Le sculture iperrealiste di Masami Yamamoto che prendono a modello reggiseni e maglioni

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L’artista giapponese Masami Yamamoto modella l’argilla a mano con abilità e precisione, per creare delle sculture iperrealiste in ceramica, curiose e vagamente malinconiche. Capaci di riprodurre nei dettagli più minuti degli indumenti. La maggior parte delle volte intimi.

L’obbiettivo di Yamamoto è ritrarre le persone che li hanno indossati e in generale riflettere le ansie e le abitudini dei suoi contemporanei. Secondo l’artista di Kanazawa, infatti, l’usura e le piegoline dei vestiti (oltre naturalmente al loro aspetto, che di per se già denota una scelta) sono tratti unici. In grado di raccontare qualcosa di profondo. Personale e universale al tempo stesso.

"Raramente trascorriamo del tempo senza vestiti, tranne che negli spazi privati- ha scritto sul suo blog Yamamoto- Inoltre, anche se di solito non si nota, si può dire che l'abbigliamento è quello più vicino al nostro corpo e alla nostra pelle. Non è solo fisicamente intimo con noi, ma è anche profondamente connesso al nostro io interiore. Dalle pieghe e dalle distorsioni degli abiti usati, sento l'esistenza del proprietario che un tempo li indossava, e voglio catturare la figura umana che vive in quest'epoca attraverso l'aspetto degli abiti."

Per realizzare le sue sculture, Yamamoto non si limita a immergere vecchi indumenti nel’argilla liquida. Non usa stampi. Posa semplicemente i vestiti su un tavolo del suo studio, li osserva e li copia.

Masami Yamamoto ha cominciato a creare questi impalpabili ritratti nel 2011. Ha un sito internet e un account Instagram su cui condivide le immagini delle sue opere.

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Con "Liquid Landscape" Daan Roosegaarde fa camminare i visitatori di Arte Sella su un prato che fluttua come le onde del mare

Image Courtesy of Roberto Conte and Studio Roosegaarde

Image Courtesy of Roberto Conte and Studio Roosegaarde

I visitatori del museo all’aria aperta Arte Sella in Trentino Alto Adige possono camminare su un tappeto erboso ondeggiante che dà l’impressione di danzare in sinergia con il paesaggio. Una sensazione piacevole e surreale, resa possibile dall’installazione permanente Liquid Landscape del designer olandese Daan Roosegaarde (fondatore dello Studio Roosegaarde).

“Liquid Landscape” , infatti, vibra e si muove sempre più intensamente man mano che si procede all’interno dei 50 metri quadri che compongono l’opera. Come se il manto erboso fosse,appunto una massa liquida e fluttuante.

Roosegaarde ha ottenuto questo risultato con una miscela di acqua e terra (materiali rigorosamente prelevati nella zona) ricoperta da uno strato flessibile di sostanze nutritive e vegetali.

Arte Sella ha chiesto allo Studio Roosengaarde un'installazione a bassa manutenzione, duratatura, senza l'uso di elettricità ne luci artificiali..

"Liquid Landscape è un pensiero scultoreo radicale- ha detto il curatore Emanuele Montibeller -come fosse un anti-scultura è quasi invisibile ed è il visitatore a diventare l'opera d'arte.'

Lo scopo dell’opera è rendere evidente come le nostre azioni finiscano per ripercuotersi aull’ambiente che ci circonda.

Sarà possibile sperimentare “Liquid Landscape” durante gli orari di apertura dell’area Malga Costa di Arte Sella. Per saperne di più sul lavoro dello Studio Roosegaarde, invece, basta consultare il loro sito internet o dare uno sguardo all’account Instagram. (via Designboom)

Image Courtesy of Roberto Conte and Studio Roosegaarde

Image Courtesy of Roberto Conte and Studio Roosegaarde

Marilyn e Coco negli scatti di Douglas Kirkland (fotografo delle star e parente dei Simpsons)

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Marilyn Monroe, Hollywood, 1961 ©Douglas Kirkland/Photo Op

Ok, so cosa ci serve, un letto con lenzuola di seta bianche e nient’altro. Funzionerà. Ma le lenzuola devono essere di seta”. il giovana Douglas Kirkland ascoltò il suggerimento di Marilyn e il servizio fotografico fu un successo. Era il 1961. Un anno dopo, metre seguiva un’attivissima settantanovenne Coco Chanel nella preparazione di una sfilata, venne a sapere che Marilyn era morta a soli 36 anni.

