I video messaggi di Jeff Koons, Tomas Saraceno, Marina Abramovic e Ai Weiwei all'Italia colpita dall'epidemia

Ai Weiwei, Tomás Saraceno, Marina Abramović e adesso anche Jeff Koons. Sono già quattro i video messaggi di sostegno raccolti da Palazzo Strozzi nel nuovo spazio digitale IN CONTATTO. Un angolo virtuale aperto mentre le porte del museo restano chiuse. Mentre la splendida mostra personale Aria dell’artista di origine argentina Tomás Saraceno, a pochi giorni dall’inaugurazione, rimane serrata.

Ed è proprio Tomás Saraceno con il suo:“Per un suono lento dell’aria” uno dei famosi artisti che partecipano a questo abbraccio corale a un Paese simbolo della cultura colpito dal virus prima degli altri. Lo fa con un video messaggio razionale, didattico, ma non per questo meno poetico. Saraceno, infatti, prende le mosse da Particular Matter(s) Jam Session esposta a Palazzo Strozzi ( nell’opera un fascio di luce illumina le particelle che fluttuano nell’aria , spostate da ciò che accade intorno a loro, nel frattempo dei sensori rilevan il loro movimento e lo traducono in suoni) per parlare di “conndivisione, consapevolezza e solidarietà” come ha spiegato il Direttore di Palazzo Strozzi Arturo Galasino.

Ecco le parole di Saraceno: "Questo è un modo per sonorizzare il modo in cui ci muoviamo sulla Terra o il movimento delle particelle nell’aria. Questo significa che se in questo momento dobbiamo muoverci più lentamente, il suono sarebbe diverso e le particelle si muoverebbero più lentamente. Questo significa solidarietà per tutte le persone in Italia, in Europa e nel mondo. Speriamo di diventare consapevoli delle nostre azioni, di come l’aria si muove oggi e di quanto il nostro movimento possa influenzare le cose, e anche di come possiamo limitare il movimento di alcune delle particelle che oggi sono diventate così dannose per molte persone sul pianeta Terra"

L’intervento di Saraceno, pur rimanendo fedele all’immagine dell’artista, è il più riflessivo. Non l’unico però, e neppure il primo.

A dare l’avvio a questo succedersi di lettere nella bottiglia lanciate nel mare della rete è stato il cinese Ai Weiwei che, dopo la frase infelice pubblicata sul suo profilo Instagram (“Il Coronavirus è come la pasta. I cinesi lo hanno inventato, ma gli italiani lo diffonderanno in tutto il mondo”) ha detto:

"La vita è una lotta e la vita è piena di cose inaspettate. Credo sia fondamentale in questo momento essere pienamente consapevoli della situazione che stiamo vivendo e assumere un atteggiamento positivo: stare a casa ma rimanere uniti. Grazie."

Anche Marina Abramović ha dato il suo contributo con un video messaggio molto carico dal punto di vista emotivo, pur se statico e formale nello stile delle immagini. Abramović d’altra parte ha un rapporto stretto con l’Italia sia professionale che personale, a cui tutt’ora la legano contatti, amicizie e ricordi.

Ha detto: "Questo è il mio messaggio per l’Italia e per gli italiani, che io amo profondamente. Sappiamo che questo è un momento di crisi e che il virus ormai è ovunque. Ma allo stesso tempo dobbiamo imparare una lezione da questi disastri. Gli italiani stanno dimostrando grande coraggio, un profondo senso di comunità e umanità. Dobbiamo combattere insieme. (...) Italia, ti amo. Il mio cuore è con voi."

Jeff Koons, che in autunno sarà protagonista dell’attesa mostra Jeff Koons. Shine di Palazzo Strozzi, si è espresso con il consueto stile impeccabile e vagamente distante (spesso questo suo modo di parlare è stato oggetto di critica per l’impossibilità dell’osservatore di cogliere la personalità e la sinceità dell’uomo che sta dietro il messaggio ma è un fatto che per lui sia peculiare). Koons da collezionista di opere d’epoca e conoscitore di Storia dell’Arte non ha mancato di sottolineare l’importanza dell’Italia nella cultura globale e il prestigio che godono alcuni suoi musei.

