Marilyn e Coco negli scatti di Douglas Kirkland (fotografo delle star e parente dei Simpsons)

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Marilyn Monroe, Hollywood, 1961 ©Douglas Kirkland/Photo Op

Ok, so cosa ci serve, un letto con lenzuola di seta bianche e nient’altro. Funzionerà. Ma le lenzuola devono essere di seta”. il giovana Douglas Kirkland ascoltò il suggerimento di Marilyn e il servizio fotografico fu un successo. Era il 1961. Un anno dopo, metre seguiva un’attivissima settantanovenne Coco Chanel nella preparazione di una sfilata, venne a sapere che Marilyn era morta a soli 36 anni.

Recentemente la mostra “Coco + Marilyn. Biella al centro del MI-TO” (che si è conclusa domenica) ha messo insieme queste due importantissime tappe negli esordi della carriera del fotografo canadese Douglas Kirkland. Quasi sintetizzando la fine di un’epoca attraverso i ritratti di due donne che ne sono state icone.

Coco + Marilyn. Biella al centro del MI-TO (dove MI-TO stà per Miano-Torino e non ha niente a che vedere con il movimento Me Too) raccoglieva 100 scatti di Kirkland nella suggestiva cornice di Palazzo Gromo Losa. Le immagini catturavano la tensione e l’entusiasmo di Coco Chanel intenta a preparare la sfilata di agosto 1962 e la patinata sesualità di Marilyn Monroe che, apparentemente nuda sotto un lensuolo di seta bianca, guardava l’obbiettivo con gioia e complicità.

Queste due serie di ritratti in cui sia Marilyn che Chanel sembrano colte nell’intimità ma allo stesso tempo appaiono in posa per la macchina fotografica, ben sintetizzano il modo di lavorare di Kirkland. Capace di creare ritratti all’apparenza autentici, a tratti persino commoventi, ma che al contempo sono tutt’altro che spontanei.

Douglas Kirkland ha scelto la celebrazione della persona fotografata- ha scritto la sua agente italiana Grazia Neri, nell’autobiografia La mia Fotografia- Con infinita professionalità, sapiente esperienza… riesce a immortalare la persona ritratta così come lei stessa vorrebbe apparire. Douglas è un uomo di spettacolo. E sa che il cinema non è mai così veritiero come quando ricrea una situazione artificiosamente”.

La carriera di Douglas Kirkland rimarrà in qualche modo legata alle immagini di Marilyn Monroe e Coco Chanel (e a quella di Elisabeth Taylor che prima di loro si è fatta fotografare da lui), perchè di lì in poi sarà un rincorrersi di successi. L’obbiettivo di Kirkland nel tempo catturerà una ad una tutte le star di Hollywood, i più importanti registi e cantanti. Suo figlio, invece, Mark Kirkland sarà il direttore di ben 84 episodi de I Simpson, in qualche modo imparentandolo con la nota serie di cartoni animati.

La mostra “Coco + Marilyn. Biella al centro del MI-TO” si è conclusa, ma è possibile vedere i sorprendenti e bellissimi ritratti scattati da Douglas Kirkland sia sul suo sito internet che sull’account instagram del famoso fotografo (tra gli altri ci sono quelli che fece a divi italiani come la Loren o Mastroianni).

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Coco Chanel nel suo atelier in Rue Cambon 31, Parigi, 1962 ©Douglas Kirkland/Photo Op

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Marilyn Monroe, Hollywood, 1961 ©Douglas Kirkland/Photo Op

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Coco Chanel in Rue Cambon, Parigi, 1962 ©Douglas Kirkland/Photo Op

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Coco Chanel rifinisce i dettagli della manica di un tailleur per la collezione di agosto, Parigi, 1962 ©Douglas Kirkland/Photo Op

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Coco Chanel sul divano del suo salotto, Parigi, 1962 ©Douglas Kirkland/Photo Op

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Marilyn Monroe e Douglas Kirkland,, Hollywood, 1961 ©Douglas Kirkland Studio / Photo Op

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I festeggiamenti dopo la sfilata, Rue Cambon 31, Parigi, 1962 ©Douglas Kirkland/Photo Op

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Coco Chanel al lavoro, Rue Cambon 31, Parigi, 1962 ©Douglas Kirkland/Photo Op

Veduta dell’installazione (particolare)

Veduta dell’installazione (particolare)

Veduta dell’installazione (particolare)

Veduta dell’installazione (particolare)

Un cartellone  della mostra a Biella

Un cartellone della mostra a Biella

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Douglas Kirkland posa con l’attrezzatura fotografica nella redazione della rivista Look, New York, 1961 ©Douglas Kirkland Studio / Photo Op

