Spugne e coralli d'argilla scolpiti da Marguerita Hagan, tanto realisti da richiedere mesi di lavoro

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Di Philadelphia Marguerita Hagan, è appasssionata di vita sottomarina. Gli organismi che popolano le profondità oceaniche, anche i più minuti, quelli che non si vedono a occhio nudo, la affascinano e nel tempo sono diventati il centro della sua pratica artistica.

La Hagan li osserva, li studia, e poi da loro trae ispirazione per le sue sculture d’argilla dipinta. Non si può dire che li riproduca, perchè la maggior parte delle volte li rielabora in creazioni che, però, mantengono inalterato lo stupore che l’artista prova di fronte alla quasi miracolosa visione di queste creature.

E’ il caso della recente serie “Marine Abstracts” in cui il nome stesso rende evidente la volontà di Marguerita Hagan di reinventare le architetture marine organiche in forme ripetitive fino ai limiti dell’astrazione. Come nel capitolo dedicato alle spugne di mare (“Cayman Crush” perchè l’artista, in questo caso, ha osservato organismi delle isole britanniche situate nel Mar dei Caraibi), che Hagan sceglie per il loro importante valore all’interno dell’escosistema degli oceani (ma anche come simbolico in termini di cura umana). E che modella con maniacale precisione in migliaia di protuberaze, buchetti e volute.

"Le spugne sono il sistema di filtraggio dell'oceano che elimina oltre il 90% dei suoi batteri-scrive sul suo sito- producendo anche ossigeno. Il primo trattamento per l'HIV è stato modellato sui composti di una specifica spugna marina e il primo farmaco per il cancro di origine marina proveniva dalle spugne di mare. L'elenco continua a rendere la protezione del più grande ecosistema del nostro pianeta, l'oceano, un investimento cruciale."

A stupire tuttavia è la tecnica scelta da Hagan. Un processo talmente lungo e scrupoloso (eseguito totalmente a mano), tanto che alcune sculture possono richiedere mesi di lavoro prima di essere completate. D’altra parte, una volta lavorata la ceramica viene cotta dalle otto alle dieci volte. E poi dipinta con smalti: bianchi, rosa e lilla.

Per vedere altre creature marine, studiate e reinventate da Marguerita Hagan nelle sue impressionanti opere ceramiche d’arte applicata, il sito internet dell’artista e il suo account instagram potranno essere d’aiuto. (via Colossal)

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Con “Breath Ghosts Blind” Maurizio Cattelan al Pirelli Hangarbicocca torna a Milano dopo 10 anni

Maurizio Cattelan, La Nona Ora, 1999 Resina di poliestere, cera, pigmento, capelli umani, tessuto, abiti, accessori, sasso, tappeto Dimensioni variabili Veduta dell’installazione, Palazzo Reale, Milano, 2010 Courtesy Archivio Maurizio Cattelan Foto …

Maurizio Cattelan, La Nona Ora, 1999 Resina di poliestere, cera, pigmento, capelli umani, tessuto, abiti, accessori, sasso, tappeto Dimensioni variabili Veduta dell’installazione, Palazzo Reale, Milano, 2010 Courtesy Archivio Maurizio Cattelan Foto Zeno Zotti

Parafrasando una vecchia canzone, comunque vada comunque sia, la mostra di Maurizio Cattelan "Breath Ghosts Blind" al Pirelli Hangarbicocca, sarà un evento da non perdere. Studiata specificamente per lo spazio espositivo, la personale presenterà una carrellata di opere storiche e dei pezzi inediti. Se non bastasse è la prima volta in cui Cattelan torna a Milano da oltre 10 anni.

Il Pirelli Hangar Bicocca di Milano, attualmente chiuso per le restrizioni anti-covid (anche se attivo con contenuti digitali sempre disponibili sullo spazio virtuale Bubbles), pianifica di riaprire il prima possibile. Nel frattempo ha confermato per il 15 lugnlio 2021 l’inaugurazione di “Maurizio Cattelan: Breath Ghosts Blind” (a cura di Roberta Tenconi e Vicente Todolí).

L’attesissima mostra dell’artista italiano più famoso a livello internazionle sarà divisa in capitoli, che affronteranno temi senza tempo ma oggi più che mai attuali (come la fragilità della vita, la memoria e il senso di perdita individuale e comunitario). In generale, sarà però una rappresentazione simbolica del ciclo della vita. Anche se, come sappiamo, Cattelan non rinuncerà a stupirci con passaggi teatrali, provocatori e fulminante ironia.

Come spiegano gli organizzatori, infatti: "Facendo uso di immagini iconiche e di un pungente linguaggio visivo, i lavori di Maurizio Cattelan suscitano spesso accesi dibattiti favorendo un senso di partecipazione collettiva. Nel concepire opere a partire da immagini che attingono a momenti, eventi storici, figure o simboli della società contemporanea – evocata a volte anche nei suoi aspetti più disturbanti o traumatici – l’artista invita lo spettatore a cambiare punto di vista e a riconoscere la complessità e l’ambiguità del reale."

