L'ultima opera di Banksy si chiama Game Changer ed è stata donata a un ospedale COVID

All images Courtesy of Banksy

All images Courtesy of Banksy

Il popolare street artist britannico Banksy ha realizzato una nuova opera per dare il suo contributo durante l’epidemia di COVID-19. Si chiama “Game Changer”, misura circa 1 metro quadrato ed è stata donata dall’artista all’ospedale di Southampton (una città portuale nel sud-est dell’Inghilterra).

L’opera rappresenta un bambino che fa volare una bambola-infermiera. Il giocattolo ha il braccio alzato come superman e, oltre alla divisa, porta mascherina e mantello. Sul petto ha la croce rossa che è l’unico colore che compare nel disegno. Per dare ancora più risalto al concetto (e introdurre contemporaneamente una nota d’ironia e quotidianità) si vedono anche i vecchi giocattoli del bambino (Batman e l’Uomo Ragno) nel cestino della carta straccia.

I giornali inglesi riportano che “Game Changer” è stato appeso nella hall vicino al prontosoccorso dell’ospedale di Sauthampton. Banksy ha allegato anche un biglietto con scritto: 'Grazie per tutto quello che state facendo. Spero che questo illumini un po 'il posto, anche se è solo in bianco e nero. "

Per ora l’opera rasserena per quanto possibile le pause del personale sanitario, ma una volta che l’accesso alla struttura ritornerà alla normalità chiunque potrà entrare per vederla dal vivo. Fino al prossimo autunno quando verrà messa all’asta-

Il ricavato verrà devoluto al servizio sanitario d’oltremanica.

Game Changer” è stato come sempre autenticato da Banksy sulla sua pagina Instagram. Invece non ci sono state conferme per la mascherina sul murale “Ragazza col timpano perforato. Il writer però aveva già fatto un intervento durante la pandemia, quando, in quarantena, dipinse gli onnipresenti ratti, nel bagno di casa. (via Designboom)

AGGIORNAMENTO:

L’opera è stata battuta all’asta nella sede Christie’s di Londra per 16,7 milioni di sterline (circa 19 milioni e 400 mila euro). Stabilendo un nuovo record per un Banksy (fino ad ora di “Devolved Parliament”, venduto per 9,9 milioni di sterline nel 2019)

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Goditi gratis 4milioni e mezzo di opere senza tempo del British Museum. In hd

Piastrelle decorate, Dinastia Ming, XV-XVI secolo. Tutte le immagini courtesy British Museum

Piastrelle decorate, Dinastia Ming, XV-XVI secolo. Tutte le immagini courtesy British Museum

Il British Museum ha messo online la metà della sua collezione. Ben 4milioni e mezzo di pezzi che potranno essere ammirati da tutti ad ogni ora. Le immagini sono in alta defininizione e ce ne sono 280mila mai pubblicate in precedenza.

Il British Museum, come altri musei del vecchio continente (recentemente ho raccontato, per esempio, l’iniziativa delle Gallerie Estensi), ha sfruttato l’emergenza coronavirus e conseguente chiusura forzata, per migliorare la sua presenza online. Un grande sforzo che ha portato online milioni di opere di epoche talvolta antichissime e di culture diverse. I pezzi spesso fotografati più volte ad alta risoluzione possono essere ammirati ma anche scaricati, condivisi e modificati. Ovviamente gratis. Ma attenzione il British Museum, a differenza di molti grandi musei statunitensi e nord europei che usano la licenza Creative Commons zero (come per esempio Smithsonian e Getty Museum), ha scelto di adottare la licenza Creative Commons 4 che ha delle restrizioni: niente uso commerciale e obbligo di riportare il proprietario delle immagini (cioè l’importante museo inglese).

.Dei 4 milioni e mezzo di pezzi, inoltre, solo (si fa per dire) 1,9 milioni sono corredati di fotogafia.. Insomma, importantissimo passo avanti ma la lentezza nella digitalizzazione delle collezioni europee e le mille cautele nel rendere disponibili i contenuti, in molti casi non permettono al vecchio continente di raggiungere i maggiori musei d’oltreoceano (anche se non è sempre vero come dimostrano i Paris Musées)

Ma cos’è il British Museum? E perchè è così importante la digitalizzazione della sua collezione? A proposito del British Museum Wikipedia dice:

Il British Museum , nella zona di Bloomsbury a Londra , nel Regno Unito , è un'istituzione pubblica dedicata alla storia , all'arte e alla cultura umana . La sua collezione permanente di circa otto milioni di opere è tra le più grandi e complete esistenti, essendo state ampiamente reperite durante l'era dell'Impero britannico . Documenta la storia della cultura umana dalle origini ai giorni nostri. Fu il primo museo nazionale pubblico al mondo.

