Destierro di Anish Kapoor: Ombre Rosse su Pechino

Destierro , 2017, Terra, pigmento, escavatrice meccanica . Dimensioni variabili..immagine: © Anish Kapoor Courtesy: Central Academy of Fine Arts Museum, Beijing

Destierro , 2017, Terra, pigmento, escavatrice meccanica . Dimensioni variabili..immagine: © Anish Kapoor Courtesy: Central Academy of Fine Arts Museum, Beijing

Immaginate un buldozer blu oltremare che muove della terra fatta di pigmento rosso. Intorno al surreale cantiere di fronte ai vostri occhi tutto è bianco, tanto che la scena sembra quasi librarsi nell’aria. I colori puri combattono silenziosi la loro battaglia, mentre l’ordine e il disordine, lo spirito e la carne, la società e la rivoluzione, si fronteggiano con le armi della forza e della resilienza.

Fantasia? Letteratura? Ma no, tutto questo l’artista di origini indiane Anish Kapoor l’ha realizzato nell’enorme scultura Destierro (Esilio) che adesso occupa un intera galleria della Central Academy of Fine Arts (CAFA) di Pechino. Ed è solo un tassello della più grande mostra mai dedicata all’artista che è anche la sua prima volta in Cina. E che ne porta l’opera dentro il Tempio Ancestrale Imperiale, alle porte della Città Proibita.

La personale copre 35 anni di carriera dell’artista e si snoda, infatti in due prestigiose (ed ampie) location. Da una parte il museo dell’Accademia di Pechino, fondata un secolo fa, cuore della vita cultural-istituzionale del Paese, da cui sono usciti centinaia di artisti cinesi. Dall’altra il Taimiao Art Museum che occupa il Tempio Ancestrale Imperiale, costruito seicento anni fa e frequentato dalle dinastie Ming e Qing (sorge a sud-est della Città Proibita).

A dire il vero Kapoor, amico del dissidente Ai Weiwei, in passato aveva espresso sostegno a quest’ultimo e diffidenza verso il governo cinese. Ma le opinioni cambiano. E Kapoor, come riporta CNN, ora pensa che sia tempo di essere "parte della conversazione".

Così ha diviso il suo lavoro in due gruppi di opere diverse e li ha dislocati nel cuore della Cina comunista e in quello della Cina imperiale.

Al CAFA, oltre a Destierro, altre monumentali ed iconiche opere rappresentative del Kapoor degli ultimi anni. Ascesa e crollo sotto un rosso sole indifferente in Symphony for a Beloved Sun, trasformazione e decadenza in My Red Homeland. Dove la cera e le macchine diventano simboli di vita e morte. E poi il paesaggio misterioso e allusivo di Sectional Body preparing for Monadic Singularity

Nel Tempio Ancestrale imperiale la forza del colore e il crudo succedersi di simboli lascia spazio a un corpo di opere silenziose e riflessive. Indubbiamente molto più discrete. Acciaio specchiato modellato in forme astratte, concave e convesse, che assorbono l’ambiente circostante e l’osservatore, per restituirlo, a tratti, frantumato, modificato ma a momenti anche integro. In un gioco di forme e specchi dove il vuoto è pieno e il silenzio vibrante. E poi qualche opera degli esordi come 1000 Names dove il pigmento puro diventa introverso, l’intensità del colore concentra in se il significato anziché parlare più o meno apertamente con il visitatore come accade invece al CAFA.

D’altra parte questa mostra si propone di raccontare ben 35 anni di lavoro dell’artista. Un periodo di tempo in cui Anish Kapoor ha rappresentato l’Inghilterra alla Biennale di Venezia, ha vinto il Turner Prize, è stato il primo artista vivente ad esporre alla Royal Accademy ed è stato insignito con svariate onorificenze (che vanno dal titolo di Comandante dell’Ordine dell’Impero Britannico fino al un riconoscimento della LennonOno Grant for Peace). Oltre ad aver brevettato il famoso Vantablack (un nero, usato ad esempio in Descension, che assorbe oltre il 99,9 per cento della luce ed è quindi una delle sostanze più scure conosciute) suscitando polemiche.

