I quadri specchianti, “autoritratti del mondo”, in mostra a San Gimignano per celebrare i 90 anni di Michelangelo Pistoletto

Michelangelo Pistoletto, I Quadri Specchianti; vedute della mostra Galleria Continua, San Gimignano Photo by: Ela Bialkowska OKNO Studio Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA

Emblema di certezza, presenza, identità, o al contrario di inquietudine, assenza, perdita e perfino orrore, lo specchio è una presenza quotidiana e un simbolo narrativo potente. In libri e film lo ritroviamo sempre in bilico tra verità e inganno. Non nell’arte di Michelangelo Pistoletto però, dove lo specchio, inteso non più in senso psicologico, ma principalmente filosofico e sociale, perde gran parte delle sue ambiguità, abbracciando i visitatori ma soprattutto lo spazio e il tempo. Riuscendo persino nell’impresa di contenere l’infinito

Michelangelo Pistoletto, sull’uso di supporti specchianti per una lunga serie di autoritratti e ritratti, che dall’inizio degli anni ’60 ci conduce fino ai giorni nostri, ha gettato le basi di tutta la sua poetica. Un racconto lungo sei decadi, che quest’anno si intreccia con il 90esimo compleanno dell’artista (nato nel luglio del’33 a Novara), e che gli è valso molti tributi. Tra questi una mostra nella sede di San Gimignano, sulle colline senesi, di Galleria Continua, dedicata proprio a “I Quadri Specchianti”.

La storia di questi ultimi, comincia nella seconda metà degli anni ’50, quando Michelangelo Olivero, che ancora aiutava il padre pittore (Ettore Olivero Pistoletto), nella bottega di restauro di famiglia, cerca di rivisitare il tema dell’autoritratto. Sperimenta varie tecniche. Dipinge se stesso in maniera sempre più anonima su fondo uniforme. Finchè nel ’61, dopo aver steso sulla tela un fondo nero e uno spesso strato di vernice si accorge di potervisi specchiare. Una vera epifania. Pistoletto nel corso di quell’anno si ritrarrà frontalmente, di schiena, seduto e in piedi, mentre il fondo catturerà avidamente tutta la vita dietro l’opera d’arte. Questi lavori verranno raggruppati nella serie intitolata semplicemente: “Presente”.

In questa prima fase, l’artista, oltre a rivisitare in maniera sempre più radicale il tema dell’autoritratto, si sofferma soprattutto sulla differenza che passa tra l’immagine immutabile della rappresentazione pittorica e quella in costante trasformazione della realtà. In altre parole la griglia rigorosa della prospettiva rinascimentale va in frantumi e il presente si appropria del quadro in tutta la sua imprevedibile concretezza.

Al di là del movimento dell’Arte Povera, di cui Pistoletto sarebbe diventato un esponente di spicco, l’uso di superfici riflettenti o di veri e propri specchi al posto della tela, tradisce la tensione tra i mezzi a disposizione dell’artista per catturare il presente e un cambiamento epocale dei costumi che di lì a poco avrebbe contribuito alle rivolte studentesche.

Ad ogni modo, Pistoletto non abbandonerà mai i quadri specchianti, rappresentandovi, di volta in volta, oggetti inanimati, gruppi di persone, animali. Nel corso del tempo, utilizzerà anche varie tecniche e materiali per realizzarli: acrilico, smalto plastico, oro, argento, carta velina dipinta su acciaio inox lucidato, fino alla serigrafia su acciaio inox super mirror. Metterà in successione gli specchi e li romperà anche:

La rottura dello specchio ha molte interpretazioni- ha detto intervistato da Marie-Laure Bernadac- La prima è dell'ordine della superstizione: l'idea che lo specchio rotto porti alla sfortuna è una paura sempre molto persistente, perché lo specchio è considerato dotato di potere magico. Quindi, rompendo lo specchio, rompo anche la superstizione. La seconda riguarda la realtà fisica dello specchio, rompo la sua consistenza materiale, ma allo stesso tempo moltiplico le immagini immateriali che accoglie. I frammenti sono tutti diversi, ma conservano tutti la riflessività dello specchio originale.”

