Gli austriaci che hanno realizzato la cupola del Louvre di Abu Dhabi annunciano l'insolvenza dopo il rifiuto del museo a onorare completamente la parcella

louvre di abu dhabi, immagine di mohamed somji / tutte le immagini © louvre abu dhabi

louvre di abu dhabi, immagine di mohamed somji / tutte le immagini © louvre abu dhabi

La stabilità finanziaria della società di ingegneria siderurgica austriaca Waagner-biro, che ha costruito la spettacolare e mastodontica cupola progettata da Jean Nouvel del Louvre di Abu Dhabi, è a rischio dopo oltre 160 anni di attività. E la responsabilità sarebbe proprio del museo mediorientale.

Recentemente, infatti, Waagner-Biro ha annunciato l'insolvenza della sua controllata SBE Alpha AG della holding Waagner-Biro AG oltre ad affermare che "il resto del gruppo è in pericolo di insolvenza". Un'altra filiale, la Waagner-Biro Austria Stage Systems AG, invece sarà venduta. E come se non bastasse ci sarebbero "intense discussioni" sul futuro di un'altra sussidiaria (Waagner-Biro Bridge Systems AG).

Alla base di questo quadro tumultuoso ci sarebbe una delle commissioni più importanti di sempre: la realizzazione da 80 miloini di euro della cupola del Louvre d Abu Dhabi.

Grande come 5 campi da calcio (178 metri di diametro), la cupola del Louvre di Abu Dhabi, progettata dal famoso architetto francese Jean Nouvel, è il cuore pulsante del museo. Mentre crea giochi di luce cangianti, riesce ad evocare ad un tempo formalità ed elegante sfarzo. Da sola vale già un viaggio (come dimostra il milione di visitatori che ha visitato il museo durante il suo primo anno d’attività), basti pensare che è composta da 7850 stelle che si ripetono in dimensioni ed angolazioni diverse su otto strati sovrapposti.

Con oltre 160 anni d’esperienza, 1300 dipendenti e sedi in Europa,Medio-Oriente e Sud-Est Asiatico, la Waagner-Biro sembrava il soggetto giusto per dar vita alla spettacolare ed imponente cupola. Ma le cose non sono andate per il verso giusto. Ci sono stati ritardi nei pagamenti ma soprattutto il Louvre di Abu Dhabi si è rifiutato di pagare interamente l’importo dell’opera facendo aumentare i costi per la società.

Prima della cupola del Louvre di Abu Dhabi la Waagner-Biro si era già occupata di progetti prestigiosi come le scenografie della Sydney Opera House e della State Opera House di Berlino, la costruzione della cupola del Reichstag a Berlino, il tetto della Queen Elizabeth II Great Court al British Museum, il Fjordenhus,di Olafur Eliasson in Danimarca e del Botlek Bridge a Rotterdam che è il più grande ponte di sollevamento del mondo. (via Designboom, theartnewspaper, alaraby)

louvre di abu dhabi, immagine di mohamed somji / tutte le immagini © louvre abu dhabi

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louvre di abu dhabi, immagine di roland halbe/ tutte le immagini © louvre abu dhabi

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louvre di abu dhabi, immagine di mohamed somji / tutte le immagini © louvre abu dhabi

louvre di abu dhabi, immagine di mohamed somji / tutte le immagini © louvre abu dhabi

louvre di abu dhabi, immagine di mohamed somji / tutte le immagini © louvre abu dhabi

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louvre di abu dhabi, immagine di roland halbe/ tutte le immagini © louvre abu dhabi

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louvre di abu dhabi, immagine di roland halbe/ tutte le immagini © louvre abu dhabi

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La storia della coppia di gatti che da due anni cerca di entrare in un museo giapponese

gatti-che-cercando-di-entrare-nel-museo-giapponese

Da due anni una coppia di gatti cerca infruttuosamente di varcare la soglia del piccolo museo di Onomichi, nella prefettura di Hiroshima. La loro ostinazione, tuttavia non è passata inosservata. Anzi ha fatto il giro del mondo. E il museo è diventato famoso.