Tra i pezzi più importanti che compaiono nella vastissima collezione online ci sono ad esempio l’ Elmo di Sutton Hoo, la Stele di Rosetta e la scultura Hoa Hakananai'a dall'Isola di Pasqua.

Il British Museum può essere visitato virtualmente attraverso il tour 3d di Google Art. Offre anche altri contenuti e ha un bel canale youtube. (via Vice)

Elmo di Sutton Hoo, Suffolk, Inghilterra, inizi del 600 d.C.

Elmo di Sutton Hoo, Suffolk, Inghilterra, inizi del 600 d.C.

Coppa di Lycurgus, probabilmente realizzata a Roma, nel 300 d.C.

Coppa di Lycurgus, probabilmente realizzata a Roma, nel 300 d.C.

Elefante in porcellana, periodo Edo, 1655-1670

Elefante in porcellana, periodo Edo, 1655-1670

Raffaello, disegno preparatrio per “Vergine e bambino”, 1509-1511

Raffaello, disegno preparatrio per “Vergine e bambino”, 1509-1511

Vaso Cloisonné, dinastia Ming, 1426-35

Vaso Cloisonné, dinastia Ming, 1426-35

la dea Tara, Sri Lanka, realizzato nel 700-750 d.C.

la dea Tara, Sri Lanka, realizzato nel 700-750 d.C.

Scacchi Lewis in avorio intagliato, 1150-1175 (circa)

Scacchi Lewis in avorio intagliato, 1150-1175 (circa)

Fibbia per cintura in oro, Gran Bretagna, inizi del VII secolo d.C.

Fibbia per cintura in oro, Gran Bretagna, inizi del VII secolo d.C.

Piastrelle decorate, veduta dell’installazione

Piastrelle decorate, veduta dell’installazione

Fabio Viale che fa tatoo su iconiche sculture in marmo

images courtesy of fabio viale

images courtesy of fabio viale

Fabio Viale realizza copie delle sculture che hanno fatto la Storia dell’Arte e poi le riempie di tatoo stile gangster. Ma non si limita a dipingerli: fa penetrare il colore nel marmo proprio come si trattasse di un vero tatuaggio. Ha collaborato persino con dei chimici per raggiungere il risultato desiderato.

Scultore vecchia maniera, il piemontese Fabio Viale, ama spiazzare l’osservatore attraverso contrasti che si manifestano in modo semplice e inaspettato come tatuaggi, appunto, sulla marmorea pelle di una scultura classica. Passato\ presente, pesante\ leggero\, sacro\profano., prezioso\ pop si uniscono in matrimoni improbabili che tuttavia non possono che dirsi riusciti.

Come molti suoi colleghi che hanno scelto di lavorare il marmo ne è affascinato e le sue provocazioni passano sempre da lì. Così nel suo lavoro troviamo una barca di marmo bianco che galleggia e funziona perfettamente, copertorni in marmo nero talmente simili ai loro parenti in gomma da suscitare stupore (simula persino i segni d’usura) e statue apparentemente antiche che contemporaneamente sembrano fatte di polistirolo. Miracoli della tecnologia? Macchè Viale fa (quasi) tutto a mano (e nel caso del finto polistirolo in cui modella pazientemente bolla a bolla.si arma anche di una pazienza certosina).

Nella serie dei tatoo, Fabio Viale realizza copie perfette dell’orginale. O quasi. Il Laocoonte, per esempio, si differenzia dal gruppo scultoreo conservato ai Musei Vaticani perchè il protagonista è solo. E, certo, ha il corpo ricoperto da un tatuaggio intricato e decisamente splatter. Ma non è la citazione della fantasia di un maestro dell’horror, è la copia dell’affresco della cattedrale di San Petronio di Bologna (L’inferno) di Giovanni da Modena. La Venere di Canova (o Venere Italica) invece si accontenta di avere sulla pelle fiori e motivi ornamentali copiati direttamente alla yakuza.

In un’ intervista rilasciata alla rivista online designboom Viale ha spiegato: “È un incontro tra vita e morte, tra sacro e profano. Una combinazione, le relazioni tra questi due insiemi, si traducono in un solido legame che crea energia: il preconcetto che abbiamo della bellezza classica e la durezza insita in un certo tipo di tatuaggio criminale provocano sussulto e meraviglia.”

Fabio Viale, che distrugge anche le sue opere facendole rotolare nelle cave di Carrara (ne parlerò più avanti), può essere seguito anche su Instagram.

il Laocoonte tatuato con l’Inferno di Giovanni da Modena

il Laocoonte tatuato con l’Inferno di Giovanni da Modena

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Marmo lavorato per dare l’effetto polistirolo

Marmo lavorato per dare l’effetto polistirolo

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particolare pneumatico in marmo nero

particolare pneumatico in marmo nero

Venere Italica con tatuaggi usati dalla yakuza

Venere Italica con tatuaggi usati dalla yakuza

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Tayuaggi della mafia russa

Tayuaggi della mafia russa