Scan the World: Stampa gratis in 3d 18mila sculture iconiche della Storia dell'Arte!

La copia del David di Michelangelo che è stata presentata a Expo Dubai è frutto di un lavoro di stampa 3d e riassemblaggio complesso che hanno permesso un accuratezza senza eguali, ma anche tu, senza pretendere tanto in particolari e dimensioni, puoi prendeti la soddisfazione di averne una personale. Il museo open source, Scan The World, infatti, non solo ospita un’ampia collezione di scansioni digitali di sculture iconiche ma incoraggia i visitatori a scaricarle e stamparle in 3d. Gratuitamente.

L’idea alla base è sempre la solita: internet come luogo di condivisione, scambio e accrescimento in cui la cultura è un bene libero ed accessibile a tutti. Nei fatti, la maggior parte delle volte non è così, ma Scan the World sembra mantenere le promesse. E non solo per la già impressionante biblioteca di manufatti digitalizzati e utilizzabii dagli utenti, ma anche per la recente collaborazione stretta con Google Arts and Culture (gigante del settore, legato a sua volta a oltre 2mila istituzioni) per aggiungere migliaia di nuovi pezzi alla piattaforma.

Nell’archivio di Scan the World sono conservate scansioni di sculture iconiche. Capolavori della Storia dell’Arte occidentale come il David di Michelangelo, appunto, la Pietà, il Pensatore di Rodin. Ma anche opere recenti come L.O.V.E. di Maurizio Cattelan, o oggetti curiosi come i teschi di scimpanzè. Povero, invece, almeno per adesso, l’elenco di pezzi provenienti da altre aree del mondo. Anche se sono presenti una piccola sezione dedicata all’India e alla Cina.

Il sito fornisce informazioni utili sulla versione originale di ogni oggetto (autore, titolo, materiale, epoca, dov’è conservato ecc.) oltre a stimare le dimensioni ideali di stampa e il tempo di realizzazione. Gli utenti sono, infine, invitati a condividere il risultato del loro lavoro.

Scan the World fa parte di My Mini Factory dove sono archiviate e condivise le scansioni degli oggetti più disparati stampabili in 3d. La piattaforma fornisce anche utili tutorial per i principianti, compreso uno che spiega come scansionare oggetti in posizioni difficili con i droni. (via Open Culture)

Il restauro di un'opera di Veermer porta alla luce un enorme Cupido dipinto sullo sfondo

Immagini Gemäldegalerie Alte Meister

Immagini Gemäldegalerie Alte Meister

Il meticoloso restauro di “Ragazza che legge una lettera davanti alla finestra” di Jan Veermer ha rivelato, oltre a toni di colore freddi e variegati, una grande figura di Cupido dipinta sullo sfondo. Un quadro nel quadro che è stato anche un colpo di scena alle Collezioni d’Arte Statali di Dresda (Staatliche Kunstsammlungen Dresden, SKD) e in particolare alla Gemäldegalerie dov’è conservato, perchè cambia radicalmente la lettura dell’opera. Dopo 300 anni o giù di lì.

Che, sullo sfondo dell’opera dipinta da un giovanissimo Jan Vermeer (1657-59 circa), ci fosse un Cupido, in verità gli studiosi lo sapevano già dal 1979, quando “Donna che legge una lettera davanti alla finestra” venne analizzata ai raggi X. Però tutti davano per scontato che a coprirla fosse stato lo stesso maestro olandese. Un cambiamento voluto insomma. Ma negli ultimi anni, solo dopo una serie di immagini riflettografiche a infrarossi, analisi microscopiche ed esami in fluorescenza a raggi X, è emerso senza ombra di dubbio che l’artista era morto da decenni quando il Cupido venne coperto. Chi l’abbia fatto, perchè e quando non si sa, ma questa decisione ha alterato in maniera importante la lettura dell’opera da parte degli studiosi e la percezione di chiunque in futuro l’avrebbe ammirata.

E’stato proprio il restauratore, mentre puliva il dipinto dalla patina giallastra che lo ricopriva, a rendersi conto che la solubilità della vernice dietro il capo della giovane ritratta da Veermer era diversa.