Ma soprattutto la riflessione di Pistoletto sui quadri specchianti si farà serrata e sarà determinate per quello che verrà dopo (l’infinito e il terzo paradiso in cui la società civile attraverso l’arte costruisce una comunità nuova ed utopica). Perché nello specchio, secondo l’artista, coesistono presente, passato e futuro. L’esterno (all’opera d’arte) e l’interno si invertono. Non esiste più la distinzione tra opera e spettatore; ciò che quest’ultimo vede davanti a se lo vede anche dietro di se, ritrovandosi al centro di una doppia prospettiva. Il caso, l’incidente, il futile ma anche momenti tanto effimeri quanto importati, il naturale e l’artificiale, entrano tutti nell’opera spontaneamente, in modo totalmente democratico.

Infatti, dei quadri specchianti l’artista ha detto: “sono un autoritratto del mondo”.

Senza contare che, come molti hanno fatto notare, i quadri specchianti anticipano i selfies e l’arte instagrammabile, che avrebbe preso possesso dei musei nei giorni nostri.

Con tre lauree honoris causa (attribuitigli da vari atenei), un Premio Imperiale del Giappone e un Leone d’oro alla carriera della Biennale di Venezia, Michelangelo Pistoletto, è uno degli artisti italiani più rappresentativi a livello internazionale. Le sue opere sono conservate in tante importanti collezioni, in Italia e nel mondo. Tra le altre, quelle: del Musée du Louvre di Parigi, del Museo Reina Sofia di Madrid, del Centre Georges Pompidou di Parigi, della Tate Modern di Londra, del MoMa e del Guggenheim di New York.

In occasione dei suoi 90 anni (per altro portati benissimo) sia Palazzo Reale di Milano (“Michelangelo Pistoletto. La Pace Preventiva”) che il Chiostro del Bramante di Roma (“Michelangelo Pistoletto. Infinity. L’arte contemporanea senza limiti”, in corso, fino al 15 ottobre 2023) gli hanno dedicato una mostra.

Galleria Continua, che lo rappresenta, ha fatto di più e si è inventata un progetto intercontinentale “teso a mettere in luce l’arte di Pistoletto in ogni sua declinazione, dalla genesi a oggi”, che si articola tra le varie sedi della galleria in giro per il mondo. Così, se il 27 maggio la sede di San Gimignano della galleria ha inaugurato “I Quadri Specchianti”, proprio mentre quella di Cuba metteva in scena “Amar las diferencias”, e pochi giorni dopo apriva a Les Moulins (Francia) “60 ans d’identités et d’altérités”, devono ancora cominciare: “Color and Light” (dal 22 giugno al Saint Regis di Roma), “Segno Arte” (dal 23 giugno nella sede di Parigi), “Il Caso” (a San Paolo del Brasile dal 28 ottobre), “Il tempo del giudizio” (dal 18 novembre nella sede di Dubai negli Emirati Arabi) e “QR code possession” (dal 15 novembre a Beijing in Cina).

I quadri specchianti in mostra a San Gimignano sono numerosi e tratteggiano l’intero percorso dell’artista, dagli anni ’50 ad oggi, alcuni sono davvero emblematici, e si concludono con “Qr Code Possession – Autoritratto”. Un’opera del 2022, in cui l’artista appare con la fronte, le braccia e il petto, ricoperti di tatuaggi, ognuno dei quali rappresenta un codice a barre con all’interno un piccolo simbolo del Terzo Paradiso. I codici, una volta scansionati, portano l’utente a una serie di materiali e video online (ci sono conferenze, testi e performances). Chiaramente qui l’artista utilizza la tecnologia per veicolare il proprio messaggio ma anche per meglio definire la propria identità ed il proprio ruolo pubblico, con una punta di autoironia (rara nel suo lavoro). Riferendosi all’opera ha detto: il tatuaggio è “(…) un antico metodo di comunicazione che utilizzo oggi come mezzo di comunicazione artistico-tecnologico. L’autoritratto trasmette la mia identità ma anche quella della società contemporanea all’interno del quadro dell’infinito che può essere trovato in un Quadro specchiante”.

La mostra “I Quadri Specchianti” di Michelangelo Pistoletto resterà nella sede di San Gimignano di Galleria Continua fino al 10 settembre 2023. Le altre esposizioni, organizzate per festeggiare i 90 anni dell’artista di Novara in giro per il mondo, si protrarranno, a staffetta, per circa tutto l’anno.

