Smithsonian mette online quasi 3milioni tra immagini ad altadefinizione e modelli 3d. Da usare a piacimento. Gratis

Abbott Handerson Thayer, Angel, olio su tela, 1887. Smithsonian American Art Museum and its Renwick Gallery

Abbott Handerson Thayer, Angel, olio su tela, 1887. Smithsonian American Art Museum and its Renwick Gallery

Lo Smithsonian (che recentemente si era reso protagononista di quest’iniziativa) ha digitalizzato e reso disponibili per il download quasi 3milioni di immagini in hd di opere d’arte, fotografie e reperti storici, oltre a un nutrito numero di modelli 3d di dinosauri, parti di navicelle spaziali e chi più ne ha più ne metta. Tutto in licenza Creative Commons Zero. Cioè da scaricare, condividere, modificare (anche a scopo commerciale) gratis e senza vincoli di sorta.

Si tratta del materiale proveniente da 19 musei, nove centri di ricerca, biblioteche, archivi oltre allo zoo nazionale di Washington, che fanno tutti capo a Smithsonian Institution. Un bottino da 2milioni e 800mila immagini bi e tridimensionali. Ed è solo l’inizio perchè l’intenzione è quella di arricchire ulteriormente l’archivio di materiale di pubblico dominio. Nel corso del 2020, ad esempio, verranno aggiunti altri 200mila file. Nel frattempo Smithsonian continua a digitalizzare la sua collezione che conta un totale di 155milioni di oggetti.

La sezione del sito Open Access, da cui è possibile cercare e scaricare il materiale disponibile, aiuta il visitatore a districarsi tra le centinaia di migliaia di possibilità, mostrando una selezione di immagini da cui partire. Un breve video (pubblicato anche in coda a questo post) suggerisce come usare i file.

I modelli in tre dimensioni sono forse il contributo più originale di quest’iniziativa di Smithsonian Istitution. Ci sono scheletri di dinosauri, fossili, sculture, oggetti vari e parti della navicella spaziale Apollo 11. Tutto può essere modificto o lasciato com’è e reso plastico con l’aiuto della stampante 3d. (via Openculture)

High Cliff, Coast of Maine , 1894. Smithsonian American Art Museum and its Renwick Gallery

High Cliff, Coast of Maine , 1894. Smithsonian American Art Museum and its Renwick Gallery

Cecilia Beaux, Man with the Cat (Henry Sturgis Drinker), olio su tela, 1898. Smithsonian American Art Museum and its Renwick Gallery

Cecilia Beaux, Man with the Cat (Henry Sturgis Drinker), olio su tela, 1898. Smithsonian American Art Museum and its Renwick Gallery

Thomas Eakins, Cat in Eakins's Yard, fotografia, c. 1880-1890. Hirshhorn Museum and Sculpture Garden

Thomas Eakins, Cat in Eakins's Yard, fotografia, c. 1880-1890. Hirshhorn Museum and Sculpture Garden

William Merritt Chase, Good Friends, olio su legno, c. 1909. Hirshhorn Museum and Sculpture Garden

William Merritt Chase, Good Friends, olio su legno, c. 1909. Hirshhorn Museum and Sculpture Garden

James McNeill Whistler, Harmony in Blue and Gold: The Peacock Room, Pittura ad olio e foglia d'oro su tela, pelle, piastrelle a mosaico e legno. Freer Gallery of Art and Arthur M. Sackler Gallery

James McNeill Whistler, Harmony in Blue and Gold: The Peacock Room, Pittura ad olio e foglia d'oro su tela, pelle, piastrelle a mosaico e legno. Freer Gallery of Art and Arthur M. Sackler Gallery

Gilbert Stuart, Ritratto di George Washington, olio su tela, 1796. National Portrait Gallery

Gilbert Stuart, Ritratto di George Washington, olio su tela, 1796. National Portrait Gallery

Ispezione da parte della Commissione ittica degli Stati Uniti di McDonald Fishway con acqua chiusa, a Great Falls of the Potomac., 1880

Ispezione da parte della Commissione ittica degli Stati Uniti di McDonald Fishway con acqua chiusa, a Great Falls of the Potomac., 1880

Anonimo, Arazzo, 1610-40. Cooper Hewitt, Smithsonian Design Museum

Anonimo, Arazzo, 1610-40. Cooper Hewitt, Smithsonian Design Museum

Royal Porcelain Manufactory Berlin, Teapot with Chinoiserie Vignettes, ceramica, 1763–1780. Cooper Hewitt, Smithsonian Design Museum

Royal Porcelain Manufactory Berlin, Teapot with Chinoiserie Vignettes, ceramica, 1763–1780. Cooper Hewitt, Smithsonian Design Museum

Maria Oakey Dewing, Garden in May, olio su tela, 1895. Smithsonian American Art Museum and its Renwick Gallery

Maria Oakey Dewing, Garden in May, olio su tela, 1895. Smithsonian American Art Museum and its Renwick Gallery

