Visita tutto L'Hermitage di San Pietroburgo guardando una pubblicità Apple lunga 5 ore!

Tutti i musei del mondo si stanno attrezzando per permettere al pubblico di dare uno sguardo alle loro collezioni durante le serrate da coronavirus. Purtroppo, però, non sempre i risultati sono all’altezza dell’aspettativa delle persone. Che, in un momento di inquietudine collettiva, avrebbero bisogno di appagare, almeno virtualmente, il loro bisogno di normalità.

Non è il caso dell’Hermitage di San Pietroburgo, che ha potuto contare su un partner d’eccezione per promuovere la propria collezione. La Apple, infatti, ha deciso di girare proprio nell’iconico museo russo uno spot lungo oltre 5 ore. Realizzata per dimostrare la durata della batteria dell’ Iphone 11, la pubblicità non è altro che una visita completa a tutte le 45 gallerie espositive, senza dimenticare di soffermare lo sguardo su ognuno dei 588 capolavri che vi sono conservati.

Il film è stato girato con il telefonino in ripresa continua. Cioè mentre il regista, Axinya Gog, e la sua troupe, si muovevano all’interno del museo come comuni visitatori. Per realizzarlo sono serviti un complesso sistema di stabilizzatori portatili, gru per cogliere diversi punti di vista nelle stanze, un'app personalizzata per controllare la telecamera. E sei ore di tempo.

"Questo video per me è incentrato sulla connessione nel tempo", ha detto ad ArtNet il regista Axinya Gog.

Il video girato dalla Apple all’Hermitage, oltre alla collezione di opere d’arte, permette di vedere un’esibizione dal vivo del compositore russo Kirill Richter e uno spettacolo di una coppia di ballerini dell’Hermitage Theatre. Per farsene un’idea qui sotto trovate il breve spot del progetto. (via Colossal)

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Milano ci prova. Ancora 3 giorni di "Guggenheim La Collezione Thannhauser da Van Gogh a Picasso" a Palazzo Reale

Édouard Manet , Davanti allo specchio (Devant la glace), 1876, Olio su tela, 92,1 x 71,4 cm, Solomon R. Guggenheim Museum, New York. Thannhauser Collection, Donazione Justin K. Thannhauser 78.2514.27 © Solomon R. Guggenheim Foundation, New York (SRG…

Édouard Manet , Davanti allo specchio (Devant la glace), 1876, Olio su tela, 92,1 x 71,4 cm, Solomon R. Guggenheim Museum, New York. Thannhauser Collection, Donazione Justin K. Thannhauser 78.2514.27 © Solomon R. Guggenheim Foundation, New York (SRGF)

Faticosamente, con circospezione, Milano rimette in moto, almeno in parte, la macchina della cultura. Così “Guggenheim La Collezione Thannhauser da Van Gogh a Picasso” che dal 17 ottobre ha portato da New York a Palazzo Reale, circa cinquanta capolavori dei maestri impressionisti (ne avevo già parlato qui), post-impressionisti e di membri delle avanguardie dei primi del Novecento (tra cui Paul Cézanne, Edgar Degas, Paul Gauguin, Édouard Manet, Claude Monet, Pierre-Auguste Renoir, Vincent van Gogh e un nucleo importante di opere di Pablo Picasso), è ripartita. E si protrarrà fino a domenica prossima (8 marzo 2020). Da domani aprendo anche la sera.

Chiusa la settimana scorsa per l’emergenza Coronavirus “Guggenheim La Collezione Thannhauser da Van Gogh a Picasso” è un grande evento. Una prima europea per una parte sostanziosa e importante del patrimonio di opere conservate nel museo progettatto da Frank Lloyd Wrigh. Che dopo una tappa al Guggenheim di Bilbao e una seconda all’Hotel de Caumont di Aix-en-Provence, da Palazzo Reale di Milano ritorneranno direttamente a New York.