"L'Italia sta attraversando un momento davvero difficile, ma voi italiani avete una forza straordinaria. Siete in grado di affrontare il coronavirus e alla fine sarete in grado di sconfiggerlo.L'Italia è un paese straordinario. Come popolo avete affrontato tanti momenti difficili e sconfiggerete il virus. Culturalmente, tutto il mondo è davvero grato per tutto ciò che ci avete dato. Palazzo Strozzi e tutte le altre meravigliose istituzioni italiane saranno in grado di dare all'umanità una luce, una direzione in cui saremo in grado di trovare la nostra strada nel futuro. Quindi, grazie Italia per tutto il vostro contributo culturale. Palazzo Strozzi, grazie. Italia puoi farcela!"

Oltre ai video messaggi degli artisti lo spazio IN CONTATTO contiene dei bei testi d’approfondimento del direttore di Palazzo Strozzi Arturo Galasino e della storica dell’arte Ludovica Sebregondi. E naturalmente altri se ne aggiungeranno, fin quando, finalmente, il museo non potrà riaprire e tutti noi tornare alle nostre vite.

Video by Studio Tomás Saraceno

Video by Studio Tomás Saraceno

Palazzo Strozzi di Firenze| Tomás Saraceno, a piedi nudi nell' "Aria"

Tomás Saraceno, "Tomás Saraceno: ARIA", Palazzo Strozzi. Photography: ® Ela Bialkowska, OKNO Studio

Tomás Saraceno, "Tomás Saraceno: ARIA", Palazzo Strozzi. Photography: ® Ela Bialkowska, OKNO Studio

Si comincia con degli oggetti volanti ancorati in un cortile quattrocentesco, e poi ovviamente ragnatele, tridimensionali e solide come palazzi in miniatura o delicate e pronte a vibrare come fossero vive. Per proseguire con suoni, luci, bolle di sapone, costellazioni, giardini fluttuanti e palloncini che disegnano da soli (ragnatele) con l’inquinamento di Mumbai. Tomás Saraceno a Firenze è visionario e spettacolare!

La mostra “Tomás Saraceno: Aria” (ne ho parlato anche qui) che inaugura domani a Palazzo Strozzi (Firenze) conferma le aspettative. Presentata come il più grande progetto italiano dell’artista di origine argentina, non è enorme ma fluida e carica di significati. Densa di installazioni spettacolari e complesse dove la capacità dell’arte di creare dei mondi si sposa con quella della scienza di dargli struttura. E, almeno in quest’occasione, incontra la Storia, la Filosofia e la Letteratura.

"Trovo calzante il paragone con Calvino -dice Tomás Saraceno- Ho amato Il barone rampante […]: un inno all’assenza di gravità, in un certo senso."

Ci sono opere già presentate in italia come le carte per l’Aracnomanzia o le forme irregolari che ricordano i poliedri di Weaire‐Phelan senza dimenticare le onnipresenti ragnatele della serie Spider/Web. Ma anche lavori inediti come Thermodynamic Constellation (realizzata per il corile di Palazzo Strozzi). E tutte sembrano fatte per stare insieme alle altre, come parti diverse di uno stesso corpo armonico.

L’arte di Tomás Saraceno ci fa riflettere su problemi e sfide caratteristici della nostra era l’Antropocene, divenuti sempre più urgenti, come l’inquinamento, i cambiamenti climatici, la sostenibilità, il superamento di barriere geografiche e sociali- afferma Arturo Galansino, Direttore Generale della Fondazione Palazzo Strozzi e curatore della mostra.- A Palazzo Strozzi la ricerca artistica di Tomás, che con la sua visione aperta e interconnessa schiude mondi utopici e allo stesso tempo reali, viene ulteriormente amplificata di senso e resa esteticamente unica dal confronto con il nostro edificio, simbolo dell’Umanesimo.