La mostra "Breath Ghosts Blind" al Pirelli Hangarbicocca "rappresenta il culmine di un progetto a cui l’artista lavora da tempo e celebra il suo ritorno a Milano a distanza di oltre dieci anni." D’altra parte il fatto che le sue opere storiche saranno oggetto di un’installazione site-specific e che presenterà persino dei pezzi inediti la dice lunga sull’importanza dell’evento.

Che, infatti, sarà corredato da un importante catalogo (Marsilio Editori) con contributi crici di Francesco Bonami e Nancy Spector (oltre a una conversazione tra l'artista, notoriamente restio a rilasciare interviste, e i curatori Roberta Tenconi e Vicente Todolí). Oltre a riflessioni di filosofi, teologi e scrittori (tra cui Arnon Grunberg, Andrea Pinotti e Timothy Verdon).

La mostra di Maurizio Cattelan "Breath Ghosts Blind" al Pirelli Hangarbicocca si concluderà il 9 gennaio 2022. E si potrà visitare insieme a quella di Neïl Beloufa “Digital Mourning”. Purtroppo la bellissima personale “Short-circuits” dedicata allo scomparso artista cinese Chen Zhen chiuderà prima (il 6 giugno 2021)

Maurizio Cattelan, All, 2007 Marmo di Carrara 9 elementi, 30 x 100 x 200 cm ciascuno Veduta dell’installazone, Kunsthaus Bregenz, 2008 Courtesy Archivio Maurizio Cattelan Foto Markus Tretter

Maurizio Cattelan, All, 2007 Marmo di Carrara 9 elementi, 30 x 100 x 200 cm ciascuno Veduta dell’installazone, Kunsthaus Bregenz, 2008 Courtesy Archivio Maurizio Cattelan Foto Markus Tretter

Maurizio Cattelan, L.O.V.E, 2010 (particolare) Marmo di Carrara Figura: 470 x 220 x 72 cm; base: 630 x 470 x 470 cm Veduta dell’installazione, piazza Affari, Milano, 25 settembre 2010 -Courtesy Archivio Maurizio Cattelan Foto Zeno Zotti

Maurizio Cattelan, L.O.V.E, 2010 (particolare) Marmo di Carrara Figura: 470 x 220 x 72 cm; base: 630 x 470 x 470 cm Veduta dell’installazione, piazza Affari, Milano, 25 settembre 2010 -Courtesy Archivio Maurizio Cattelan Foto Zeno Zotti

Maurizio Cattelan, Untititled, 2008 Resina, fibra di vetro, capelli sintetici, abiti, corda Dimensioni variabili Veduta dell’installazone, piazza XXIV Maggio, Milano, 5-6 maggio 2004 Courtesy Archivio Maurizio Cattelan Foto Attilio Maranzano

Maurizio Cattelan, Untititled, 2008 Resina, fibra di vetro, capelli sintetici, abiti, corda Dimensioni variabili Veduta dell’installazone, piazza XXIV Maggio, Milano, 5-6 maggio 2004 Courtesy Archivio Maurizio Cattelan Foto Attilio Maranzano

Maurizio Cattelan, Mother, 1999 Fachiro, performance Veduta dell’installazione, 48. Biennale di Venezia, 1999 Courtesy Archivio Maurizio Cattelan Foto Attilio Maranzano

Maurizio Cattelan, Mother, 1999 Fachiro, performance Veduta dell’installazione, 48. Biennale di Venezia, 1999 Courtesy Archivio Maurizio Cattelan Foto Attilio Maranzano

Maurizio Cattelan, All, veduta della mostra, The Solomon R. Guggenheim Museum, New York, 2011 Courtesy Archivio Maurizio Cattelan Foto Zeno Zotti, The Solomon R. Guggenheim Foundation, New York

Maurizio Cattelan, All, veduta della mostra, The Solomon R. Guggenheim Museum, New York, 2011 Courtesy Archivio Maurizio Cattelan Foto Zeno Zotti, The Solomon R. Guggenheim Foundation, New York

Maurizio Cattelan, Him, 2001 Cera, capelli umani, abito, resina poliestere 101 x 41 x 53 cm Veduta dell’installazione, Monnaie de Paris, 2016 Courtesy Archivio Maurizio Cattelan Foto Zeno Zotti

Maurizio Cattelan, Him, 2001 Cera, capelli umani, abito, resina poliestere 101 x 41 x 53 cm Veduta dell’installazione, Monnaie de Paris, 2016 Courtesy Archivio Maurizio Cattelan Foto Zeno Zotti

Maurizio Cattelan, Untitled, 1997 Apertura rettangolare, cumulo di terra rimossa 200 x 100 x 150 cm Veduta dell’installazione, Le Consortium, Digione, 1997 Courtesy Archivio Maurizio Cattelan Foto André Morin