Tutto è cominciato nel 2016 quando un gatto nero ha tentato per la prima volta di introdursi nell’atrio. "Immagino che attraverso il vetro abbia visto alcuni degli oggetti esposti- ha detto a The Guardian il curatore del museo, Shinji Umebayashi,- E dal momento che le foto includevano quelle di alcuni gatti neri, deve aver pensato di aver trovato dei nuovi amici. E poi è semplicemente tornato."

Ken-chan, come lo staff aveva preso a chiamarlo, dopo poco tempo ha portato con se un micione rosso, immediatamente ribattezzato Go-chan. I due hanno fatto amicizia con la guardia del museo, che nonostante ciò continua a vietare loro l’accesso.

Con il passare del tempo Ken-chan e Go-Chan hanno cominciato ad attirare l’interesse del pubblico. Finchè le immagini di loro due che cercano di entrare attraverso le porte scorrevoli degli spazi espositivi di Onomichi sono diventate virali. E il piccolo museo è diventato famoso. Di recente ha cominciato anche a produrre articoli ispirati alla coppia di cocciuti felini ottenendo un insperato successo. Tanto che tener testa alla domanda è risultato difficile.

Persino alla luce dei buoni affari a Ken-chan e Go-Chan non è stato consentito l’ingressso. Ma a questo punto tutto il mondo tifa per loro: fateli entrare, che diamine!

Ecco le immagini della scultura di Ai Weiwei dove si nascondevano gli scarafaggi che stanno distruggendo i boschi inglesi

Image: Ai Weiwei, Tree, 2009-10, 2015. Installation at the Royal Academy of Arts, London 2015. Photo: Fraser Marr.

Image: Ai Weiwei, Tree, 2009-10, 2015. Installation at the Royal Academy of Arts, London 2015. Photo: Fraser Marr.

I terribili scarafaggi orientali che stanno devastando i boschi inglesi sarebbero arrivati nel Regno Unito tre anni fa all’interno delle sculture dell’artista cinese Ai Weiwei a cui la Royal Accademy di Londra dedicò un’importante mostra personale

La responsabilità della diffusione degli scarafaggi longhorn asiatici, stando alle rivelazioni del capo del dipartimento fitosanitario del Regno Unito, sarebbe di una delle opere che componevano la monumentale installazione Tree, realizzata nel cortile dell’ Accademia di Annenberg nel 2015.

Le otto opere (appartenenti all’omonima serie Tree, che Weiwei ha cominciato nel 2009) erano fatte con parti di alberi morti sulle montagne del sud-est della Cina e si ispiravano a un’antica tradizione che li vuole come controparti terrene dei morti.

Gli alberi di Ai- spiegava il curatore Adrian Locke sul blog della Roayal Accademy- sono fatti da parti di alberi morti che vengono portati giù dalle montagne del sud della Cina e venduti nei mercati di Jingdezhen, nella provincia di Jiangxi. Ai li trasporta nel suo studio a Pechino, dove vengono trasformati in alberi.”

Il Corriere della sera riporta che la Royal Accademy venne costretta a disinfestare l’installazione ma i fori nel legno lasciavano supporre che alcune nidiate di insetti fossero già andate in cerca di una nuova casa. Gli scarafaggi longhorn asiatici infestano le piante dall’interno e privilegiano quelle a foglia larga come le querce.

Va detto , infine,, che la foresta scultorea di Ai Weiwei era stata creata anche grazie alle piccole donazioni di oltre mille e 300 persone entusiaste del progetto (la campagna Kikstarter raccolse in totale 123mila e 577 sterline, che attualmente corrispondono a circa 142 mila euro). (Corriere dellaa sera, Telgraph, Royal Accademy)

Ai Weiwei, Tree, 2009-10, 2015. Installation at the Royal Academy of Arts, London 2015. Photo © David Parry.

Ai Weiwei, Tree, 2009-10, 2015. Installation at the Royal Academy of Arts, London 2015. Photo © David Parry.

Parte dell'installazione 'Tree' nello studio in Beijing di Ai Weiwei Photo: Tim Marlow © Royal Academy of Arts, London

Parte dell'installazione 'Tree' nello studio in Beijing di Ai Weiwei Photo: Tim Marlow © Royal Academy of Arts, London

Ai Weiwei in his studio Photograph © Harry Pearce/Pentagram 2015

Ai Weiwei in his studio Photograph © Harry Pearce/Pentagram 2015