L’artista Serge Attukwei Clottey che crea tessuti tradizionali africani con bidoni abbandonati e vecchi pneumatici

Serge Attukwei Clottey, I Shall Return, 2016, plastics, wire and oil paint, 104'' x 56'' , courtesy the artist and Gallery 1957

Serge Attukwei Clottey, I Shall Return, 2016, plastics, wire and oil paint, 104'' x 56'' , courtesy the artist and Gallery 1957

Le sculture di Serge Attukwei Clottey viste da lontano sembrano tessuti in cui prevalgono i toni del giallo e dell’ocra. Un po’ come le stoffe che a volte si vedono addosso alle donne africane. Ma avvicinandosi si scopre che l’artista ghanese ha raccolto, tagliato e cucito tra loro bidoni e taniche abbandonati.

Tagliando, forando, cucendo e fondendo materiali trovati- scrive del lavoro di Clottery la Galleria 1957- le installazioni scultoree di Clottey sono assemblaggi audaci che fungono da strumento per indagare sulle lingue della forma e dell'astrazione.”

Ovviamente Clottery parla di recupero e riutilizzo dei rifiuti della società di massa e della tradizione artistica e culturale del suo Paese che si tramanda attraverso i tessuti africani, come il kente. Ma anche della globalizzazione e del ruolo del Ghana in questo contesto.

A volte Serge Attukwei Clottey interviene con del colore sui quadratini di plastica a volte li accosta soltanto. Con cura, come fossero tessere di un mosaico. Bidoni e taniche gialli sono i suoi materiali preferiti ma spesso usa anche sacchi di iuta, pneumatici usati e pezzi di legno
La storia che l’artista racconta attraverso le sue bizzarre stoffe prende le mosse dal passato per poi parlare del presente.

“(…) Altre opere si riferiscono ai codici a barre e mostrano i caratteri cinesi in riferimento all’emergere di nuove strutture di potere in Ghana.

All’inizio di ottobre il lavoro di Serge Attukwei Clottey insieme a quello di altri artisti africani è stato esposto a Londra dalla Galleria 1957 di Accara in occasione della ‘1:54Contemporary African Art Fair’. Per saperne di più sui suoi tessuti di rifiuti e sulle sue pittoresche performance c’è il suo blog.

Serge Attukwei Clottey, Voices Demanding, 2016, plastics, wire and oil paint, 64''x 64'', courtesy the artist and Gallery 1957

Serge Attukwei Clottey, Voices Demanding, 2016, plastics, wire and oil paint, 64''x 64'', courtesy the artist and Gallery 1957

Serge Attukwei Clottey, Intents and Purposes, 2016, plastics, wire and oil paint, 53''x 75'', courtesy the artist and Gallery 1957

Serge Attukwei Clottey, Intents and Purposes, 2016, plastics, wire and oil paint, 53''x 75'', courtesy the artist and Gallery 1957

Serge Attukwei Clottey, Packed Community, 2016, plastics, wire and oil paint, 60'' x 78'', courtesy the artist and Gallery 1957

Serge Attukwei Clottey, Packed Community, 2016, plastics, wire and oil paint, 60'' x 78'', courtesy the artist and Gallery 1957

Serge Attukwei Clottey, Preventable Accident, 2016, plastics, wire and oil paint, 50'' x 72'', courtesy the artist and Gallery 1957

Serge Attukwei Clottey, Preventable Accident, 2016, plastics, wire and oil paint, 50'' x 72'', courtesy the artist and Gallery 1957

Guarda questo dipinto del’600 riprendere vita sotto i tuoi occhi, dopo essere stato liberato da 300 anni di sporcizia

restauro-dipinto-via-tweeter

A postare questo breve video su Twitter è stato Philip Mould, storico d’arte, mercante e conduttore di un programma culto sulla BBC (‘Fake o Fortune?’ giunto alla sua sesta edizione). Il filmato mostra lo stesso Mould mentre rimuove con solvente e tampone i danni provocati da 300 anni di polvere su un ritratto femminile datato 1618. Un’idea semplice se vogliamo, che ha avuto un successo travolgente.