Michelangelo Pistoletto, I Quadri Specchianti; vedute della mostra Galleria Continua, San Gimignano Photo by: Ela Bialkowska OKNO Studio Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA

Michelangelo Pistoletto, I Quadri Specchianti; vedute della mostra Galleria Continua, San Gimignano Photo by: Ela Bialkowska OKNO Studio Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA

Michelangelo Pistoletto, I Quadri Specchianti; vedute della mostra Galleria Continua, San Gimignano Photo by: Ela Bialkowska OKNO Studio Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA

Michelangelo Pistoletto, I Quadri Specchianti; vedute della mostra Galleria Continua, San Gimignano Photo by: Ela Bialkowska OKNO Studio Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA

Michelangelo Pistoletto, I Quadri Specchianti; vedute della mostra Galleria Continua, San Gimignano Photo by: Ela Bialkowska OKNO Studio Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA

Michelangelo Pistoletto, I Quadri Specchianti; vedute della mostra Galleria Continua, San Gimignano Photo by: Ela Bialkowska OKNO Studio Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA

Michelangelo Pistoletto, I Quadri Specchianti; vedute della mostra Galleria Continua, San Gimignano Photo by: Ela Bialkowska OKNO Studio Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA

Michelangelo Pistoletto, I Quadri Specchianti; vedute della mostra Galleria Continua, San Gimignano Photo by: Ela Bialkowska OKNO Studio Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA

Michelangelo Pistoletto, I Quadri Specchianti; vedute della mostra Galleria Continua, San Gimignano Photo by: Ela Bialkowska OKNO Studio Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA

Michelangelo Pistoletto, I Quadri Specchianti; vedute della mostra Galleria Continua, San Gimignano Photo by: Ela Bialkowska OKNO Studio Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA

Michelangelo Pistoletto, I Quadri Specchianti; vedute della mostra Galleria Continua, San Gimignano Photo by: Ela Bialkowska OKNO Studio Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA

Michelangelo Pistoletto, I Quadri Specchianti; vedute della mostra Galleria Continua, San Gimignano Photo by: Ela Bialkowska OKNO Studio Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA

“Shadows travelling on the sea of the day” l'enorme e drammatica installazione di Olafur Eliasson nel luminoso paesaggio del Qatar

سفر الظلال في بحر النهار (Shadows travelling on the sea of the day), 2022. Steel, fibreglass, glass mirrors 4.53 x 10.51 x 10.51 metre | ø 8.2 metre | ø 8.2 metre. Installation view: Northern Heritage sites, Doha, Qatar, 2022 Photo: Iwan Baan Courtesy of the artist; neugerriemschneider, Berlin; Tanya Bonakdar Gallery, New York / Los Angeles

Olafur Eliasson ha recentemente presentato un’installazione drammatica e minimale nel paesagggio desertico del Qatar. La scultura si intitola “Shadows travelling on the sea of the day” (Le ombre viaggiano sul mare del giorno) alludendo alla linea d’orizzonte che fugge apparentemente senza confini alla luce intensa e mutevole della location. Un’opera d’arte pubblica molto grande (è composta da 25 elementi) che arriva mentre l’artista danese-islandese è in mostra in Italia (a Palazzo Strozzi di Firenze).

Anche nella città culla del Rinascimento Olafur Eliasson ha installato un opera d’arte site-specific accessibile gratuitamente al pubblico ( Under the weather). Ma se in Toscana si è servito dell’effetto moiré per spingere i visitatori a guardare verso l’alto in Qatar ha usato gli specchi. Ben venti elementi scultorei composti da cerchi in vetroresina con in cima una copertura specchiante, cui si aggiungono tre anelli singoli e due anelli doppi. Le strutture sono alte. Ma c’è di più: gli elementi sono posizionati "secondo gli assi- spiegano gli organizzatori- di uno schema simmetrico quintuplice", le dieci pensiline al centro poi formano un pentagramma, o stella a cinque punte. "I principi alla base di tali modelli sono stati recentemente scoperti dai matematici occidentali",

Posizionata nel Northern Heritage vicino a Doha, l’installazione, fa parte di un vasto progetto d’arte pubblica organizzato in previsione della Coppa del Mondo FIFA Qatar 2022 (che si svolgerà dal 20 novembre al 18 dicembre). Oltre al lavoro di Olafur ci sono importanti interventi della libanese-americana Simone Fattal e del brasiliano Ernesto Neto, più cento opere d'arte pubbliche che i Qatar Museums hanno messo negli spazi pubblici in cui si prevede transitino i visitatori. Il paese mediorientale, infatti, dovrebbe diventare meta di ben un milione e mezzo di visitatori durante l’evento sportivo.