Ci sono Davanti allo specchio (è uno dei dipinti più importanti della collezione dove il pittore ritrae una nota cortigiana, l’amante dell’erede al trono olandese), Donna con vestito a righe, che a Milano è riapparsa dopo un restauro, e Palazzo Ducale visto da San Giorgio Maggiore , tutte di di Edouard Manet. Poi le sculture in bronzo di Degas. Due tele di Pierre-Auguste Renoir (Donna con pappagallino e Natura morta: fiori) quattro dipinti di Georges Braque (Paesaggio nei pressi di Anversa , Chitarra, bicchiere e piatto di frutta sopra un buffet, Teiera su fondo giallo e Natura morta). Ovviamente Vincent van Gogh con Strada con sottopasso (anche lei restaurata da poco) Paesaggio con la neve e Montagne a Saint-Rémy. Ma anche: Henri Rousseau (Artiglieri e I giocatori di football), Georges Seurat (Contadine al lavoro, Contadino con zappa e Contadina seduta nell’erba), Robert Delaunay (La città), André Derain (Ritratto di giovane uomo), Juan Gris (Ciliegie), Paul Klee (Aiuola), Franz Marc (Mucca gialla), Henri Matisse (Nudo, paesaggio assolato), Aristide Maillol (Donna con granchio), Paul Gauguin (Haere Mai). E poi Paul Cézanne presente con sei opere di peso (Dintorni del Jas de Bouffan, Bibémus, Natura morta: Fiasco, bicchiere e brocca, e Natura morta: piatto di pesche oltre a Uomo a braccia conserte). E naturalmente Pablo Picasso, che di Thannhauser era amico, presente con un nutrito corpo di lavori.

Insomma un gruppo di capolavori imperdibili, che questi pohi giorni di proroga permetteranno di ammirare sia a chi aveva prenotato durante la serrata, sia a qualche visitatore dell’ultimo minuto. Poche persone alla volta ovviamente. Ma da domani anche la sera (9.30 - 22.30 fino a domenica inclusa).

Guggenheim La Collezione Thannhauser da Van Gogh a Picasso”, curata da Megan Fontanella (conservatrice di arte moderna al Guggenheim), promossa e prodotta da Comune di Milano Cultura, Palazzo Reale e MondoMostre Skira, non è l’unica mostra che ha riaperto i battenti questa settimana. Sempre a Palazzo Reale si potrà visitare, infatti, anche "Georges de la Tour. L'Europa della Luce"e da domani "Viaggio oltre le tenebre. Tutankhamon RealExperience". Mentre, tra gli altri, Pirelli HangarBicocca riaprirà regolarmente giovedì con "Trisha Baga . the eye, the eye and the ear".

Claude Monet, Palazzo Ducale visto da San Giorgio Maggiore (Le Palais Ducal vu de Saint-Georges Majeur), 1908.Olio su tela, 65 x 100,5 cm .Solomon R. Guggenheim Museum, New YorkThannhauser Collection, Lascito Hilde Thannhauser 91.3910 © Solomon R. G…

Claude Monet, Palazzo Ducale visto da San Giorgio Maggiore (Le Palais Ducal vu de Saint-Georges Majeur), 1908.Olio su tela, 65 x 100,5 cm .Solomon R. Guggenheim Museum, New YorkThannhauser Collection, Lascito Hilde Thannhauser 91.3910 © Solomon R. Guggenheim Foundation, New York (SRGF)

Paul Gauguin , Haere Mai, 1891 .Olio su iuta, 72,4 x 91,4 cm. Solomon R. Guggenheim Museum, New York. Thannhauser Collection, Donazione Justin K. Thannhauser 78.2514.16 © Solomon R. Guggenheim Foundation, New York (SRGF)

Paul Gauguin , Haere Mai, 1891 .Olio su iuta, 72,4 x 91,4 cm. Solomon R. Guggenheim Museum, New York. Thannhauser Collection, Donazione Justin K. Thannhauser 78.2514.16 © Solomon R. Guggenheim Foundation, New York (SRGF)

Édouard Manet , Donna con vestito a righe (Femme en robe à rayures), ca. 1877–80 Olio su tela, 174,3 x 83,5 cm, Solomon R. Guggenheim Museum, New York, Thannhauser Collection, Donazione Justin K. Thannhauser 78.2514.28 © Solomon R. Guggenheim Founda…

Édouard Manet , Donna con vestito a righe (Femme en robe à rayures), ca. 1877–80 Olio su tela, 174,3 x 83,5 cm, Solomon R. Guggenheim Museum, New York, Thannhauser Collection, Donazione Justin K. Thannhauser 78.2514.28 © Solomon R. Guggenheim Foundation, New York (SRGF)

Vincent van Gogh Paesaggio con la neve (Paysage enneigé), Arles, febbraio, 1888 ,Olio su tela, 38,3 × 46,2 cm. Solomon R. Guggenheim Museum, New York. Thannhauser Collection, Donazione Hilde Thannhauser 84.3239 © Solomon R. Guggenheim Foundation, Ne…

