Banksy va in laguna travestito da pittore di strada per sbertucciare la Biennale di Venezia

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In un video girato con una telecamera nascosta e pubblicato ieri (lo potete guardare qui sotto), Banksy più o meno travestito e armato di banchetto si finge pittore di strada in Piazza San Marco. Il collage di quadri che mostra parla della fragilità della città lagunare di fronte all’ingresso delle navi da crociera. Ma si capisce subito che non è il vero obbiettivo dello street artist britannico. Perchè a pochi metri si sta svolgendo la Biennale di Venezia 2019, “May you Live Interesting Times”.

E infatti, Banksy, correda il video con questo commento: "Sto allestendo la mia bancarella alla Biennale di Venezia- scrive- Nonostante sia il più grande e prestigioso evento artistico del mondo, per qualche ragione non sono mai stato invitato."

Solo una manciata di giorni addietro, mentre a Venezia si svolgeva la pre-inaugurazione della famosa kermesse e tutti gli addetti ai lavori del mondo erano confluiti nei sestrieri cittadini, aveva fatto la sua comparsa un misterioso murale. Che, sulle prime, non era stato notato da nessuno.

Soprannominata dalla stampa Naufrago Bambino, l’opera non è ancora stata rivendicata. Ma il nuovo intervento conferma che Banksy era in laguna più o meno nello stesso periodo e che aveva nel mirino la Biennale di Venezia. Insomma, restano pochi dubbi sul fatto che sia sua.

D’altra parte quale modo migliore esisterebbe per irridere il mondo dell’arte, se non quello di fare un murale mentre tutti i critici, i galleristi, i direttori di museo e i collezionisti del globo sono riuniti a Venezia senza autenticarlo? Risultato: nonostante il bambino tenesse una torcia in mano (che dal fumo sembrava più un razzo di salvataggio), nessuno, durante i giorni del pre-opening, l’ha notato. E una volta scoperto, neanche uno si è preso la responsabilità di confermarne o negarne la paternità senza ombra di dubbio.

Anche il nuovo intervento in cui Banksy (o chi per lui) appare travestito da artista di strada ha sortito l’effetto desiderato. Infatti, nel video dopo aver osservato il nostro eroe posizionare il suo banchetto, con il volto nascosto da occhiali scuri sciarpa e cappello, e aver sentito i commenti positivi dei passanti (in uno in particolare dicono: “è più bello di quelli che abbiamo visto in Biennale”), vediamo i vigili che lo cacciano via. Perchè sprovvisto di autorizzazione (come, appunto, per esporre in Biennale).

all images courtesy of Banksy. via designboom

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Alex Chinneck ha annodato una colonna lignea di 450 anni fa

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Case capovolte, villette che scivolano via, edifici fluttuanti, le opere dello scultore britannico Alex Chinneck sono ironiche e surreali. Mixano il coup de théâtre con la vita quotidiana e sono talmente curate nei particolari da essere, talvolta, indistinguibili dalla realtà. Non fosse per il fatto che sono inverosimili. 

E’ il caso, per esempio, dell’intervento ‘Birth, death, and a midlife crisis’ (Nascita, morte e crisi di mezza età) che in questi giorni si è guadagnato uno spazio sulle pagine reali e virtuali dei giornali di tutto il mondo. L’intervento site-specific che è al centro della mostra ’Knots’ dedicata ad Alex Chinneck dalla Städtische Galerie Kornhaus a Kirchheim Unter Tec in Germania, rappresenta un nodo ad un’antica colonna dell’edificio.

"Il museo ha 450 anni e Le colonne ne sono la caratteristica principale- ha spiegato Chinneck-  questo intervento ha colto l'occasione per sfidare la logica e distorcere la storia. Volevo creare l'impressione che avessimo cambiato solo ciò che era già fisicamente presente nel museo e il lavoro è nato attraverso la manipolazione, piuttosto che l'introduzione, del materiale. Con questo approccio, l'obiettivo era produrre qualcosa di scolpito, audace ma sensibile al contesto ".

Per rispettare la fuga prospettica e dare equilibrio all’insieme,  Chinneck ha aggiunto anche una colonna diritta.

Conosciuto per le grandi installazioni di arte pubblica e definito da The Guardian ’maestro dell’illusione architettonica’, Alex Chinneck, di solito lavora in esterno. Ma in questa mostra ha dato prova di non perdere la sua abilità di far scivolare la realtà nell’illusione nemmeno all’interno di un edificio.

A ’Knots’ l’artista ha esposto anche una scopa in legno. Con il manico annodato naturalmente. A seguire trovate le foto di varie altre sculture di Chinneck.

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Shimabuku affila un Macbook Air e lo usa per affettare mele alla Biennale di Venezia 2017

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In ‘Sharpening a Macbook Air’ l’artista giapponese Shimabuku affila un computer portatile per poterlo usare come un coltello da cucina. Ovviamente, una volta ultimata la trasformazione, se ne serve per tagliare a metà una mela. La video installazione, presentata alla Biennale di Venezia 2017 nell’ambito della mostra VIVA ARTE VIVA curata da Christine Macel, è un opera minimale ed ironica in linea con lo spirito acuto e divertito dell’artista.

Shimabuku, 'Sharpering a Macbook Air", il comuputer affilato esposto in biennale photo: artbooms

Shimabuku, 'Sharpering a Macbook Air", il comuputer affilato esposto in biennale photo: artbooms

La sua installazione di video e di vetrine con oggetti costituisce delle narrazioni che investono la vita quotidiana, la natura e il mondo animale, che gli è particolarmente caro- scrive Christine Macel nell’introduzione al catalogo di VIVA ARTE VIVA- In un’estetica minimalista e frugale, egli introduce una fiction a volte surrealista, con delle scene improbabili (…). Shimabuku inietta fantasia nelle sue opere spesso giocose, le cui riflessioni, in particolare sui legami tra l’uomo e la tecnologia, rivelano uno sguardo malizioso e senza illusioni".

Shimabuku, 'Sharpering a Macbook Air", frames da video

Shimabuku, 'Sharpering a Macbook Air", frames da video

Shimabuku, insomma, porta l’assurdo nel quotidiano e viceversa. In ‘Sharpening a Macbook Air’, ad esempio, affilando a mano, su una pietra, il margine inferiore del portatile fino a farne una lama, l’artista, riporta in modo ludico la tecnologia alla concretezza. Non senza smontare il marketing aziendale che ha fatto del Mac un oggetto di desiderio.

‘Sharpening a Macbook Air’ (video e computer ridotto a coltello) di Shimabuku si trova nel Padiglione della Terra della Biennale di Venezia 2017 (Christine Macel ha deciso di dividere VIVA ARTE VIVA in nove famiglie di artisti o capitoli) in Arsenale.

Shimabuku, 'Sharpering a Macbook Air", il comuputer affilato esposto in biennale (particolare)

Shimabuku, 'Sharpering a Macbook Air", il comuputer affilato esposto in biennale (particolare)

Shimabuku, 'Sharpering a Macbook Air", la video installazione alla biennale di Venezia 2017, photo: artbooms

Shimabuku, 'Sharpering a Macbook Air", la video installazione alla biennale di Venezia 2017, photo: artbooms

Shimabuku, 'Sharpering a Macbook Air", il comuputer affilato esposto in biennale (particolare)

Shimabuku, 'Sharpering a Macbook Air", il comuputer affilato esposto in biennale (particolare)