Il rosedto di Palazzo Gromo Losa

Il rosedto di Palazzo Gromo Losa

Veduta di Palazzo Gromo  Losa

Veduta di Palazzo Gromo Losa

Le strane mele fotografate da William Mullan, che sanno di torta alla fragola o hanno la forma di una rana

Pink Pearl © 2021 William Mullan. All images courtesy of the artist and Hatje Cantz

Pink Pearl © 2021 William Mullan. All images courtesy of the artist and Hatje Cantz

Ce ne sono di tutti i tipi. Alcune hanno la forma di una stella, altre sono insolitamente allungate e ce n’è persino una varietà che ricorda la sagoma di una rana. Sono le mele. Un frutto, raccontato dal fotografo newyorkese William Mullan nel suo ultimo libro Old Apples con una serie coloratissime nature morte, sempre capace di riservare sorprese.

Da anni ormai William Mullan fotografa mele. Il libro, che raccoglie 90 immagini, dedicate ad altrettante varietà (ognuna con dettagliate descrizioni del gusto), è il risultato di quattro anni di lavoro. Ma Mullan ha cominciato prima. Ad interessarlo sono la straordinaria moltitudine di forme, colori e sapori che una semplice mela è in grado di regalare.

"A causa della loro natura eterozigote- ha spiegato Mullan- ogni melo che cresce con successo dal seme sarà un melo nuovo di zecca, con tratti provenienti dal genitore seme e dal genitore impollinatore". Una peculiarità che combinata con l'alto numero di geni della specie (tra i 42.000 e i 44.000, quasi il doppio di quelli umani), ha portato a oltre 7000 varietà diverse e ad: "Una splendida serie di caratteristiche estetiche e gustative: dalle mele a polpa rossa e rosa, alle mele a forma di stelle, candele e rospi, a mele che sanno di liquirizia e torta alla fragola"

Mulligan raccoglie i soggetti delle sue nature morte: nei mercati, nelle aziende agricole, accanto alle strade o nei parchi cittadini. E concentra la sua attenzione sulle varietà più rare. Alcune delle mele che ha fotografato sono cultivar relativamente recenti ma altre sono decisamente antiche. Come la Calville Blanc D'Hiver le cui origini risalgono al 1600.

Il libro Old Apples, realizzato dal fotografo statunitense in collaborazione con il design italo-colombiano Andrea Trabucco-Campos e pubblicato dalla casa editrice tedesca Hatje Cantz, è il vendita sull’omonimo sito. Ma le colorate nature morte di William Mullan si possono vedere anche su instagram. (via Cretive Boom)

Knobbed Russet © 2021 William Mullan

Knobbed Russet © 2021 William Mullan

Grenadine © 2021 William Mullan

Grenadine © 2021 William Mullan

I ritratti poetici ed emotivi dei disabili di Christian Tasso nella serie di fotografie “QuindiciPercento”

all  images by Christian Tasso. Chennai, India, 2017 “Mi piace correre nei campi e giocare a nascondino con gli amici. A volte la mamma dice che sono troppo vivace, ma non credo che sia vero.” 150 x 150 cm

all images by Christian Tasso. Chennai, India, 2017 “Mi piace correre nei campi e giocare a nascondino con gli amici. A volte la mamma dice che sono troppo vivace, ma non credo che sia vero.” 150 x 150 cm

Nella serie “QuindiciPerCento” (“FifteenPercent”) il fotografo e cineasta italiano, Christian Tasso (originario di Macerata), fa coincidere le ragioni della documentazione fotogiornalistica con quelle dell’interpretazione artistica. Le forme e gli stratagemmi stilistici sono quelli del ritratto classico (bianco e nero, persone consapevoli e per lo più statiche di fronte alla macchina fotografica, in qualche caso fondi ecc.), ma i soggetti no. Non solo perchè sono disabili ma anche per i contesti da cui provengono che rcordano a chi guarda le loro condizioni di vita.

Tasso li ritrae con delicatezza, lasciando emergere un tratto della loro personalità. Sia esso l’allegria, la pensosità, la nostalgia, la stoica compostezza o la determinazione. L’autore c’è, è umanamente partecipe. E vuole che sia così anche per l’osservatore, come sottolinea la decisione di esporre (o pubblicare) le foto insieme a una frase detta dal soggetto ritratto.

Autodidatta, Christian Tasso, attualmente vive tra Italia e Svizzera, dove collabora con musei, gallerie d'arte e organizzazioni internazionali, comprese le agenzie delle Nazioni Unite per accrescere la consapevolezza dei diritti umani. Al centro del suo lavoro il legame tra comunità e territorio, folclore e tradizioni. Il progetto “QuindiciPerCento” (“FifteenPercent”), che documenta la vita dei disabili in tutto il mondo, è stato esposto anche al Palais des Nations (sede delle Nazioni Unite di Ginevra).