Il tweet di Mould si è guadagnato oltre 190mila like, 77mila retweet, e un numero di visualizzazioni stupefacente (ben oltre 7 milioni e mezzo mentre scrivo).
150000 like & 7,5 milioni di impressioni dopo (e ancora in crescita)-scrive- la nostra signora in rosso (#womaninred ndr) sta facendo la storia dell’arte di Twitter”.

Curiosamente in tempi di branding delle opere d’arte, del dipinto si sa poco o niente. E’ inglese, datato 1618 e la donna che vi è ritratta è stata effigiata quando aveva 36 anni. Punto.

Philip Mould invece oltremanica (e non solo) è una vera e propria celebrità. Specializzato in arte british (la vende, la studia e la restaura pure) ha all’attivo due libri di grande successo (che per qualche motivo a me ignoto non sono stati tradotti in italiano), un figlio e un cucciolo di nome Cedric. 
E’ stato consigliere artistico per il Palazzo di Westmister e, durante questo periodo, ha ritrovato, sparse per il globo, circa 200 opere storicamente e politicamente rilevanti per l’istituzione britannica. E se non bastasse, nel curriculum di Philip Mould, c’è anche la scoperta di 5 dipinti di Van Dick perduti.

L’opera al centro del video-tweet, invece, era stata coperta dall’autore con un finish protettivo di pittura che nel corso del tempo aveva assorbito polvere e sporcizia fino a diventare giallo. Mould non ha fatto altro che rimuoverlo riprendendo l‘operazione con un telefonino.  Il successo di quest’operazione dovrebbe insegnare qualcosa a molti che dovrebbero avere il compito di promuovere mostre e musei. Ma che invece di divulgare la Storia dell’arte si impegnano nell’allontanare l’interesse del pubblico e magari nel facilitare lo sbadiglio.

Per vedere l’immagine della #womaninred di Philip Mould a pulizia completata o seguire le sue cacce al tesoro e le sue avventure a sfondo artistico c'è  il suo Twitter. (via Colossal

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Cai Guo-Quiang l’artista che dipinge con la polvere da sparo fa scintille al Museo del Prado

accensione della pittura a polvere da sparo, "spirit of paiting" di cai guo-quiang al salón de reinos, madrid, 2017  immagine © museo nacional del prado

accensione della pittura a polvere da sparo, "spirit of paiting" di cai guo-quiang al salón de reinos, madrid, 2017  immagine © museo nacional del prado

Le opere dell’artista Cai Guo-Quiang sono come spettacoli pirotecnici. Anzi a volte sono proprio spettacoli pirotecnici. Perché Cai Guo-Quiang da trent’anni racconta il mondo di oggi e di ieri, le contraddizioni e i dilemmi filosofici dell’uomo contemporaneo, con gli esplosivi. 
Il suo preferito è la polvere da sparo con cui riesce a produrre enormi dipinti ricchi di particolari, spesso citando i grandi maestri del passato.

E’ il caso della sua ultima mostra ‘Spirit of paiting’, in corso al Museo del Prado (fino al 4 marzo 2018), in cui Cai Guo-Quiang ha creato otto dipinti ispirandosi alla collezione madrilena e in particolare a El Greco, per cui Cai nutre una passione di vecchia data.

cai guo-quiang durante l'accensione della polvere da sparo al salón de reinos, madrid, 2017; immagine © museo nacional del prado

cai guo-quiang durante l'accensione della polvere da sparo al salón de reinos, madrid, 2017; immagine © museo nacional del prado

Per quanto i dipinti con la polvere da sparo siano il suo marchio di fabbrica, Cai Guo-Quiang usa una vasta rosa di medium espressivi (installazioni, video, performance) con cui realizza delle opere semplici e spettacolari. Si serve dell’aiuto di decine di assistenti (esperti di calligrafia, scultori cinesi, pescatori giapponesi, scalatori di roccia) e riesce sempre a conquistare il pubblico. 

Ma anche la critica che, per esempio, nel 1999 l’ha premiato  con  il leone d’oro alla Biennale di Venezia.