A fare da filo conduttore tra le opere che testimoniano tempi diversi e non sono state create specificamente per la Cina, è il colore rosso. Un colore che per gli orientali ha significati importanti e che, secondo Kapoor, ha connotazioni universali.

La retrospettiva cinese di Anish Kapoor è stata realizzata con il sostegno dell’italiana Galleria Continua insieme a Cultural Development Co. Ltd, British Council e Lisson Gallery.

Stave , 2013. Stainless steel. 368 x 218 x 100 cm. immagine: © Anish Kapoor Courtesy: Taimiao Art Museum

Stave , 2013. Stainless steel. 368 x 218 x 100 cm. immagine: © Anish Kapoor Courtesy: Taimiao Art Museum

Destierro , 2017, Terra, pigmento, escavatrice meccanica . Dimensioni variabili..immagine: © Anish Kapoor Courtesy: Central Academy of Fine Arts Museum, Beijing

Destierro , 2017, Terra, pigmento, escavatrice meccanica . Dimensioni variabili..immagine: © Anish Kapoor Courtesy: Central Academy of Fine Arts Museum, Beijing

Symphony for a Beloved Sun , 2013. Acciaio inossidabile, cera, nastro trasportatore. Dimensioni variabili. immagine: © Anish Kapoor Courtesy: Central Academy of Fine Arts Museum, Beijing

Symphony for a Beloved Sun , 2013. Acciaio inossidabile, cera, nastro trasportatore. Dimensioni variabili. immagine: © Anish Kapoor Courtesy: Central Academy of Fine Arts Museum, Beijing

Symphony for a Beloved Sun , 2013. Acciaio inossidabile, cera, nastro trasportatore. Dimensioni variabili. immagine: © Anish Kapoor Courtesy: Central Academy of Fine Arts Museum, Beijing

Symphony for a Beloved Sun , 2013. Acciaio inossidabile, cera, nastro trasportatore. Dimensioni variabili. immagine: © Anish Kapoor Courtesy: Central Academy of Fine Arts Museum, Beijing

My Red Homeland , 2003. Cera e vernice a base di olio, motore idraulico, blocco di acciaio. Diametro 12m. immagine: © Anish Kapoor Courtesy: Central Academy of Fine Arts Museum, Beijing

My Red Homeland , 2003. Cera e vernice a base di olio, motore idraulico, blocco di acciaio. Diametro 12m. immagine: © Anish Kapoor Courtesy: Central Academy of Fine Arts Museum, Beijing

My Red Homeland , 2003. Cera e vernice a base di olio, motore idraulico, blocco di acciaio. Diametro 12m. immagine: © Anish Kapoor Courtesy: Central Academy of Fine Arts Museum, Beijing

My Red Homeland , 2003. Cera e vernice a base di olio, motore idraulico, blocco di acciaio. Diametro 12m. immagine: © Anish Kapoor Courtesy: Central Academy of Fine Arts Museum, Beijing

Sectional Body preparing for Monadic Singularity , 2015. PVC e acciaio. 730 x 730 x 730 cm immagine: © Anish Kapoor Courtesy: Central Academy of Fine Arts Museum, Beijing

Sectional Body preparing for Monadic Singularity , 2015. PVC e acciaio. 730 x 730 x 730 cm immagine: © Anish Kapoor Courtesy: Central Academy of Fine Arts Museum, Beijing

Sectional Body preparing for Monadic Singularity , 2015. PVC e acciaio. 730 x 730 x 730 cm immagine: © Anish Kapoor Courtesy: Central Academy of Fine Arts Museum, Beijing

Sectional Body preparing for Monadic Singularity , 2015. PVC e acciaio. 730 x 730 x 730 cm immagine: © Anish Kapoor Courtesy: Central Academy of Fine Arts Museum, Beijing

Stave , 2013. Stainless steel. 368 x 218 x 100 cm. mmagine: © Anish Kapoor Courtesy: Taimiao Art Museum

Stave , 2013. Stainless steel. 368 x 218 x 100 cm. mmagine: © Anish Kapoor Courtesy: Taimiao Art Museum

opere varie mmagine: © Anish Kapoor Courtesy: Taimiao Art Museum

opere varie mmagine: © Anish Kapoor Courtesy: Taimiao Art Museum

Non-Object (Spire) , 2007. Acciaio inossidabile. 302.2 x 300 x 300 cm. immagine: © Anish Kapoor Courtesy: Taimiao Art Museum