"Prima di proseguire i lavori su quest'area del dipinto- spiega il sito dei musei sassoni- nel laboratorio di archeometria della Hochschule für Bildende Künste di Dresda sono state eseguite indagini sulla struttura degli strati pittorici. Questi hanno mostrato che esistono strati invecchiati di agente legante e uno strato di sporco tra gli strati di vernice originali applicati da Vermeer e la vernice utilizzata per dipingere sul quadro di Cupido".

L’importante lavoro di restauro a cui è stato sottoposto il dipinto è stato svolto con un mix di tecnologia, abilità artigianale e pazienza cerrtosina: occhi al microscopio, con un bisturi dalla punta minuscola e affilatissima, rimuovendo lo strato di pittura sopra lo sporco senza intaccare quella messa dalla mano dell’artista. Un lavoro tanto delicato da costringere il restauratore Christoph Schölzel (della della Staatliche Kunstsammlungen di Dresda) a impiegare un giorno intero per rimuovere solo uno o due centimetri di vernice.

Jan Veermer morì giovane e “Ragazza che legge una lettera davanti alla finestra”, prima attribuito a Rembrandt e in poi a Pieter de Hooch, è una delle sole 35 opere riconosciutegli. La statuaria presenza di Cupido sullo sfondo della scena, fa da contraltare all’introspezione del resto della composizione e induce a pensare che si tratti di una lettera d’amore. Che dalla quotidianità dell’epoca proietta l’osservatore in una dimensione privata ma anche passionale.

Il quadro nel quadro che ha Cupido come protagonista, insieme ai ritrovati toni freddi e alle tanto calibrate quanto mutevoli nuance di colore del dipinto barocco, sono i protagonisti della mostra " Vermeer. La 'Ragazza che legge una lettera alla finestra aperta' di Johannes Vermeer e la pittura di genere olandese del XVII secolo". Al palazzo Swinger di Dresda ( dal 10 settembre al primo gennaio 2022) in cui l’opera del pittore olandese è stata svelata al pubblico nella sua forma originale dopo oltre 250 anni. (via Kottke)

Dipinti 150mila cuori sul "The National Covid Memorial Wall "di Londra per ricordare ogni singola vittima del virus

All photos © Henri Calderon for Colossal

All photos © Henri Calderon for Colossal

150mila cuori, uno per ogni vittima del COVID-19 nel solo Regno Unito, sono stati dipinti su un muro che costeggia il Tamigi nel tratto prossimo al parlamento inglese. Il progetto si chiamaThe Covid National Memorial Wall”. A tracciare questi immediati e scenografici ricordi sono stati i famliari di chi è mancato e un gruppo volontari (spesso il personale sanitario che li ha assistiti o amici). Per percorrere questa straziante distesa, lunga mezzo chilometro, occorrono dieci minuti di buon passo.

Le associazioni dei familiari delle vittime del virus sono presenti un po’ ovunque e chiedono cose molto simili. A cominciare dall’ammissione dei propri errori da parte dei governi. In Italia, per esempio, esiste l’Associazione Italiana Vittime Emergenza Covid-19. In Regno Unito c’è la COVID-19 Bereaved Families For Justice che ha coordinato quest’iniziativa svoltasi tra trai ponti di Westminster e Lambeth. A dirigerlo c’ha pensato il Signor Matt Fowler che lo scorso anno ha perso il padre di appena 56 anni.

"Quando vedi tutti i cuori-ha dichiarato a The Guardian- e pensi a ciò che ognuno rappresenta, è assolutamente spaventoso".

Gli organizzatori stanno ancora raccogliendo fondi per finanziare il completamento del The Covid National Memorial Wall” . Nel frattempo, si parla di conservare questo grande murale, composto da cuorii nomi e frasi d’affetto, a memoria dei caduti inglesi della pandemia.

I mezzi d’informazione del Regno Unito hanno diffuso questa notizia. Le immagini, invece, scattate dal giovane fotografo Henri Calderon, sono state condivise dal sito statunitense This is Colossal.