Le opere poetiche ed eversive di Thao Nguyen al Pirelli Hangar Bicocca di Milano

Thao Nguyen Phan, “Reincarnations of Shadows”, veduta della mostra, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2023 Courtesy dell’artista e Pirelli HangarBicocca, Milano Foto Agostino Osio

L’artista vietnamita Thao Nguyen Phan si pone domande su passato, presente e futuro del suo paese natale, attraverso un linguaggio poetico e delicato, quasi aereo; come i mezzi espressivi che predilige (video, pittura, lacche e acquerelli su seta ecc.), con cui mixa miti, folklore e memoria ad urgenze della contemporaneità (inquinamento, industrializzazione), per tessere narrazioni stratificate ed affascinanti.

Non è mai diretta ma non per questo questo le sue storie sono meno dure. Anzi.

Ne è un esempio la grande installazione “No Jute Cloth for the Bones”, formata da centinaia di fusti di juta grezzi, lasciati pendere dal soffitto gli uni accanto agli altri. A vedersi infatti, prima ancora di conoscerne il titolo, l’opera è piacevole, sembra quasi un riparo, dotato, tuttavia, di un allure naturale che spinge ad ammirarlo come si farebbe con un paesaggio. E’ quasi rilassante. Salvo poi scoprire che fa riferimento alla Grande Depressione che colpì il Vietnam nel ’44 e fece morire un numero di persone impressionante, oggi stimate tra 400mila e 2 milioni (il motivo principale fu che durante l’occupazione giapponese dell’Indocina i campi di riso vennero convertiti in piantagioni di juta per produrre divise militari).

Thao Nguyen Phan No Jute Cloth for the Bones, 2019 – in corso Veduta dell’installazione, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2023 Courtesy l’artista e Pirelli HangarBicocca, Milano Foto Agostino Osio

No Jute Cloth for the Bones” è solo una delle opere che Thao Nguyen ha presentato a Milano dov’è in corso la sua personale al Pirelli Hangar Bicocca. E sono tutte caratterizzate da una sorta di onirico distacco. Intitolata “Reincarnations of Shadows”, la mostra (a cura di Lucia Aspesi e Fiammetta Griccioli), è la prima esposizione dedicata all’artista vietnamita da un’istituzione italiana e conta diversi lavori inediti. Come la video installazione “Reincarnations of Shadows (moving-image-poem)” da cui deriva il titolo dell’evento (commissionata da Pirelli HangarBicocca e co-prodotta da Fondazione In Between Art Film).

In quest’utima Nguyen fa riferimento alla figura dell’artista Diem Phung Thi (1920-2002) che fu una delle prime donne a fare scultura modernista (visse tra Francia e Vietnam) e riflette sulle relazioni intergenerazionali tra artiste in contesti post-coloniali. Di Diem Phung Thi, l’evento, coglie l’occasione per esporre parecchie opere

Diem Phung Thi Selezione di sculture per la mostra “Reincarnations of Shadows” by Thao Nguyen Phan, 1960 1970 circa (particolare) Collezione privata, Vietnam Veduta dell’installazione, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2023 Courtesy l’artista e Pirelli HangarBicocca, Milano Foto Agostino Osio

Nata a Ho Chi Minh City nell’87, Thao Nguyen ha avuto una formazione cosmopolita (ha studiato a Ho Chi Minh City ma anche a Singapore e Chicago). Subito dopo ha contribuito a fondare il collettivo vietnamita Art Labor (esplora pratiche interdisciplinari e sviluppa progetti artistici a beneficio della comunità locale) di cui fa parte anche il marito, l’artista Truong Cong Tung (in mostra a Milano c’è anche un’opera che ha realizzato in collaborazione con lui), da cui ha avuto due figli. Adesso, dopo aver vinto riconoscimenti prestigiosi riservati ai giovani artisti come l’Hugo Boss Asia Art Award ma soprattutto dopo aver partecipato a mostre di rilievo internazionale come quella di Cecilia Alemani nella scorsa edizione della Biennale di Venezia, il successo di Nguyen sembra consolidato e destinato a crescere.

Questo malgrado le restrizioni che gli artisti vietnamiti sono ancora costretti a subire in patria. Una pubblica esposizione, infatti, è considerata un’occasione di comunicare messaggi sgraditi o controversi e le autorità si tutelano esigendo l’autorizzazione del Ministero della Cultura e del Turismo prima di ogni evento. Inutile dire che ottenerla non è affatto scontato e un rifiuto causerebbe guai. Così a domandarla sono in pochi e non prima di aver contattato dei consulenti legali. Anche Nguyen quando in passato ha esposto a Ho Chi Minh City ha scelto di scendere a compromessi.