Non-Object (Spire) , 2007. Acciaio inossidabile. 302.2 x 300 x 300 cm. immagine: © Anish Kapoor Courtesy: Taimiao Art Museum

Non-Object (Door) , 2008. Acciaio inossidabile. 302.2 x 300 x 300 cm. immagine: © Anish Kapoor Courtesy: Taimiao Art Museum

Non-Object (Door) , 2008. Acciaio inossidabile. 302.2 x 300 x 300 cm. immagine: © Anish Kapoor Courtesy: Taimiao Art Museum

C-Curve , 2007. Acciaio inossidabile. 220 x 770 x 300 cm. immagine: © Anish Kapoor Courtesy: Taimiao Art Museum

C-Curve , 2007. Acciaio inossidabile. 220 x 770 x 300 cm. immagine: © Anish Kapoor Courtesy: Taimiao Art Museum

1000 Names , 1981. Tecnica mista e pigmento.200 x 100 x 30 cm, 41 x 78 x 28 cm, 15 x 20 x 68 cm, 25 x 78 x 28 cm, 10 x 56 x 56 cm. immagine: © Anish Kapoor Courtesy: Taimiao Art Museum

1000 Names , 1981. Tecnica mista e pigmento.200 x 100 x 30 cm, 41 x 78 x 28 cm, 15 x 20 x 68 cm, 25 x 78 x 28 cm, 10 x 56 x 56 cm. immagine: © Anish Kapoor Courtesy: Taimiao Art Museum

Scarica gratis oltre 300 libri d'arte dalla biblioteca virtuale del Getty Art Museum

“Julia Margaret Cameron: Complete Photographs”; Julian Cox, Colin Ford, Joanne Lukitsh, Philippa Wright (2002)

“Julia Margaret Cameron: Complete Photographs”; Julian Cox, Colin Ford, Joanne Lukitsh, Philippa Wright (2002)

Da qualche anno a questa parte il Getty Art Museum ha aperto e perfezionato una biblioteca digitale (Virtual Library) che permette di leggere e scaricare centinaia tra cataloghi e libri d’arte gratis.

Sono oltre 300, infatti, i titoli della Virtual Library e spaziano dai libri dedicati a un singolo artista o a momenti della Storia dell’Arte, fino a testi in cui si parla della conservazione del patrimonio artistico, di restauro, o si approfondisce l’incontro tra arte e nuove tecnologie (in uno, per esempio, si parla della riproduzione delle immagini dei dipinti e in un altro dei metadati). Anche dal punto di vista geografico ce n’è per tutti i gusti: c’è l’arte orientale, quella europea e quella latino-americana. Ma è soprattutto sul fronte delle epoche che la biblioteca virtuale del Getty si dimostra fornita: si va dai reperti archeologici fino a un passo dalla modernità.

Comprensibilmente, invece, la biblioteca non arriva a lambire neppure marginalmente la contemporaneità. Tanto che sul fronte della fotografia, con un numero di testi che si conta sulle dita di una mano, è decisamente deboluccia.

Inutile dire che l’iniziativa ha avuto molto successo. E Greg Albers (Digital Publications Manager del Getty) ha detto in un’intervista che i loro libri sono stati già scaricati 398.058 volte.

Per ora i libri della biblioteca del Getty sono tutti titoli fuori stampa: "(...)Abbiamo risolto alcuni problemi legali / relativi al copyright e rilasciato PDF dei libri originali, che chiunque può leggere e scaricare gratuitamente al 100% ". Ma pare che il museo statunitense intenda creare anche delle edizioni a questo scopo (un primo esperimento qui).

Ovviamente la stragrande maggioranza dei libri è in inglese.