La mostra è divisa in nove stanze. Alcune sono illuminate mentre altre costringono il visitatore a muoversi lento e circospetto nell’oscurità. Ad ognuna delle prime otto è associata una delle carte per l’araconomanzia (inventate da Saraceno ispirandosi ai tarocchi e allo nggám, o divinazione attraverso i ragni, praticata dalle tribù Mambila di Camerun e Nigeria). Mentre nell’ultima sono esposte le carte vere e proprie.

Per questo nel ricco calendario di eventi collaterali compare la possibilità di farsi leggere il futuro (a chi non si troverà a visitare la mostra durante queste sessioni di aracno-divinazione verrà in aiuto l’app sviluppata dall’artista Aracnomancy) Tra le altre iniziative che si affiancano alla mostra c’è la possibilità lasciare i vecchi sacchetti di plastica (verranno usati per una scultura volante). E corsi per impare a usare il kit di volo fai da te di Aerocene.

Domani al Cinema Odeon di Firenze, infine, l’artista e altri ospiti parleranno del volo da record di Salinas Grandes.

“Tomás Saraceno: Aria” (ne parleremo ancora in seguito) proseguirà fino al 19 luglio.

Tomás Saraceno, "Tomás Saraceno: ARIA", Palazzo Strozzi. Photography: ® Ela Bialkowska, OKNO Studio

Tomás Saraceno, "Tomás Saraceno: ARIA", Palazzo Strozzi. Photography: ® Ela Bialkowska, OKNO Studio

Tomás Saraceno, "Tomás Saraceno: ARIA", Palazzo Strozzi. Photography: ® Ela Bialkowska, OKNO Studio

Tomás Saraceno, "Tomás Saraceno: ARIA", Palazzo Strozzi. Photography: ® Ela Bialkowska, OKNO Studio

Tomás Saraceno, "Tomás Saraceno: ARIA", Palazzo Strozzi. Photography: ® Ela Bialkowska, OKNO Studio

Tomás Saraceno, "Tomás Saraceno: ARIA", Palazzo Strozzi. Photography: ® Ela Bialkowska, OKNO Studio

Tomás Saraceno, "Tomás Saraceno: ARIA", Palazzo Strozzi. ® Photography by Studio Tomas Saraceno

Tomás Saraceno, "Tomás Saraceno: ARIA", Palazzo Strozzi. ® Photography by Studio Tomas Saraceno

Tomás Saraceno, Aerographies, 2018 Installation view at ON AIR, carte blanche exhibition to Tomás Saraceno, Palais de Tokyo, Paris, 2018 Courtesy of the artist and Esther Schipper, Berlin © Photography by Studio Tomás Saraceno, 2018

Tomás Saraceno, Aerographies, 2018 Installation view at ON AIR, carte blanche exhibition to Tomás Saraceno, Palais de Tokyo, Paris, 2018 Courtesy of the artist and Esther Schipper, Berlin © Photography by Studio Tomás Saraceno, 2018

Tomás Saraceno, Webs of At‐tent(s)ion, 2018 Installation view at ON AIR, carte blanche exhibition to Tomás Saraceno, Palais de Tokyo, Paris, 2018. Courtesy of the artist and Esther Schipper, Berlin © Photography by Studio Tomás Saraceno, 2018

Tomás Saraceno, Webs of At‐tent(s)ion, 2018 Installation view at ON AIR, carte blanche exhibition to Tomás Saraceno, Palais de Tokyo, Paris, 2018. Courtesy of the artist and Esther Schipper, Berlin © Photography by Studio Tomás Saraceno, 2018

Tomás Saraceno, "Tomás Saraceno: ARIA", Palazzo Strozzi. Photography: ® Ela Bialkowska, OKNO Studio

