Oniriche e iperrealiste le installazioni a grandezza naturale di Hans Op de Beeck

Hans Op de Beeck, “My bed a raft, the room the sea, and then I laughed some gloom in me” (2019). Polyester, polyurethane, steel, polyamide, epoxy, wood, coating

Hans Op de Beeck, “My bed a raft, the room the sea, and then I laughed some gloom in me” (2019). Polyester, polyurethane, steel, polyamide, epoxy, wood, coating

E’ un mondo congelato e onirico quello che l’artista belga Hans Op de Beeck ci permette di esplorare fisicamente attraverso le sue installazioni. A grandezza naturale, con particolari, spesso insignificanti, tanto curati da risultare iperrealisti, le composizioni scultoree di Op de Beeck, sono rigorosamente monocromatiche. Una caratteristica che accentua il senso di sospensione insieme alla musica di sottofondo.

Inutile dire che la carica simbolica delle opere è forte, ma forse ancora più intenso è il senso di intimità che, inaspettatamente, suscitano. Sarà perchè in alcuni casi riproduce interi ambienti, o perchè i suoi personaggi sono spesso addormentati o assorti, ma l’impressione è quella di violare uno spazio privato senza essere visti.

Indecise tra verosimile e immaginario le sculture di Hans Op de Beeck hanno un’incerta collocazione temporale. Nella sua ultima grande installazione My bed a raft, the room the sea and then I laughed some gloom in me (Il mio letto una zattera, la stanza il mare e poi ho riso un po’ di tristezza in me), ad esempio, una bambina dorme su un letto che naviga in uno stagno. La ragazzina ha delle trecce che fanno pensare a una favola del passato più che alla contemporaneità, ma il motivo del cuscino e soprattutto le cuciture del plaid ci riportano all’oggi. Accanto a lei ci sono farfalle, ninfee e vegetazione lacustre ma anche i sonniferi.

Hans Op de Beeck lavora con vari materiali, come legno rivestito, poliestere e intonaco pigmentato. Le sue opere sono state protagoniste di importanti mostre in tutto il mondo. In Italia , ad esempio, oltre ad aver partecipato alla Biennale di Venezia, ha esposto all’Hangar Bicocca di Milano, al Museo d’Arte Moderna di Bologna e il MACRO di Roma. Attualmente ha in corso una personale alla Kunsthalle Krems in Austria (The Cliff fino al 23 giugno).

Hans Op de Beeck, “My bed a raft, the room the sea, and then I laughed some gloom in me” (2019)

Hans Op de Beeck, “My bed a raft, the room the sea, and then I laughed some gloom in me” (2019)

Hans Op de Beeck, “My bed a raft, the room the sea, and then I laughed some gloom in me” (2019)

Hans Op de Beeck, “My bed a raft, the room the sea, and then I laughed some gloom in me” (2019)

Hans Op de Beeck, “My bed a raft, the room the sea, and then I laughed some gloom in me” (2019)

Hans Op de Beeck, “My bed a raft, the room the sea, and then I laughed some gloom in me” (2019)

Hans Op de Beeck, The Garden Room, sculptural installation, 2017

Hans Op de Beeck, The Garden Room, sculptural installation, 2017

Hans Op de Beeck, Tatiana (Butterfly), sculpture, 2017. Polyester, wood, polyamide

Hans Op de Beeck, Tatiana (Butterfly), sculpture, 2017. Polyester, wood, polyamide

Hans Op de Beeck, The Collector’s House, sculptural installation, 2016. Coated wood, coated polyester, pigmented plaster, PU, metal, glass, 20 × 12.5 × 4 m

Hans Op de Beeck, The Collector’s House, sculptural installation, 2016. Coated wood, coated polyester, pigmented plaster, PU, metal, glass, 20 × 12.5 × 4 m

Hans Op de Beeck, Sleeping Girl, sculpture, 2017. Mixed Media

Hans Op de Beeck, Sleeping Girl, sculpture, 2017. Mixed Media

Hans Op de Beeck, “Timo (Marbles)” (2018), Polyester, Glass, Coating

Hans Op de Beeck, “Timo (Marbles)” (2018), Polyester, Glass, Coating

Hans Op de Beeck, The Collector’s House, sculptural installation, 2016

Hans Op de Beeck, The Collector’s House, sculptural installation, 2016