Joseph Siffred Duplessis, Ritratto di Benjamin Franklin, olio su tela, c. 1785. National Portrait Gallery

Joseph Siffred Duplessis, Ritratto di Benjamin Franklin, olio su tela, c. 1785. National Portrait Gallery

Area di lavoro del Dipartimento degli uccelli nella galleria sud-ovest della sala principale inferiore del Smithsonian Institution Building, o Castle, con Leonhard Stejneger, assistente curatore degli uccelli, in primo piano. 1880

Area di lavoro del Dipartimento degli uccelli nella galleria sud-ovest della sala principale inferiore del Smithsonian Institution Building, o Castle, con Leonhard Stejneger, assistente curatore degli uccelli, in primo piano. 1880

Credenziali stampa rilasciate al giornalista Ethel Lois Payne, 1955. Anacostia Community Museum, Smithsonian Institution, Dono di Avis R. Johnson.

Credenziali stampa rilasciate al giornalista Ethel Lois Payne, 1955. Anacostia Community Museum, Smithsonian Institution, Dono di Avis R. Johnson.

"Allure of Matter": 26 Artisti Cinesi Contemporanei & il Fascino Discreto dei Materiali più Improbabili

Xu Bing, “1st Class” (2011), 500.000 sigarette di marca “1st Class”, adesivo spray e moquette.Installation view at the Los Angeles County Museum of Art, image © Museum Associates/LACMA

Xu Bing, “1st Class” (2011), 500.000 sigarette di marca “1st Class”, adesivo spray e moquette.Installation view at the Los Angeles County Museum of Art, image © Museum Associates/LACMA

Alcuni di loro hanno usato polvere da sparo, altri sigarette, Coca-Cola o capelli. Non c’è un materiale, anche il più improbabile, che non abbia trovato un artista cinese contemporaneo capace di padroneggiarlo fino al più alto livello di maestria.

La mostra The Allure of Matter: Material Art from China si sofferma proprio su questa caratteristica dell’arte cinese contemporanea, spingendo ad ipotizzare che sia l’importanza attribuita ai materiali utilizzati (anche i più umili) sia la capacità di farne opere monumentali, abbiano impresso una curvatura a tutto il panorama artistico internazionale.

Le opere introducono un quadro più ampio- dice il co-curatore Wu Hung- per comprendere l'arte contemporanea globale, che io chiamo 'Material Art' o caizhi yishu, in cui il materiale - piuttosto che l'immagine o lo stile - sia il veicolo fondamentale dell'espressione estetica, politica ed emotiva"

“The Allure of Matter” porta ad esempio 48 opere di 26 artisti cinesi diversi. Da Ai Weiwei (altro su di lui) a Cai Guo-Qiang (altro su di lui), da Peng Yu (altro su di lei) a Liu Wei (altro su di lui). I materiali che usano, spesso rubati alla quotidianità, stupiscono per come riescono a trasformarsi in qualcosa di diverso. E’ il caso delle 500mila sigarette di Xu Bing che si trasformano, come per magia, in un tappeto a forma di pelle di tigre. Dei capelli umani di Gu Wenda che si fanno edificio. O della carta Xuan di Zhu Jinshi che prende la forma di una maestosa e monumentale onda.

Gli artisti continuano a esplorare- spiega il sito della mostra- e sviluppare questa modalità creativa, con alcuni che hanno dedicato decenni della loro pratica a sperimentare un singolo materiale.”

La mostra si tiene allo Smart Museum e al Wrightwood 659 di Chicago (fino al 3 maggio). Poi si sposterà in altri musei degli Stati Uniti.

Zhu Jinshi, “Wave of Materials” (2007), carta Xuan, filo di cotone, bambù e pietre. Installation view at the Los Angeles County Museum of Art, image © Museum Associates/LACMA

Zhu Jinshi, “Wave of Materials” (2007), carta Xuan, filo di cotone, bambù e pietre. Installation view at the Los Angeles County Museum of Art, image © Museum Associates/LACMA

Xu Bing, “1st Class” (2011), 500.000 sigarette di marca “1st Class”, adesivo spray e moquette. Installation view at the Los Angeles County Museum of Art, image © Museum Associates/LACMA

Xu Bing, “1st Class” (2011), 500.000 sigarette di marca “1st Class”, adesivo spray e moquette. Installation view at the Los Angeles County Museum of Art, image © Museum Associates/LACMA

Ai Weiwei, “Tables at Right Angles” (1998), tavoli della dinastia Qing (1644–1911). Stockamp Tsai Collection, New York

Ai Weiwei, “Tables at Right Angles” (1998), tavoli della dinastia Qing (1644–1911). Stockamp Tsai Collection, New York

Ma Qiusha, “Wonderland: Black Square” (2016), cemento, calze di nylon, compensato, resina, ferro

Ma Qiusha, “Wonderland: Black Square” (2016), cemento, calze di nylon, compensato, resina, ferro