Tomás Saraceno, "Tomás Saraceno: ARIA", Palazzo Strozzi. Photography: ® Ela Bialkowska, OKNO Studio

Tomás Saraceno, Webs of At‐tent(s)ion, 2018 Installation view at ON AIR, carte blanche exhibition to Tomás Saraceno, Palais de Tokyo, Paris, 2018 Courtesy of the artist and Esther Schipper, Berlin © Photography by Studio Tomás Saraceno, 2018

Tomás Saraceno, Webs of At‐tent(s)ion, 2018 Installation view at ON AIR, carte blanche exhibition to Tomás Saraceno, Palais de Tokyo, Paris, 2018 Courtesy of the artist and Esther Schipper, Berlin © Photography by Studio Tomás Saraceno, 2018

Tomás Saraceno, "Tomás Saraceno: ARIA", Palazzo Strozzi. Photography: ® Ela Bialkowska, OKNO Studio

Tomás Saraceno, "Tomás Saraceno: ARIA", Palazzo Strozzi. Photography: ® Ela Bialkowska, OKNO Studio

Tomás Saraceno, "Tomás Saraceno: ARIA", Palazzo Strozzi. ® Photography by Studio Tomas Saraceno

Tomás Saraceno, "Tomás Saraceno: ARIA", Palazzo Strozzi. ® Photography by Studio Tomas Saraceno

Tomás Saraceno, How to entangle the universe in a spider/ web? (detail), 2018 . Courtesy of the artist, Tanya Bonakdar Gallery, New York/Los Angeles © Photography by Studio Tomás Saraceno, 2018

Tomás Saraceno, How to entangle the universe in a spider/ web? (detail), 2018 . Courtesy of the artist, Tanya Bonakdar Gallery, New York/Los Angeles © Photography by Studio Tomás Saraceno, 2018

Tomás Saraceno, "Tomás Saraceno: ARIA", Palazzo Strozzi. Photography: ® Ela Bialkowska, OKNO Studio

Tomás Saraceno, "Tomás Saraceno: ARIA", Palazzo Strozzi. Photography: ® Ela Bialkowska, OKNO Studio

Tomás Saraceno, "Tomás Saraceno: ARIA", Palazzo Strozzi. Photography: ® Ela Bialkowska, OKNO Studio

Tomás Saraceno, "Tomás Saraceno: ARIA", Palazzo Strozzi. Photography: ® Ela Bialkowska, OKNO Studio

Tomás Saraceno, "Tomás Saraceno: ARIA", Palazzo Strozzi. Photography: ® Ela Bialkowska, OKNO Studio

Tomás Saraceno, "Tomás Saraceno: ARIA", Palazzo Strozzi. Photography: ® Ela Bialkowska, OKNO Studio

Tomás Saraceno, Arachnomancy Cards, 2019 Card’s drawings and reinterpretation based on Duncan, W. (1949). Webs In The Wind. New York: The Ronald Press Company and Bristowe, W. S. (1958). The World of Spiders. London: Collins; Curtis, William, 1746‐1…

Tomás Saraceno, Arachnomancy Cards, 2019 Card’s drawings and reinterpretation based on Duncan, W. (1949). Webs In The Wind. New York: The Ronald Press Company and Bristowe, W. S. (1958). The World of Spiders. London: Collins; Curtis, William, 1746‐1799; Marbury, Elizabeth, 1856‐1933, donor; Vollrath, F. 1988. Untangling the spider’s web. Trends Ecol. Evol. 3(12): 331–335. Tomás Saraceno would like to thank the Arachnophilia archives and his Studio for their endless support in the conceptualization, design and making of these cards. As well thanks to the galleries for all their support: Andersen’s, Copenhagen; Ruth Benzacar, Buenos Aires, Tanya Bonakdar Gallery, New York / Los Angeles, Pinksummer Contemporary Art, Genoa, Esther Schipper, Berlin. Download the Arachnomancy App to help you find other Spider/Web Pavilions and encounter their oracles, joining a collective exercise of mapping against extinction. For more information visit arachnophilia.net, a living archive of coexistences. Courtesy the artist © Photography by Studio Tomás Saraceno, 2019