Thao Nguyen Phan Voyages de Rhodes, 2014-2017 (particolare) Veduta dell’installazione, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2023 Courtesy l’artista e Pirelli HangarBicocca, Milano Foto Agostino Osio

D’altra parte il lavoro di Nguyen, se pur addolcito dalla carica poetica e dalla maniera sognante che sceglie per raggiungere la meta, dice cose forti. Uno dei temi forse più presenti ed eversivi è quello del vero e del falso, della Storia riscritta per essere consegnata alla memoria.

Mi interessa la narrativa- ha detto tempo fa- perché ad un certo punto mi sono resa conto che il Vietnam stesso è come una grande finzione. Non sai cosa è vero e cosa non lo è."

Per dare il suo contributo alla ricerca della verità, lei, spesso, si fa raccontare vecchie storie o spulcia antichi documenti. Lo ha fatto anche a Roma qualche anno fa, quando ha consultato l’Archivio dei Gesuiti, incontrando lettere e testi del VII secolo in cui si parlava del periodo misconosciuto della storia vietnamita. La colpa del mistero su ciò che succedeva in Vietnam in quegli anni e prima di essi è del missionario gesuita francese Alexandre de Rhodes che traslitterò la scrittura vietnamita, fino ad allora basata sui caratteri cinesi, in alfabeto latino rendendo i vecchi manoscritti incomprensibili ai più. Nguyen su questa vicenda ha costruito varie opere, ma quando parla del popolo vietnamita privato del proprio passato, si capisce che il riferimento è anche a una riscrittura dei fatti avvenuta in tempi molto più recenti.

Thao Nguyen Phan Becoming Alluvium, 2019 Veduta dell’installazione, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2023 Prodotto da Han Nefkends Foundation in collaborazione con Fundació Joan Miró, Barcellona; WIELS Contemporary Art Centre, Bruxelles; Chisenhale Gallery, Londra Courtesy l’artista e Pirelli HangarBicocca, Milano Foto Agostino Osio

L’emergenza ambientale entra invece in gioco, quando fa riferimento al ruolo e ai cambiamenti avvenuti nel fiume Mekong, dopo l’industrializzazione che ha preso le mosse dalla liberalizzazione del Vietnam (1985). E a voler ben guardare anche in questi lavori sempre di perdita della memoria collettiva si parla.

Reincarnations of Shadows” di Thao Nguyen rimarrà al Pirelli Hangar Bicocca di Milano fino al 14 gennaio 2024. E’ stata concepita in collaborazione con la Kunsthal Charlottenborg di Copenaghen (dove una versione dello stesso progetto verrà presentata nella primavera-estate 2024). Adesso si può visitare insieme alla personale dedicata allo scomparso James Lee Byars (al 12 ottobre al 18 febbraio 2024 sempre all’Hangar).

Thao Nguyen Phan, “Reincarnations of Shadows”, veduta della mostra, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2023 Courtesy dell’artista e Pirelli HangarBicocca, Milano Foto Agostino Osio

Thao Nguyen Phan, “Reincarnations of Shadows”, veduta della mostra, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2023 Courtesy dell’artista e Pirelli HangarBicocca, Milano Foto Agostino Osio

Thao Nguyen Phan First rain, Brise-soleil, 2021 – in corso Veduta dell’installazione, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2023 Prodotto da Han Nefkens Art Foundation in collaborazione con Kochi Biennale, con il support  di Tate St Ives Courtesy l’artista e Pirelli HangarBicocca, Milano Foto Agostino Osio

Thao Nguyen Phan Dream of March and August, 2018 – in Corso (particolare) Veduta dell’installazione, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2023 Courtesy l’artista; Galerie Zink Waldkirchen e Pirelli HangarBicocca, Milano Foto Agostino Osio

Thao Nguyen Phan, Mute Grain, 2019Veduta dell’installazione, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2023 Commisionato da Sharjah Art Foundation con il support di Rolex Mentor and Protégé Arts Initiative Courtesy l’artista e Pirelli HangarBicocca, Milano Foto Agostino Osio

Thao Nguyen Phan Perpetual Brightness, 2019 – in corso In collaborazione con Truong Cong Tung Veduta dell’installazione, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2023 Courtesy l’artista; Galerie Zink Waldkirchen e Pirelli HangarBicocca, Milano Foto Agostino Osio

Thao Nguyen Phan Perpetual Brightness, 2019 – in corso In collaborazione con Truong Cong Tung Veduta dell’installazione, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2023 Courtesy l’artista; Galerie Zink Waldkirchen e Pirelli HangarBicocca, Milano Foto Agostino Osio

Thao Nguyen Phan First rain, Brise-soleil, 2021 – in corso Veduta dell’installazione, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2023 Prodotto da Han Nefkens Art Foundation in collaborazione con Kochi Biennale, con il support  di Tate St Ives Courtesy l’artista e Pirelli HangarBicocca, Milano Foto Agostino Osio