Liang Shaoji, “Chains: The Unbearable Lightness of Being” of Nature Series No.79 (2002–7), poliuretano, resina di pino, polvere di ferro, seta e bozzoli. Installation view at the Los Angeles County Museum of Art, image © Museum Associates/LACMA

Liang Shaoji, “Chains: The Unbearable Lightness of Being” of Nature Series No.79 (2002–7), poliuretano, resina di pino, polvere di ferro, seta e bozzoli. Installation view at the Los Angeles County Museum of Art, image © Museum Associates/LACMA

Liu Jianhua, “Black Flame” (2017), 8.000 pezzi in porcellana nera a forma di fiamma. Collection of the artist, courtesy of Pace Gallery. Installation view at the Los Angeles County Museum of Art, image © Museum Associates/LACMA

Liu Jianhua, “Black Flame” (2017), 8.000 pezzi in porcellana nera a forma di fiamma. Collection of the artist, courtesy of Pace Gallery. Installation view at the Los Angeles County Museum of Art, image © Museum Associates/LACMA

Gu Dexin, “Untitled” (1989), plastica fusa e accostata. Installation view at the Los Angeles County Museum of Art, image © Museum Associates/LACMA

Gu Dexin, “Untitled” (1989), plastica fusa e accostata. Installation view at the Los Angeles County Museum of Art, image © Museum Associates/LACMA

Shi Hui, “Float” (2000/2007/2013), rete metallica e pasta di carta xuan. Installation view at China Academy of Art, Hangzhou

Shi Hui, “Float” (2000/2007/2013), rete metallica e pasta di carta xuan. Installation view at China Academy of Art, Hangzhou

Gu Wenda, “United Nations: American Code” (2019), capelli umani e sintetici. Installation view at the Los Angeles County Museum of Art, image © Museum Associates/LACMA

Gu Wenda, “United Nations: American Code” (2019), capelli umani e sintetici. Installation view at the Los Angeles County Museum of Art, image © Museum Associates/LACMA

Alex Chinneck fa il nodo alla scultura di un idrante rosso fiamma

ALEX CHINNECK, FIRE IN THE JELLY , 2020. PHOTOGRAPHY: CHARLES EMERSON

ALEX CHINNECK, FIRE IN THE JELLY , 2020. PHOTOGRAPHY: CHARLES EMERSON

A guardarla sembra fatta di vari materiali anche se si tratta di semplice bronzo, patinato e cerato. La nuova scultura, iperrealista e surreale, presentata dall’artista inglese Alex Chinneck rispetta la fama da alchimista del suo autore, capace di far cambiare natura e consistenza agli elementi che passano per il suo studio.

Si tratta di un idrante che Alex Chinneck, con il consueto humor, ha rappresentato annodato. Come aveva già fatto in passato con cassette della posta e orologi a pendolo. Un trucco, che non ha forse lo stesso impatto delle monumentali opere di arte pubblica in cui appplica zip alle facciate degli efifici (come ad esempio era successo a Milano). ma è ugualmente capace di stupire.

In bilico tra diverse discipline confinanti (arte e scenografia in primis) , il lavoro di Chinneck mira infatti, a rendere straordinario l’ordinario. Creando un atmosfera surreale che, insinuandosi nelle città e nei quartieri che le persone percepiscono come familiari e immutabili, spinge a riscoprire e ripensare i paesaggi della quotidianità.

L’idrante annodato di Alex Chinneck si intitola Fire in the Jelly ed è fatto interamente in bronzo. Dipinto in vari modi, fino a simulare con abilità i materiali di cui si compone il modello dell’opera, affonda le radici nell’antica tradizione della scultura brozea.

ALEX CHINNECK, FIRE IN THE JELLY , 2020. PHOTOGRAPHY: CHARLES EMERSON

ALEX CHINNECK, FIRE IN THE JELLY , 2020. PHOTOGRAPHY: CHARLES EMERSON

ALEX CHINNECK, FIRE IN THE JELLY , 2020. PHOTOGRAPHY: CHARLES EMERSON

ALEX CHINNECK, FIRE IN THE JELLY , 2020. PHOTOGRAPHY: CHARLES EMERSON

ALEX CHINNECK, FIRE IN THE JELLY , 2020. PHOTOGRAPHY: CHARLES EMERSON

ALEX CHINNECK, FIRE IN THE JELLY , 2020. PHOTOGRAPHY: CHARLES EMERSON

ALEX CHINNECK, FIRE IN THE JELLY , 2020. PHOTOGRAPHY: CHARLES EMERSON

ALEX CHINNECK, FIRE IN THE JELLY , 2020. PHOTOGRAPHY: CHARLES EMERSON

ALEX CHINNECK, FIRE IN THE JELLY , 2020. PHOTOGRAPHY: CHARLES EMERSON

ALEX CHINNECK, FIRE IN THE JELLY , 2020. PHOTOGRAPHY: CHARLES EMERSON