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Museo Aero Solar, (2007‐ongoing) Left ‐ at Prato, Italy in 2009, with Alberto Pesavento, Tomás Saraceno, Janis Elko,Till Hergenhahn, Giovanni Giaretta, Marco, Alessandro, Manuel Scano, Michela Sacchetto, and Matteo Mascheroni.. Right ‐ Museo Aero So…

Museo Aero Solar, (2007‐ongoing) Left ‐ at Prato, Italy in 2009, with Alberto Pesavento, Tomás Saraceno, Janis Elko,Till Hergenhahn, Giovanni Giaretta, Marco, Alessandro, Manuel Scano, Michela Sacchetto, and Matteo Mascheroni.. Right ‐ Museo Aero Solar at Aerocene Festival, Olympiaberg in Munich, Germany in 2019 with Tomás Saraceno, Alice Lamperti, Roxanne Mackie, Erik Vogler, Charles Gonzalez, Camilla Berggren Lundell, Susanne Witzgall, Beate Engl, Erik , Bordeleau, Igor Mikloušic, Gwilym Faulkner, Debora Swistun.

Aerocene Tethered Flight, 24°08’54.4”S 65°15’54.8”W, Salinas Grandes, Jujuy, Argentina, 2017 With the support of CCK Buenos Aires. Courtesy the Aerocene Foundation and CCK Agency Photography by Studio Tomás Saraceno, 2017

Aerocene Tethered Flight, 24°08’54.4”S 65°15’54.8”W, Salinas Grandes, Jujuy, Argentina, 2017 With the support of CCK Buenos Aires. Courtesy the Aerocene Foundation and CCK Agency Photography by Studio Tomás Saraceno, 2017

Palazzo Strozzi| Tomás Saraceno a Firenze realizzerà il suo più grande progetto italiano di sempre

Tomás Saraceno “Algo-r(h)i(y)thms,” Esther Schipper, Berlin, 2019. Courtesy the artist and Esther Schipper, Berlin. Photo © Andrea Rossetti

Tomás Saraceno “Algo-r(h)i(y)thms,” Esther Schipper, Berlin, 2019. Courtesy the artist and Esther Schipper, Berlin. Photo © Andrea Rossetti

Collezionista di ragnatele, ambientalista convinto, inventore di curiosi mezzi di trasporto azionati dal calore del sole e dalle radiazioni della superficie terrestre che in futuro dovrebbero permettere di volare a emissioni zero (progetto Aerocene), Tomás Saraceno è un artista visionario. Alla Biennale di Venezia ha messo i ragni a prevedere il futuro (Spider/Web Pavilion 7) e a Firenze realizzerà "Tomás Saraceno: Aria" il suo più grande progetto italiano di sempre.

L’idea è quella di trasformare Palazzo Strozzi in un “organismo vivente tra l’umano e il non umano

Ma per sapere precisamente come farà bisognerà aspettare fino al 20 febbraio quando la mostra verrà presentata alla stampa (la recensione aggiornata è qui). Di certo l’artista di origini argentine creerà un’installazione site specific che insieme alle opere della serie Spider/Web e a quelle del progetto Aeronene trasformeranno Palazzo Strozzi in un “nuovo spazio unitario”.

Una formula, se vogliamo, di maniera, con cui in genere si indica un’installazione di opere che ridefinisce vagamente gli spazi espositivi, ma nel caso di Saraceno c’è da aspettarsi qualcosa di più radicale. Tomás Saraceno, infatti, si laurea in architettura prima di dedicarsi all’arte e gli spazi in cui vivere sono un elemento ricorrente del suo lavoro. Abitare nel cielo, un po’ come fanno i ragni, è una fissazione con cui ha divertito e spaventato i visitatori della sua mostra all’Hangar Bicocca di Milano (in cui nel 2012 ha creato una struttura sospesa per far provare al pubblico la sensazione di andare a spasso per aria). In Air-Port-City / Cloud City project, poi, si è spinto a immaginare delle città volanti costituite da piattaforme abitabili, simili a cellule che migrano e si ricombinano liberamente come nuvole.