Maurizio Cattelan, Untitled, 1997 Apertura rettangolare, cumulo di terra rimossa 200 x 100 x 150 cm Veduta dell’installazione, Le Consortium, Digione, 1997 Courtesy Archivio Maurizio Cattelan Foto André Morin

Maurizio Cattelan, Others, 2011 Piccioni in tassidermia Dimensioni ambientali Veduta dell’installazione, 54. Biennale di Venezia, 2011 Courtesy Archivio Maurizio Cattelan Foto Zeno Zotti

Maurizio Cattelan, Others, 2011 Piccioni in tassidermia Dimensioni ambientali Veduta dell’installazione, 54. Biennale di Venezia, 2011 Courtesy Archivio Maurizio Cattelan Foto Zeno Zotti

Maurizio Cattelan, Untititled, 2008 Stivali, piante di pepe, terra 60 x 35 x 30 cm Veduta dell’installazone, Kunstprojekt Synagoge Stommeln, Pulheim-Stommeln, 2008 Courtesy Archivio Maurizio Cattelan Foto Zeno Zotti

Maurizio Cattelan, Untititled, 2008 Stivali, piante di pepe, terra 60 x 35 x 30 cm Veduta dell’installazone, Kunstprojekt Synagoge Stommeln, Pulheim-Stommeln, 2008 Courtesy Archivio Maurizio Cattelan Foto Zeno Zotti

Maurizio Cattelan, Untititled, 2009 Cavallo in tassidermia, acciaio, pennarello su legno 55 x 201 x 188 cm Veduta dell’installazone, Tate Modern, Londra, 2009 Courtesy Archivio Maurizio Cattelan Foto Zeno Zotti

Maurizio Cattelan, Untititled, 2009 Cavallo in tassidermia, acciaio, pennarello su legno 55 x 201 x 188 cm Veduta dell’installazone, Tate Modern, Londra, 2009 Courtesy Archivio Maurizio Cattelan Foto Zeno Zotti

Maurizio Cattelan, Ritratto

Maurizio Cattelan, Ritratto

Teamlab Architects progetta una scuola materna per forgiare la mente degli adulti di domani attraverso una nuova idea di spazio

Images by Vincent Hecht

Teamlab Architects, lo studio di progettazione architettonica del collettivo artistico Temalab conosciuto in tutto il mondo per l’uso massiccio di nuove tecnologie, ha creato una scuola materna a Nagareyama (prefettura di Chiba). L’edificio, questa volta però, non si distingue per le innovazioni digitali ma per un uso dello spazio fuori dagli schemi.

Pensato per la formazione della mente di una comunità di domani, capace di adattars ai cambiamenti di vita e al lavoro in team, il complesso a forma poligonale, si distingue per l’assenza di un centro e la capacità di far sviluppare ai bambini il concetto di spazio attraverso tutti i sensi.

"Una capacità necessaria nella società dell'informazione-spiegano- è la consapevolezza spaziale, che si dice venga allenata utilizzando il cervello e il corpo contemporaneamente in spazi tridimensionali. Le città sono piene di pianure a causa dello sviluppo di strade che favoriscono le ruote (...) Nel cortile della scuola ci sono solo montagne, sabbia e acqua."

Nella scuola materna di Temlab le finestre si discostano dai muri, lucernari e stratagemmi architettonci vari, affermano la varietà spaziale e suggeriscono che la curiosità verrà ripagata da continue scoperte. I bambini, ad esempio, possono raggiungere i libri e sedersi sugli scaffali della biblioteca. Così come camminare su delle reti nel cortile interno al piano superiore vedenedo contemporaneamente i loro compagni che giocano nella sabbia in quello inferiore o nel giardino. Grandi vetrate fanno il resto

Tutti gli spazi, infatti, sono concepiti per essere aperti e condivisi.

"Nella contemporanea società dell'informazione, il modo in cui lavoriamo continua a cambiare drasticamente. Piuttosto che continuare a operare nella stessa posizione o ambito dall'inizio fino alla pensione, come avveniva prima della società dell'informazione, ora è necessario cambiare la propria funzione lavorativa e collaborare con persone di diversi settori (co- creare) per realizzare qualcosa".

Viene da se che la diversità viene vissuta come un valore e incoraggiata. Secondo Teamlab Architects, l’edificio così com’è concepito (sia per la varietà spaziale che per i forti colori a contrasto mixati) creerebbe nei bambini l’idea di preservarla e farne tesoro.

La scuola materna di Temlab Architects, infine, nasce in un nuovo quartiere residenziale ed è ideato per integrarsi con le strutture architettoniche della zona. Il progetto si chiama Kidslabo Minami-Nagareyama Nursery. Le drammmatiche e innovative installazioni del collettivo si possono, invece, seguire sul loro account instagram. (via Designboom)

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