'salon de reinos', cai guo-qiang, polvere da sparo su tela, 360 x 600 cm 2017; courtesy © museo nacional del prado

'salon de reinos', cai guo-qiang, polvere da sparo su tela, 360 x 600 cm 2017; courtesy © museo nacional del prado

‘Spirit of paiting’ però focalizza la sua attenzione sul solo percorso pittorico dell’artista cinese attualmente residente a New York. Ci sono dipinti ad olio e acrilico su tela creati da Guo-Quiang  all’inizio della sua carriera. Ma anche schizzi rari e disegni su scatole di fiammiferi del padre Cai Ruiqin, maestro di calligrafia e pittore tradizionale, che guidò il figlio nei primi anni della carriera.
Cai Guo-Quiang  ha anche creato otto opere in esclusiva per la mostra al Museo del Prado. Per farlo è rimasto qualche settimana a Madrid e ha usato la ‘Sala dei Regni(Salón de Reinos) o ‘Sala Grande’ (che in realtà è un edificio a parte, recentemente acquisito dal Prado) come studio. La residenza dell’artista cinese si è conclusa con la realizzazione-performance (si è svolta davanti al pubblico) del monumentale dipinto ‘Spirit of paiting’ (18 metri di lunghezza per 3 di altezza).

immagine delle gallerie espositive "spirit of paiting. cai guo-qiang at the prado '; photo by wen-you cai, courtesy cai studio

immagine delle gallerie espositive "spirit of paiting. cai guo-qiang at the prado '; photo by wen-you cai, courtesy cai studio

Il corpo di lavori dipinti con la polvere da sparo, come dice il titolo, è ispirato allo spirito dei pittori che occupano il museo con la loro opera senza tempo. Ma il vero obbiettivo della mostra (come nel caso di ‘Ai Weiwei: Libero’ a Palazzo Strozzi) era creare un dialogo tra il lavoro di Cai Guo-Quiang  e il patrimonio conservato nel museo madrileno.

Una sala della personale è stata dedicata alla proiezione del documentario della regista spagnola Isabel Coixet (girato proprio in occasione dell’evento) che spiegherà ai visitatori come fa Cai Guo-Quiang  a dipingere con la polvere da sparo e perché lo fa. Per chi non andrà a vederla ho inserito un breve video (in fondo) in cui l’artista parla dei suoi dipinti con la polvere da sparo. (via Designboom

‘the distant clouds’, cai guo-qiang, polvere da sparo su tele, 240 x 200 cm, 2017; courtesy © museo nacional del prado

‘the distant clouds’, cai guo-qiang, polvere da sparo su tele, 240 x 200 cm, 2017; courtesy © museo nacional del prado

imagine delle galllerie espositive della mostra ‘the spirit of painting. cai guo-qiang at the prado’; photo by wen-you cai, courtesy cai studio

imagine delle galllerie espositive della mostra ‘the spirit of painting. cai guo-qiang at the prado’; photo by wen-you cai, courtesy cai studio

'day and night in toledo', cai guo-qiang polvere da sparo su tele, 260 x 600 cm 2017; courtesy © museo nacional del prado

'day and night in toledo', cai guo-qiang polvere da sparo su tele, 260 x 600 cm 2017; courtesy © museo nacional del prado

cai guo-qiang durante la creazione del dipinto a polvere da sparo 'day and night in toledo' al salón de reinos, madrid, 2017; © museo nacional del prado

cai guo-qiang durante la creazione del dipinto a polvere da sparo 'day and night in toledo' al salón de reinos, madrid, 2017; © museo nacional del prado

‘alchemist’, cai guo-qiang, polvere da sparo su tela, 240 x 200 cm, 2017; courtesy © museo nacional del prado

‘alchemist’, cai guo-qiang, polvere da sparo su tela, 240 x 200 cm, 2017; courtesy © museo nacional del prado

cai guo-qiang e i volontari posizionano gli stencils per il dipinto a polvere da sparo 'day and night in toledo' al salón de reinos, madrid, 2017; © museo nacional del prado

cai guo-qiang e i volontari posizionano gli stencils per il dipinto a polvere da sparo 'day and night in toledo' al salón de reinos, madrid, 2017; © museo nacional del prado