agosto 2021, si intitola “La Ferita” ("The Wound")e oltre a rappresentare una riflessione sull’oggettiva difficoltà di accedere ai luoghi della cultura in tempi di Covid-19, ricorderà come il settore sia stato colpito al cuore.

"Palazzo Strozzi si distingue per la volontà di creare un dialogo tra antico e contemporaneo attraverso il coinvolgimento di artisti che sanno interpretare il presente- ha commentato il direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi, Arturo Galasino- La nuova opera di JR rappresenta un segnale forte di riflessione sulle difficili condizioni di accesso alla cultura nell’epoca del Covid-19 ma allo stesso tempo un’occasione per un nuovo coinvolgimento del pubblico all’insegna di valori come libertà, immaginazione creativa e partecipazione. Nell’attuale difficoltà di offrire occasioni di fruizione dell’arte in spazi tradizionali, la scelta di creare un’opera visibile a chiunque sulla facciata di Palazzo Strozzi diviene un invito a ritrovare un rapporto diretto con l’arte e una sollecitazione per nuove forme di condivisione e partecipazione".

L’intervento di JR normalmente sarebbe stato un regalo alla città di Firenze e ai suoi migliaia di turisti, oltre ad uno strumento di marketing museale associato ad una mostra personale dell’artista (come già successo in occasione delle esposizioni di Ai Weiwei e Tomás Saraceno, per esempio). Nel clima di attuale incertezza resta un modo per ricordare che Palazzo Strozzi c’è e continua a lavorare a porte chiuse.

L’iniziativa è promossa e organizzata da Fondazione Palazzo Strozzi e Andy Bianchedi in memoria di Hillary Merkus Recordati. Sostenitori Fondazione Palazzo Strozzi: Comune di Firenze, Regione Toscana, Camera di Commercio di Firenze, Fondazione CR Firenze, Comitato dei Partner di Palazzo Strozzi, Intesa Sanpalo. I promotori ringrziano Galleria Continua per la collaborazione al progetto di JR.

JR, come tutti gli artisti internazionali, spostandosi da un Paese all’altro a velocità molto ridotta ha avuto la possibilità di continuare a lavorare anche in questo periodo. Il mese scorso, per esempio, era ancora in corso la sua mostra nella nuova sede parigina di Galleria Continua, mentre sua moglie, l’artista Prune Nourry, ha presentato un’importante installazione ai grandi magazzini Le Bon Marché di Parigi.

D’altra parte lui non si scompone e dichiara che: "Ho la più grande galleria d’arte immaginabile: i muri del mondo intero”.

Per vedere “La Ferita” ("The Wound") sulla facciata di Palazzo Strozzi a Firenze bisognerà attendere fino al 19 marzo, ma JR condivide le sue opere d’arte pubblica sia attraverso il suo sito internet che l’account Instagram.

“The Chronicles of New York City” (2020). Photos by Marc Azoulay. Image © JR-ART.net

“The Chronicles of New York City” (2020). Photos by Marc Azoulay. Image © JR-ART.net

Omelia Contadina, 2020, Processione, San Gimignano, Italia, 2020, Procession, San Gimignano, Italy Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA Photo by : JR

Omelia Contadina, 2020, Processione, San Gimignano, Italia, 2020, Procession, San Gimignano, Italy Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA Photo by : JR

“The Chronicles of New York City” (2020). Photos by Marc Azoulay. Image © JR-ART.net

“The Chronicles of New York City” (2020). Photos by Marc Azoulay. Image © JR-ART.net

Omelia Contadina, 2020, Processione, San Gimignano, Italia, 2020, Procession, San Gimignano, Italy Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA Photo by : JR

Omelia Contadina, 2020, Processione, San Gimignano, Italia, 2020, Procession, San Gimignano, Italy Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA Photo by : JR

JR, The Secret of the Great Pyramid, 7 Juin 2016, 21H45 © Pyramide, architecte I. M. Pei, musée du Louvre, Paris, France, 2016

JR, The Secret of the Great Pyramid, 7 Juin 2016, 21H45 © Pyramide, architecte I. M. Pei, musée du Louvre, Paris, France, 2016

Omelia contadina, Iris Pulvano, 2020, theater installation at Galleria Continua, 2020 theater installation at Galleria Continua. Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA. Photo by: Ela Bialkowska, OKNO Studio

Omelia contadina, Iris Pulvano, 2020, theater installation at Galleria Continua, 2020 theater installation at Galleria Continua. Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA. Photo by: Ela Bialkowska, OKNO Studio