La storia della coppia di gatti che da due anni cerca di entrare in un museo giapponese

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Da due anni una coppia di gatti cerca infruttuosamente di varcare la soglia del piccolo museo di Onomichi, nella prefettura di Hiroshima. La loro ostinazione, tuttavia non è passata inosservata. Anzi ha fatto il giro del mondo. E il museo è diventato famoso.

Tutto è cominciato nel 2016 quando un gatto nero ha tentato per la prima volta di introdursi nell’atrio. "Immagino che attraverso il vetro abbia visto alcuni degli oggetti esposti- ha detto a The Guardian il curatore del museo, Shinji Umebayashi,- E dal momento che le foto includevano quelle di alcuni gatti neri, deve aver pensato di aver trovato dei nuovi amici. E poi è semplicemente tornato."

Ken-chan, come lo staff aveva preso a chiamarlo, dopo poco tempo ha portato con se un micione rosso, immediatamente ribattezzato Go-chan. I due hanno fatto amicizia con la guardia del museo, che nonostante ciò continua a vietare loro l’accesso.

Con il passare del tempo Ken-chan e Go-Chan hanno cominciato ad attirare l’interesse del pubblico. Finchè le immagini di loro due che cercano di entrare attraverso le porte scorrevoli degli spazi espositivi di Onomichi sono diventate virali. E il piccolo museo è diventato famoso. Di recente ha cominciato anche a produrre articoli ispirati alla coppia di cocciuti felini ottenendo un insperato successo. Tanto che tener testa alla domanda è risultato difficile.

Persino alla luce dei buoni affari a Ken-chan e Go-Chan non è stato consentito l’ingressso. Ma a questo punto tutto il mondo tifa per loro: fateli entrare, che diamine!

La 'Flora Commedia' di Cai Guo-Qiang che ha dipinto fiori nel cielo di Firenze con 50mila fuochi d'artificio

I fuochi di artificio di Cai Guo-Qiang a Firenze, photo Valentina Grandini

I fuochi di artificio di Cai Guo-Qiang a Firenze, photo Valentina Grandini

Ci sono voluti 50 mila fuochi d’artificio per realizzare "City of Flowers in the Sky" , il suggestivo spettacolo pirotecnico ispirato alla Venere di Botticelli con cui l’artista cinese Cai Guo-Qiang ha annunciato la mostra"Flora Commedia" alle Gallerie degli Uffizi (da oggi, 20 novembre al 17 febbraio). Ma le esplosioni, che hanno riempito il cielo fiorentino con enormi fiori sfavillanti di rinascimentale memoria, sono durate si e no una decina di minuti. Perchè il lavoro di Cai Guo-Qiang è così: spettacolare, veloce come un lampo, carico d’energia ma effimero.

O almeno lo è la parte performativa dell’opera dell’artista cinese. Lo stesso discorso non vale per i dipinti realizzati con polvere da sparo e i bozzetti che da oggi sarà possibile vedere nelle sale delle Gallerie degli Uffizi di Firenze. Esposte nelle sale successive ai maestri del tardo Rinascimento le opere, incentrate sul tema dei fiori, si ispirano ai capolavori di Caravaggio e Botticelli.

"L’obbiettivo che mi prefiggo- ha spiegato Cai Guo-Quiang in un'intervista rilasciata ad Artribune- è la ricerca dell’invisibile, ma non sono sempre sicuro di cosa sto cercando e di quale sarà il risultato di questa ricerca. In questo caso mi sono ispirato alla Primavera di Botticelli e alla Medusa di Caravaggio come canali per individuare questa sintesi di forze, e ho trovato ispirazione nella collaborazione con i botanici degli Uffizi che hanno ricreato le piante che fiorivano nel giardino durante il Rinascimento. Tramite questo processo di ricerca sono riuscito ad andare più a fondo nella tematica che ho scelto per la mostra, nel ricercare la spiritualità dei fiori e allo stesso tempo quella della polvere da sparo."

Nonostante “City of Flowers in the Sky” si sia consumato in un baleno, l’artista ne ha lasciato una traccia indelebile nell’ultima galleria, dov’è esibito un enorme disegno (24 metri) fatto su carta giapponese con polvere da sparo colorata, riferito al suo rapporto e alla sua storia con la pittura (Cai Guo-Qiang è figlio di un pittore e ha dipinto in ‘modo tradizionale’ fin da bambino).

"Flora Commedia" alle Gallerie degli Uffizi di Firenze è parte di un progetto più ampio di Cai Guo Qiang (“Viaggio di un individuo attraverso la Storia dell’Arte Occidentale”) di cui erano parte le mostre svoltesi nel 2017 al Museo Pushkin di Mosca e al Museo Prado di Madrid. Nel 2019 il pellegrinaggio occidentale dell'artista continuerà al Museo Archeologico di Napoli e si concluderà in Oriente dove presenterà il frutto di questo lungo viaggio.

660 Likes, 20 Comments - Xin Li-Cohen 李昕 (@lixin1228) on Instagram: "Spectacular daytime explosion "City of flowers in the sky" by @caistudio The sky is his canvas,..."

7 Likes, 0 Comments - Sasha Hu (@caixia_hu) on Instagram: "蔡国强-《花曲》 佛罗伦萨乌菲齐美术馆 预展 #caiguoqiang #uffizi #art #firenze"

46 Likes, 2 Comments - ellen (@ewng) on Instagram: "#floracommedia #caiguoqiang at the #uffizi 🌺 #Florence"

15 Likes, 0 Comments - Vincenzo Incorvaia (@vinc_inc) on Instagram: "Cai Guo Qiang - "City of flowers in the sky" (18th November 2018) #fireworks #caiguoqiang #firenze..."

Jan Vormann l’artista che ripara le crepe dei muri del mondo con i LEGO

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Jan Vormann ripara le crepe nei muri delle città con migliaia di Lego. Ha eseguito i suoi giocosi interventi di manutenzione in giro per il mondo (anche in Italia). Gli ci sono voluti anni, quantità di mattoncini che si calcolano in tonnellate e il progetto è ancora in corso. L’idea è quella di portare colore nel grigiore architettonico.

Lo street-artist tedesco Jan Vormann ha 35 anni, lavora con bolle di sapone, parti di giocattoli, semplici marchingegni meccanici, ha persino avvolto un gruppo di modelle con la pellicola da cucina. Ma la sua serie di opere più famosa si intitola Dispatchwork e consiste nella riparazione dei muri delle città con i lego. Il progetto è partito come un intervento svolto esclusivamente dall’artista ma nel tempo si è evoluto in un’opera collettiva a cui le persone di ogni età possono contribuire mandando mattoncini all’artista per supportarlo o riparando i muri in prima persona.

Jan Vormann ha dedicato a Dispatchwork un sito internet che oltre alle ragioni che hanno spinto l’artista ad intraprendere il progetto contiene una mappa che si può consultare per vedere le riparazioni di Vormann dal vivo.

I suoi interventi però, a differenza di quanto si potrebbe pensare, sono spesso transitori. E la loro interpretazione non è sempre univoca. In alcuni posti, ad esempio, i funzionari li hanno presi per una critica poco celata e una richiesta di manutenzione: "All'improvviso, pochi giorni dopo, le mie colorate pietre giocattolo sono sparite e l'oggetto è stato rinnovato" ha dichiarato a NBCNews Vormann.

Per vedere altri interventi di Jan Vormann oltre a consultare il suo sito internet o quello del progetto Dispatchwork si può seguire l’account Instagram dedicato ai suoi patchworks di LEGO.

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