La signora Dianna Wood inventa la Idropulitrice-Art. Un modo rinfrescante per decorare i vialetti sporchi

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La statunitense Dianna Wood, dopo aver ricevuto in regalo dal marito una idropulitrice si è inventata un modo creativo di usarla. Con un procedimento simile a quello delle tecniche grafiche tradizionali, la signora Wood, infatti, disegna fiori, uccelli, farfalle e motivi decorativi vari nei vialetti dell’isolato. Più sono sporchi meglio è, ovviamente.

Sul suo Blog Dianna Wood spiega che per ottenere le sfumature e definire i volumi regola la forza del getto d’acqua o semplicemente la sua distanza dal disegno. L’idea le è venuta solo lo scorso autunno ma è già diventata virale e ha spinto i suoi vicini di casa a chiederle di abbellire anche i loro vialetti. Trasformando, con la sola forza della fantasia, un quartiere residenziale ordinato ma anonimo in luogo originale e sicuramente più pulito.

Si tratta disegni effimeri che possono essere cancellati usando l’idropulitrice sullo sporco superstite, oppure limitandosi ad aspettare. Per preservarli, invece, basta ripassarli con il getto d’acqua di quando in quando.

Oltre al blog la signora Dianna Wood condivide le nuove opere di idropulitrice-art sulla sua pagina facebook (via My Modern Met)

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La bellezza desolata e l'immobilità irrequieta nei ritratti di giovani donne di Cristina Coral

All images Courtesy Cristina Coral

All images Courtesy Cristina Coral

Cristina Coral scatta fotografie enigmatiche le cui protagoniste sono quasi sempre giovani donne ritratte in ambienti retrò riccamente decorati. Le modelle hanno spesso il volto coperto e solo il riflesso di uno specchio, può occasionalmente, regalare qualche particolare in più sull’identità delle protagoniste o sul racconto.

Le immagini sono immobili in modo surreale, tuttavia si intuisce che qualcosa è già successo o stà per accadere. Qualcosa di traumatico o misterioso. Perchè l’inquietudine è palpabile e la paura si insinua nella tranquillità apparente di scene falsamente quotidiane. Alcuni scatti anzi, prendono spunto dalle scene di film horror più o meno famosi (per esempio Shining)..

Le serie di fotografie di Cristina Coral sono dichiaratamente trasposizioni in immagini di argomenti introspettivi (la parte nascosta delle persone, la capacità di entrare in contatto con la storia di vecchie dimore ecc)

Le mie storie sono spesso introspettive-spiega- credo scaturiscano da un mio modo di sentire che mi appartiene profondamente, dal mio pensiero estetico e dal mio modo di interpretare la realtà. I miei progetti nascono da intuizioni o da riflessioni.”

Tuttavia, a ben vedere sembra sempre essere la momentanea perdita di identità delle protagoniste a generare la tensione che resta sospesa. Visivamente questo si traduce in pose oniriche, specularità ma soprattutto nei volti coperti.

Gli ambienti hanno sempre un ruolo fondamentale nelle immagini che accostano abiti fantasia e tappezzerie floreali, arredi vintage e chiaroscuri drammatici.

"La ricerca di luoghi- continua- oggetti, costumi sono per me altrettanti atti creativi che compio sempre da sola. Le ambientazioni retrò e le geometrie mi fanno sentire a mio agio. Diciamo che quasi sempre sono il punto di partenza e la chiave di lettura."

Cristina Coral è cresciuta in Italia e ha vinto diversi premi per le sue fotografie. Tra le sedi espositive figurano la Somerset House di Londra, il PhotoVogue Festival 2016 e Santa Maria della Scala di Siena. Lavora in Italia ma anche in Slovenia e a Berlino. Per vedere altre sue fotografie si può dare uno sguardo al sito internet o seguire il suo account instagram.

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La fotografia di Brooke Didonato che trasforma in una tenera ed elegante fiaba la vita nella provincia americana

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Brooke Didonato è una giovane fotografa originaria dell’Ohio che adesso vive a Brooklyn, da dove racconta con scatti teneri e surreali la provincia degli Stati Uniti. Le sue immagini sono dense di decorazioni (non importa se naturali o artificiali) e hanno una tavolozza curatissima. Il risultato sono scene di vita quotidiana che si trasformano nei fotogrammi della fiaba narrata da un regista.

Ha cominciato facendo da modella per le sue fotografie (come, ad esempio, Ania Njemi) per poi coinvolgere altri soggetti. Ma senza modificare il clima surreale e fiabesco delle immagini. In cui appena un soffio di mistero increspa una narrazione lenta e ingenua. Che fa sorridere e intenerisce.

Spesso riesce in questo equilibrio mettendo i suoi protagonisti in situazioni che si discostano dalla realtà quel tanto che basta per trasportarli nella fantasia. Oppure facendogli assumere pose improbabili.

"La maggior parte delle mie immagini sono ambientate in luoghi reali, ma i personaggi sono spesso esagerati o immaginati", ha detto DiDonato in una breve intervista al magazine online Colossal. "Mi interessa fondere insieme questi diversi elementi e consegnarli attraverso un mezzo che era tradizionalmente pensato come un modo per archiviare la realtà."

Brooke Didonato ha una clientela composta da importanti aziende (tra le quali l’inserto D di Repubblica) ma si sente un’artista e non una semplice creativa. Per vedere altri suoi scatti oltre a dare uno sguardo al sito internet si può scorrere il suo account instagram.

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