Tuttavia ultimamente la comunicazione occupa gran parte delle sue energie. Ovviamente quella con i ragni. E con il cosmo ma usando una ragnatela come telefono. I ragni, infatti, sono sordi e ciechi ma percepiscono le vibrazioni, in modo particolare quelle della loro ragnatela, e attraverso quest’ultima mandano dei segnali.

Tema al centro della mostra Algo-r (h) i (y) thms alla galleria Esther Schipper della sua città adottiva (Berlino), in cui con dei cavi ha costruito una grande ragnatela. Così i visitatori possono muoversi all’interno di questo groviglio di fili e toccarli emettendo dei suoni. Alcuni cavi, infatti, sono calibrati per far sentire agli umani una volta sfiorati, il segnale di corteggiamento del ragno keyserlingi dell'Argiope, altri si riferiscono al movimento delle nuvole in una galassia lontana..

Saraceno (insieme a Dominique Gonzalez-Foerster) è attualmente in mostra anche al Museo Nacional Thyssen-Bornemisza and Thyssen-Bornemisza Art Contemporary (TBA21) di Madrid. Dove ha presentato l’installazione How to Entangle the Universe in a Spiderweb? In cui ribadisce il concetto e spiega:

(...) Alcuni scienziati hanno osservato che ragnatele / trame complesse e tridimensionali assomigliano a simulazioni al computer della rete cosmica (...) Forse i ragni, le cui sensibilità vibratorie sono molto più sviluppate di quelle umane, possono già percepire la materia oscura, costruendo i loro labirinti complessi secondo la sua partitura invisibile.

Dal canto suo Palazzo Strozzi di Firenze, dove è ancora in corso la mostra Natalia Goncharova .Una donna e le avanguardie, tra Gauguin, Matisse e Picasso (fino al 12 gennaio) si prepara a una grande stagione espositiva. Dopo la mostra di Tomás Saraceno (dal 22 febbraio al 19 luglio 2020), infatti, andrà in scena Jeff Koons (da settembre 2020 a gennaio 2021)

Tomás Saraceno, On the disappearance of Clouds. Photo: artbooms

Tomás Saraceno, On the disappearance of Clouds. Photo: artbooms

Tomás Saraceno , Spider/Web Pavilion 7: Oracle Readings, Weaving Arachnomancy, Synanthropic Futures: At-ten(t)sion to invertebrate rights!, 2019 Mixed media 58. Esposizione Internazionale d’Arte - La Biennale di Venezia, May You Live In Interesting …

Tomás Saraceno , Spider/Web Pavilion 7: Oracle Readings, Weaving Arachnomancy, Synanthropic Futures: At-ten(t)sion to invertebrate rights!, 2019 Mixed media 58. Esposizione Internazionale d’Arte - La Biennale di Venezia, May You Live In Interesting Times Photo by: Francesco Galli Courtesy: La Biennale di Venezia

Tomás Saraceno , Spider/Web Pavilion 7: Oracle Readings, Weaving Arachnomancy, Synanthropic Futures: At-ten(t)sion to invertebrate rights!, 2019 Mixed media 58. Esposizione Internazionale d’Arte - La Biennale di Venezia, May You Live In Interesting …

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Tomás Saraceno , Spider/Web Pavilion 7: Oracle Readings, Weaving Arachnomancy, Synanthropic Futures: At-ten(t)sion to invertebrate rights!, 2019 Mixed media 58. Esposizione Internazionale d’Arte - La Biennale di Venezia, May You Live In Interesting …

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