Al centro di “Shadows travelling on the sea of the day” c’è il paseaggio del Qatar (quindi la Natura) ma anche il tempo. Dilatato dagli specchi e dagli elementi circolari, progettati per osservare l’orizzonte e riflettere le ombre mentre queste ultime, (proiettate al suolo sia dal visitatore che dagli stesssi elementi scultorei) cambiano con il passare delle ore, con il mutare della luce.

Gli specchi ne sono la colonna portante. Servono a destabilizzare e unire i visitatori ma anche a farli diventare parte del paesaggio in affreschi emozionanti e transitori.

"Ti trovi subito fermo sulla sabbia e appeso, a testa in giù- ha spiegato Olafur Eliasson- ad un terreno che è molto al di sopra di te. Probabilmente passerai avanti e indietro tra una prospettiva in prima persona e un punto di vista destabilizzante in terza persona di te stesso (...) Il riflesso diventa una composizione virtuale, che cambia mentre ti muovi. Ciò che percepisci (un intreccio di paesaggio, elementi scultorei tentacolari e visitatori) sembra iperreale mentre è ancora completamente in trasformazione".

L’installazione “Shadows travelling on the sea of the day” rimarrà in Qatar anche quando la Coppa del Mondo FIFA Qatar 2022 si sarà conclusa. Olafur Eliasson, spesso condivide le tappe del suo lavoro su Instagram.

سفر الظلال في بحر النهار (Shadows travelling on the sea of the day), 2022 Steel, fibreglass, glass mirrors 4.53 x 10.51 x 10.51 metre | ø 8.2 metre | ø 8.2 metre Installation view: Northern Heritage sites, Doha, Qatar, 2022 Photo: Iwan Baan Courtesy of the artist; neugerriemschneider, Berlin; Tanya Bonakdar Gallery, New York / Los Angeles

سفر الظلال في بحر النهار (Shadows travelling on the sea of the day), 2022 Steel, fibreglass, glass mirrors 4.53 x 10.51 x 10.51 metre | ø 8.2 metre | ø 8.2 metre Installation view: Northern Heritage sites, Doha, Qatar, 2022 Photo: Iwan Baan Courtesy of the artist; neugerriemschneider, Berlin; Tanya Bonakdar Gallery, New York / Los Angeles

سفر الظلال في بحر النهار (Shadows travelling on the sea of the day), 2022 Steel, fibreglass, glass mirrors 4.53 x 10.51 x 10.51 metre | ø 8.2 metre | ø 8.2 metre Installation view: Northern Heritage sites, Doha, Qatar, 2022 Photo: Iwan Baan Courtesy of the artist; neugerriemschneider, Berlin; Tanya Bonakdar Gallery, New York / Los Angeles

سفر الظلال في بحر النهار (Shadows travelling on the sea of the day), 2022 Steel, fibreglass, glass mirrors 4.53 x 10.51 x 10.51 metre | ø 8.2 metre | ø 8.2 metre Installation view: Northern Heritage sites, Doha, Qatar, 2022 Photo: Iwan Baan Courtesy of the artist; neugerriemschneider, Berlin; Tanya Bonakdar Gallery, New York / Los Angeles

“Autoritratto attraverso mio padre”: Gratis su Vimeo solo fino a domani il film-racconto di Michelangelo Pistoletto

michelangelo-pistoletto-film

Gratis su Vimeo solo per 24 ore, il film-racconto “Autoritratto attraverso mio padre” in cui il famoso artista Michelangelo Pistoletto parla di se e del padre Ettore Pistoletto.

Da guardare qui (da oggi, 10 aprile 2020, alle 11) il film segue il dialogo di Pistoletto con il critico d’arte Alberto Fiz e l’imprenditrice Anna Zegna. Un format vecchio stile che il maestro dell’arte povera reinventa con l’intimità del racconto e l’equilibrio della riflessione..

"Michelangelo Pistoletto, uno dei più noti artisti internazionali-siega il testo che presenta l'evento- non solo racconta il proprio legame creativo con il padre Ettore Pistoletto Olivero, anch’egli artista, ma offre la sua preziosa testimonianza su tematiche di grande importanza, quali il passaggio generazionale e la complicità – talvolta conflittuale – tra padre e figlio."

Ettore Oliviero Pistoletto, infatti, fu una figura fondamentale per la formazione professionale di Michelangelo. Artista e restauratore insegnò al figlio le basi della pittura. Avrebbe desiderato che il giovane dipingesse ma, come spesso accade, quest’ultimo non ne volle sapere. Tuttavia il rapporto tra i due continuò vibrante, e anni dopo il padre, pur senza abbandonare gli amati pennelli, inserì nei suoi quadri le immagini specchiate che erano diventate una cifra distintiva del lavoro del figlio.