La Virtual Library del Getty Art Museum non è tuttavia, l’unica fonte d’approvvigionamento di libri d’arte gratis sul web. Il Metropolitan Art Museum, per esempio, mette a disposizione oltre 1300 titoli. (via Colossal)

“Pilgrim Flask and Cover with Marine Scenes” (circ 1565-1570), Workshop of Orazio Fontana, tin-glazed earthenware. Virtual Library title: “Italian Ceramics: Catalogue of the J. Paul Getty Museum Collection” by Catherine Hess

“Pilgrim Flask and Cover with Marine Scenes” (circ 1565-1570), Workshop of Orazio Fontana, tin-glazed earthenware. Virtual Library title: “Italian Ceramics: Catalogue of the J. Paul Getty Museum Collection” by Catherine Hess

Al Virginia Fine Art Museum i visitatori possono dormire dentro un dipinto di Edward Hopper

Hopper Hotel Experience. All photos via faithistorment

Hopper Hotel Experience. All photos via faithistorment

Certo la camera del dipinto di Edward Hopper, Western Motel, era spoglia, ma tutto è stato ricostruito nei minimi particolari. C’è tutto. Il copriletto bordeaux, le valigie e l’indumento blu abbandonato sulla poltrona d’angolo. E poi la luce lunga e drammatica del tardo pomeriggio che filtra dalle finestre, la vista sul paesaggio montuoso. Si vede perfino la buick. Solo che gli ospiti di questa stanza non dormiranno in uno sperduto motel degli Stati Uniti ma all’interno di un museo. Americano anche quello s’intende.

Tra il marketing e la didattica, l’iniziativa presa da Virginia Museum of Fine Arts, in occasione della mostra Edward Hopper and the American Hotel (dal 26 ottobre al 23 febbraio 2020), si intitola Hopper Hotel Experience. E consiste nel permettere ai visitatori dell’esposizione di pernottare in un’accurata ricostruzione tridimensionale del dipinto del 1957, Western Motel, dell’iconico artista statunitense. La stanza, durante il giorno potrà essere ammirata come un installazione, da una finestra posta proprio accanto all’opera che riproduce.

Ed è l’unica cosa che i visitatori della mostra di qui in avanti potranno fare. Perchè ogni notte fino a febbraio del prossimo anno è già stata prenotata.

L’Hopper Hotel Experience era divisa in pacchetti che andavano dai 150 ai 500 dollari e comprendevano, oltre ovviamente alla possibilità di dormire nella stanza ispirata a Western Motel, anche varie altre attività (da una partita di minigolf, a una visita individuale alla mostra con il curatore come guida).

Margot Boyer-Dry di New York Times, invitata a passare una notte nella stanza, ha scritto che la radio è "rifinita in legno per accuratezza storica ma abilitata al bluetooth” e che vari numeri della rivista Times del 1957 “sono stati sparsi” nella stanza. La Boyer-Dry però si è fatta un selfie nella posa della donna del dipinto di Hopper (lo pubblico dopo le foto di questo post). E la camera allestita al Virginia Fine Art Museum appare, in effetti, ideale come scenario per fotografie da condividere sui social.

La stanza ispirata a Western Motel di Hopper del Virginia Fine Art Museum non è la prima camera d’artista riportata alla vita da un museo statunitense in occasione di una mostra. Ci aveva già pensato l’Art Institute of Chicago nel 2016 con la camera gialla di Van Gogh.

Edward Hopper, Western Motel , 1957. Yale University Art Gallery, New Haven, lascito di Stephen C. Clark, BA, 1903. © 2019 Eredi di Josephine N. Hopper / Artists Rights Society (ARS), NY.

Edward Hopper, Western Motel , 1957. Yale University Art Gallery, New Haven, lascito di Stephen C. Clark, BA, 1903. © 2019 Eredi di Josephine N. Hopper / Artists Rights Society (ARS), NY.

un’ospite della stanza fotografata nella posa della protagonista del dipinto Western Motel di Hopper

un’ospite della stanza fotografata nella posa della protagonista del dipinto Western Motel di Hopper

una visitatrice osserva la stanza dalla galleria del museo

una visitatrice osserva la stanza dalla galleria del museo

l’interno della stanza in cui i visitatori della mostra Edward Hopper and the American Hotel possono pernottare

l’interno della stanza in cui i visitatori della mostra Edward Hopper and the American Hotel possono pernottare

135 Likes, 7 Comments - Margot Boyer-Dry (@m.bigdeal) on Instagram: "I went as a Hopper"