La serie è attualmente è al centro della mostra "NESSUNO ESCLUSO" (a cura di Adelina von Fürstenberg, prodotta da ART for The World) alla Fabbrica del Vapore di Milano.

"L’artista- spiegano gli organizzatori- presenta una serie di lavori fotografici di grande e medio formato - esclusivamente in pellicola sviluppata manualmente in camera oscura - che celebrano la diversità come risorsa per l’intera umanità."

La mostra "NESSUNO ESCLUSO" di Christian Tasso alla Fabbrica del Vapore di Milano si potrà visitare fino al 28 maggiio. E’ gratuita ma è necessario prenotarsi online. Per vedere altre fotografie, oltre a quele della serie sulle disabilità “QuindiciPerCento”, si può sbirciare sul sito internet di Tasso suo sul suo account instagram.

Tarau, Ecuador, 2015 “Mi sveglio ogni giorno e lavoro nei campi con mia sorella. Gestiamo anche una piccola farmacia nel nostro villaggio, per gli abitanti è l’unico modo di ottenere medicine qui, in alta montagna.” 40 x 40 cm

Tarau, Ecuador, 2015 “Mi sveglio ogni giorno e lavoro nei campi con mia sorella. Gestiamo anche una piccola farmacia nel nostro villaggio, per gli abitanti è l’unico modo di ottenere medicine qui, in alta montagna.” 40 x 40 cm

Kampong Cham, Cambogia, 2016 “Mio figlio crescerà a casa sua, nella sua comunità.” 150 x 150 cm

Kampong Cham, Cambogia, 2016 “Mio figlio crescerà a casa sua, nella sua comunità.” 150 x 150 cm

Provincia del Dundgov’, Mongolia, 2017 “Sono diventato sciamano in giovane età. Non sapevo che lo sarei diventato, ma poi lo spirito mi ha scelto e mi sono ritrovato a scoprire nuovi aspetti sorprendenti e appassionanti di me, degli altri e della re…

Provincia del Dundgov’, Mongolia, 2017 “Sono diventato sciamano in giovane età. Non sapevo che lo sarei diventato, ma poi lo spirito mi ha scelto e mi sono ritrovato a scoprire nuovi aspetti sorprendenti e appassionanti di me, degli altri e della realtà che ci circonda. Mi piace il mio ruolo, sento di essere utile a molti e so di essere importante per la mia comunità.” 150 x 150 cm

Narok, Kenya, 2017 “Siamo una grande famiglia, e da noi c’è spazio per tutti. Certo, la vita nella savana è difficile, tanti cambiamenti degli ultimi tempi ci spingono a modificare radicalmente il nostro stile di vita. Ma insieme ce la faremo.” 150 …

Narok, Kenya, 2017 “Siamo una grande famiglia, e da noi c’è spazio per tutti. Certo, la vita nella savana è difficile, tanti cambiamenti degli ultimi tempi ci spingono a modificare radicalmente il nostro stile di vita. Ma insieme ce la faremo.” 150 x 150 cm

Kathmandu, Nepal, 2015 “Siamo unite e ci supportiamo a vicenda; l’amicizia è questo per noi.” 40 x 40 cm

Kathmandu, Nepal, 2015 “Siamo unite e ci supportiamo a vicenda; l’amicizia è questo per noi.” 40 x 40 cm

Pokhara, Nepal, 2015 “So bene che per promuovere meglio i nostri diritti abbiamo bisogno di sapere quale sia la realtà. Così vado in montagna per raccogliere informazioni sulle persone con disabilità che vivono nei villaggi remoti.” 40 x 40 cm

Pokhara, Nepal, 2015 “So bene che per promuovere meglio i nostri diritti abbiamo bisogno di sapere quale sia la realtà. Così vado in montagna per raccogliere informazioni sulle persone con disabilità che vivono nei villaggi remoti.” 40 x 40 cm

Capodarco, Fermo, 2018 “Amo lavorare il legno e lo faccio con passione e dedizione.”40 x 40 cm

Capodarco, Fermo, 2018 “Amo lavorare il legno e lo faccio con passione e dedizione.”40 x 40 cm

Monti Niligiri, India, 2017 “Mio fratello è l’ultimo raccoglitore di miele della zona. È un lavoro pericoloso e io lo aiuto ogni giorno occupandomi del resto delle attività.” 40 x 40 cm

Monti Niligiri, India, 2017 “Mio fratello è l’ultimo raccoglitore di miele della zona. È un lavoro pericoloso e io lo aiuto ogni giorno occupandomi del resto delle attività.” 40 x 40 cm