Recentemente la mostra “Coco + Marilyn. Biella al centro del MI-TO” (che si è conclusa domenica) ha messo insieme queste due importantissime tappe negli esordi della carriera del fotografo canadese Douglas Kirkland. Quasi sintetizzando la fine di un’epoca attraverso i ritratti di due donne che ne sono state icone.

Coco + Marilyn. Biella al centro del MI-TO (dove MI-TO stà per Miano-Torino e non ha niente a che vedere con il movimento Me Too) raccoglieva 100 scatti di Kirkland nella suggestiva cornice di Palazzo Gromo Losa. Le immagini catturavano la tensione e l’entusiasmo di Coco Chanel intenta a preparare la sfilata di agosto 1962 e la patinata sesualità di Marilyn Monroe che, apparentemente nuda sotto un lensuolo di seta bianca, guardava l’obbiettivo con gioia e complicità.

Queste due serie di ritratti in cui sia Marilyn che Chanel sembrano colte nell’intimità ma allo stesso tempo appaiono in posa per la macchina fotografica, ben sintetizzano il modo di lavorare di Kirkland. Capace di creare ritratti all’apparenza autentici, a tratti persino commoventi, ma che al contempo sono tutt’altro che spontanei.

Douglas Kirkland ha scelto la celebrazione della persona fotografata- ha scritto la sua agente italiana Grazia Neri, nell’autobiografia La mia Fotografia- Con infinita professionalità, sapiente esperienza… riesce a immortalare la persona ritratta così come lei stessa vorrebbe apparire. Douglas è un uomo di spettacolo. E sa che il cinema non è mai così veritiero come quando ricrea una situazione artificiosamente”.

La carriera di Douglas Kirkland rimarrà in qualche modo legata alle immagini di Marilyn Monroe e Coco Chanel (e a quella di Elisabeth Taylor che prima di loro si è fatta fotografare da lui), perchè di lì in poi sarà un rincorrersi di successi. L’obbiettivo di Kirkland nel tempo catturerà una ad una tutte le star di Hollywood, i più importanti registi e cantanti. Suo figlio, invece, Mark Kirkland sarà il direttore di ben 84 episodi de I Simpson, in qualche modo imparentandolo con la nota serie di cartoni animati.

La mostra “Coco + Marilyn. Biella al centro del MI-TO” si è conclusa, ma è possibile vedere i sorprendenti e bellissimi ritratti scattati da Douglas Kirkland sia sul suo sito internet che sull’account instagram del famoso fotografo (tra gli altri ci sono quelli che fece a divi italiani come la Loren o Mastroianni).

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Coco Chanel nel suo atelier in Rue Cambon 31, Parigi, 1962 ©Douglas Kirkland/Photo Op

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Marilyn Monroe, Hollywood, 1961 ©Douglas Kirkland/Photo Op

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Coco Chanel in Rue Cambon, Parigi, 1962 ©Douglas Kirkland/Photo Op

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Coco Chanel rifinisce i dettagli della manica di un tailleur per la collezione di agosto, Parigi, 1962 ©Douglas Kirkland/Photo Op

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Coco Chanel sul divano del suo salotto, Parigi, 1962 ©Douglas Kirkland/Photo Op

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Marilyn Monroe e Douglas Kirkland,, Hollywood, 1961 ©Douglas Kirkland Studio / Photo Op

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I festeggiamenti dopo la sfilata, Rue Cambon 31, Parigi, 1962 ©Douglas Kirkland/Photo Op

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Coco Chanel al lavoro, Rue Cambon 31, Parigi, 1962 ©Douglas Kirkland/Photo Op

Veduta dell’installazione (particolare)

Veduta dell’installazione (particolare)

Veduta dell’installazione (particolare)

Veduta dell’installazione (particolare)

Un cartellone  della mostra a Biella

Un cartellone della mostra a Biella

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Douglas Kirkland posa con l’attrezzatura fotografica nella redazione della rivista Look, New York, 1961 ©Douglas Kirkland Studio / Photo Op

Il rosedto di Palazzo Gromo Losa

Il rosedto di Palazzo Gromo Losa

Veduta di Palazzo Gromo  Losa

Veduta di Palazzo Gromo Losa