Saype, ha dipinto una bimba di 3mila metri quadri su un alpeggio per mandare un messaggio di speranza durante la pandemia

Foto di Valentin Flauraud per Saype

Foto di Valentin Flauraud per Saype

Per mandare un messaggio di speranza al mondo durante la pandemia e per mantenersi attivo il writer svizzero Saype (che all’anagrafe fa Guillaume Legros) si è buttato sulla street art di prossimità. E ha dipinto, non lontano da casa sua, in un prato nei pressi di Leysin, “BEYOND CRISIS” (Oltre la crisi). Un murale tanto grande da essere visibile solo dal cielo.

L’opera misura ben 3000 metri quadrati e rappresenta una bambina che guarda l’orizzonte, mentre il magnifico paesaggio primaverile delle Alpi comunica pace a chi guarda e sembra proteggerla. La piccola ha appena disegnato un girotondo che la circonda.

Le figure stilizzate che compongono il girotondo evocano la forma del coronavirus, esorcizzandolo.

Durante questo periodo di pandemia- ha scritto Saype su Instagram- la maggioranza della popolazione mondiale è confinata. Anche se siamo tutti colpiti, viviamo diverse sfide o lotte e ho scelto di dipingere vicino a casa questo affresco intitolato "BEYOND CRISIS" per condividere con tutti un messaggio ottimista e una boccata d'aria fresca ".

Saype oltre a “BEYOND CRISIS”, ha dipinto tanti altri murali sovradimensionati. Per le opere di questa serie sceglie sempre dei grandi prati e usa una vernice sparay che deriva da materiali naturali come calce e carbone per non danneggiare in nessun modo le sue tele verdi. Che in poco tempo ritornano allo stato originario perchè i giganteschi disegni del writer si cancellano.

Si dice che il lavoro di Saype sia il punto d’incontro tra street art e land art. (via Street Art News)

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Le onde lacusti congelate, come in un fermo immagine, nelle fotografie di Eric Gross

Tutte le immagini © Eric Gross

Tutte le immagini © Eric Gross

Un lago ghiacciato è uno spettacolo a cui siamo abituati ma quello catturato nelle immagini del fotografo statunitense specializzato in luoghi remoti e incontaminati, Eric Gross, è qualcosa di diverso. Animato com’è da migliaia di onde di varia grandezza che compongono un paesaggio in movimento. Eppure sono tutte congelate.

Le fotografie delle onde del lago congelate sono state scattate tra le Montagne Rocciose del Nord America ad oltre 3mila metri di quota. Tuttavia si tratta di un fenomeno non comune neppure a quest’altitudine. Secondo gli esperti locali le onde sarebbero state modellate così come sono, con tanto di creste, da ripetute tempeste di neve sul lago già ghiacciato. "Attraverso molteplici cicli di fusione e congelamento- ha detto al blog statunitense Colossal, Eric Gross- e dopo periodi di forte vento, i cumuli e gli avvallamenti vengono modellati in curve profonde, a volte con creste e linee".

Il magnifico paesaggio circostante ovviamente si riflette nelle onde del lago. Ma anche questo gioco di specchi, che deformano e amplificano in un brillanate sfavillio di luci, è immobile. Congelato, appunto.

Eric Gross che si è occupato anche di marketing adesso è spacializzato in fotografia naturalistica. Abita in Colorado ma dice di viaggiare quasi tutto l’anno. "La mia speranza- scrive sul suo sito- è di mostrare cose che si vedono di rado ed espandere l'apprezzamento per il mondo naturale attraverso immagini capaci di ipnotizzare". Su Instagram condivide le sue fotografie dei maestosi paesaggi naturali nordamericani. (via Colossal)

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