"Partendo dal dialogo tra Michelangelo Pistoletto e suo padre- afferma Alberto Fiz.- è possibile interrogarsi sui concetti di tempo storico e tempo soggettivo, ma anche sulla necessità di accettare le differenze da cui può scaturire, persino, un'intima complicità".

"Autoritratto attraverso mio padre" è stato realizzato nel 2019 con la regia di Chiara Battistini in occasione della mostra che si è tenuta a Biella “Padre e Figlio. Ettore Pistoletto Olivero-Michelangelo Pistoletto”. Il film fonde tre video proiettati in occasione dell'esposizione e raccoglie anche i ricordi della nipote di Ermenegildo Zegna, Anna. Ermenegildo ed Ettore, infatti, erano buoni amici.

Il film-racconto “Autoritratto attraverso mio padre” di Michelangelo Pistletto sarà anche un’occasione per vedere immagini della mostra e delle sue splendide locations. In visione gratuita su Vimeo fino a domani alle 11.

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Michelangelo Pistoletto, Metamorfosi 1976 – 2014, stracci bianchi e colorati, specchio, Dimensioni variabili, Installazione: Aveline, Parigi, foto: J.M. Rossi

Michelangelo Pistoletto, Metamorfosi 1976 – 2014, stracci bianchi e colorati, specchio, Dimensioni variabili, Installazione: Aveline, Parigi, foto: J.M. Rossi

Michelangelo Pistoletto, Autoritratto con quaderno Terzo Paradiso, 2017, serigrafia su acciaio inox supermirror, 250 x 125 cm, foto: A. Lacirasella

Michelangelo Pistoletto, Autoritratto con quaderno Terzo Paradiso, 2017, serigrafia su acciaio inox supermirror, 250 x 125 cm, foto: A. Lacirasella

Ettore Pistoletto Olivero, Le tre figlie di Zegna (Le tre sorelle Zegna), 1929, olio su tela, 185,5 x 142,5 cm, courtesy of Mart

Ettore Pistoletto Olivero, Le tre figlie di Zegna (Le tre sorelle Zegna), 1929, olio su tela, 185,5 x 142,5 cm, courtesy of Mart

Ettore Pistoletto Olivero, Autoritratto, 1958, olio su tela, 80 x 70 cm, foto: D. Andreotti

Ettore Pistoletto Olivero, Autoritratto, 1958, olio su tela, 80 x 70 cm, foto: D. Andreotti

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Michelangelo Pistoletto, Abbraccio all’infinito, 2019, acciaio Metro cubo d’infinito (1966-2007, ardesia, specchio e corda) Ph. Damiano Andreotti

Michelangelo Pistoletto, Abbraccio all’infinito, 2019, acciaio Metro cubo d’infinito (1966-2007, ardesia, specchio e corda) Ph. Damiano Andreotti

Ettore Pistoletto Olivero, Pian Gelassa, Susa, Febbraio, 1970, olio su tela, 75,5 x 100,5 cm, foto: D. Andreotti

Ettore Pistoletto Olivero, Pian Gelassa, Susa, Febbraio, 1970, olio su tela, 75,5 x 100,5 cm, foto: D. Andreotti

Michelangelo Pistoletto, Autoritratto, 2008, serigrafia su acciaio inox lucidato a specchio, 70 x 100 cm, foto: A. Lacirasella

Michelangelo Pistoletto, Autoritratto, 2008, serigrafia su acciaio inox lucidato a specchio, 70 x 100 cm, foto: A. Lacirasella

Ettore Pistoletto Olivero, Autoritratto, 1973, olio su tela, 69 x 79 cm, foto: D. Andreotti

Ettore Pistoletto Olivero, Autoritratto, 1973, olio su tela, 69 x 79 cm, foto: D. Andreotti

Michelangelo Pistoletto, Mobili capovolti, 1976, tavolo, sedie e specchio, varie dimensioni, foto: A. Osio

Michelangelo Pistoletto, Mobili capovolti, 1976, tavolo, sedie e specchio, varie dimensioni, foto: A. Osio

Michelangelo Pistoletto, Il disegno nello specchio, 1979, cornici e specchio, 250 x 500 cm, foto: Archivio Pistoletto

Michelangelo Pistoletto, Il disegno nello specchio, 1979, cornici e specchio, 250 x 500 cm, foto: Archivio Pistoletto

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