Vincent van Gogh Paesaggio con la neve (Paysage enneigé), Arles, febbraio, 1888 ,Olio su tela, 38,3 × 46,2 cm. Solomon R. Guggenheim Museum, New York. Thannhauser Collection, Donazione Hilde Thannhauser 84.3239 © Solomon R. Guggenheim Foundation, New York (SRGF)

Pablo Picasso , Aragosta e gatto (Le homard et le chat), Mougins, 11 gennaio 1965.Olio e smalto (est.) s u tela, 73 × 92,1 cm. Solomon R. Guggenheim Museum, New York. Thannhauser Collection, Lascito Hilde Thannhauser 91.3916 © Succession Picasso, by…

Pablo Picasso , Aragosta e gatto (Le homard et le chat), Mougins, 11 gennaio 1965.Olio e smalto (est.) s u tela, 73 × 92,1 cm. Solomon R. Guggenheim Museum, New York. Thannhauser Collection, Lascito Hilde Thannhauser 91.3916 © Succession Picasso, by SIAE 2019

Vasily Kandinsky , Montagna blu (Der blaue Berg), 1908–09. Olio su tela, 106 x 96,6 cm. Solomon R. Guggenheim Museum, New York, Solomon R. Guggenheim Founding Collection, Donazione 41.505 © Solomon R. Guggenheim Foundation, New York (SRGF)

Vasily Kandinsky , Montagna blu (Der blaue Berg), 1908–09. Olio su tela, 106 x 96,6 cm. Solomon R. Guggenheim Museum, New York, Solomon R. Guggenheim Founding Collection, Donazione 41.505 © Solomon R. Guggenheim Foundation, New York (SRGF)

Yoshihiro Suda scolpisce in legno di magnolia, erbacce e delicati fiori di campo

Tutte le immagini ©Yoshihiro Suda

Tutte le immagini ©Yoshihiro Suda

L’artista giapponese Yoshihiro Suda riproduce a grandezza naturale fiori delicati, apparentemente fragili e minuscole erbacce resilienti. Per farlo scolpisce con pazienza e maestria il legno di magnolia.

Le prime piante da fiore emersero sulla Terra circa 140-150 milioni di anni fa-ha detto in un'intervista- e la magnolia fu una delle prime piante ad avere fiori. Si è evoluta nella sua forma attuale circa cento milioni di anni fa e, sostanzialmente, da allora non è cambiata. Mi piace il senso di storia che emana da questo fiore. Esistono diversi tipi di magnolia nel mondo, ma in Giappone il più comune si chiama hoonoki, e questo è ciò che uso come materiale. Per me è morbido e facile da intagliare.

Le sculture di Yoshihiro Suda sono incredibilmente realistiche. In loro nulla è lasciato al caso: le venature delle foglie, i diversi volumi dei pistilli, le increspature dei petali. Persino dei piccoli buchi fanno la loro conmparsa e contribuiscono a rafforzare l’illusione di trovarsi ad ammirare qulcosa di vivo. Il colore completa questa operazione di metamorfosi del materiale da pesante, rigido, resistente, a leggero, flessibile, fragile.

Queste piccole opere affondano le loro radici nella storia dell’arte e della cutlrua giapponese. E’ evidente il loro rapporto con l’hanami (arte di ammirare i fiori) ma sono soprattutto le sculture in miniatura netsuke, che nel periodo Edo completavano l’abbigliamento degli uomini, a influenzarle.

Yoshihiro Suda è nato in campagna nella prefettura di Yamanashi, nei pressi del monte Fuji. Dopo essersi trasferito a Tokyo per frequentare la Tama Art University ha cominciato a sentire la mancanza delle bellezze della natura. “Andavo nei negozi di fiori per comprare fiori e iniziai a prestare attenzione alle piccole erbacce ai lati delle strade”. Così, passo dopo passo, sono nate le sue sculture.

In genere Yoshihiro Suda espone le sue minuscole ed iperrealiste creazioni nelle crepe dei muri o negli spazi che si creano tra battiscopa e pavimento, per rendere ancora più ingannevole il colpo d’occhio. Attualmente le sue opere sono in mostra a The Ginza Space di Tokyo, dove ha invece scelto di sistemarle in piccoli vasi di vetro dall’aria vintage. (via Spoon and Tamago)

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