La Hula-Hop Girl di Nottingham è ufficialmente l'ultimo murale di Banksy. Ed è gia stato vandalizzato due volte

Images by BBC. Via Designboom

Images by BBC. Via Designboom

Giovedì della settimana scorsa (15 ottobre 2020) in Ilkeston Road, a Nottingham, ha fatto la sua comparsa un murale sospetto. Rappresenta una ragazzina impegnata a ballare, usando una ruota di bicicletta come fosse un hula-hop..

Subito chiamato “Hula-Hop Girl”, il murale, sembrava essere di Banksy. Ma gli esperti si sono detti scettici. L’opera non faceva esplicitamente riferimento a un tema d’attualità e poi la rappresentazione pareva abbozzata (le braccia e le gambe della ragazza, in particolare, era meno curate che in precedenza)

La querelle, tuttavia. è durata poco. Già sabato (17 ottobre), Banksy ha autenticato l’opera, pubblicandola sul suo account Instagram.

Il Comune di Nottingham, nel dubbio, già prima della conferma del famoso street artist, aveva coperto “Hula-Hop Girl” con un schermo in plexiglass. E proprio questo previdente accorgimento gli ha permesso di salvarsi. Infatti, quando Banksy ha fatto ufficialmente entrare la ragazza di Nottingham nell’elenco dei suoi lavori, il murale era già stato vandalizzato due volte.

Il motivo per cui il writer abbia scelto proprio Nottingham come sfondo del suo ultimo murale, è poco chiaro. Forse voleva fare riferimento a una nota fabbrica di biciclette di quella zona, ma di certo non aveva dimenticato che Nottingham è una delle città del Regnno Unito più colpite dal coronavirus.

L'esperto di Banksy, il prof. Paul Gough, della Arts University di Bournemouth (tra quelli che prima non credevano nell'originalità dell'opera), ha detto a BBC: "Forse il messaggio è questo: siamo in tempi difficili, cerchiamo di sfruttarli al meglio e di tirare fuori un po' di divertimento anche da qualcosa di rotto".

Banksy ha dedicato diverse opere all’emergenza sanitaria (per esempio questa), concentrando e dedicando il lavoro soprattutto al suo paese (il Regno Unito). Per vedere altre immagini di “Hula-Hop Girl”, e non solo, sbircia l’account instagram dell’artista.

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"Black Lives Matter", il murale della discordia a Washington DC, che adesso è diventato "Black Lives Matter Defund the Police"

Fotografia © Nadia Aziz

Fotografia © Nadia Aziz

Ha fatto notizia il tutto mondo il muraleBlack Lives Matter” (Le Vite dei Neri Contano, in italiano) della 16esima di Washinton DC. Sfondo perfetto, lineare e spazioso come le strade americane e giallo come la segnaletica orizzontale, per i notiziari che parlavano delle manifestazioni del’omonimo movimento. Ma chi sono gli autori?

Sembrava uno spontaneo (anche se molto laborioso) gesto di sostegno ai manifestanti. Sul principio si era persino diffusa la notizia che l’autrice fosse una singola artista afroamericana. Invece il murale che si dispiega sulla strada che conduce alla Casa Bianca, ha ben più prosaiche origini. E adesso anche un testo diverso.

Le elezioni di novembre si avvicinano a passi da gigante. Così il sindaco democratico di Washington, Muriel Bowser, ha deciso di far prendere vernice e pennello a un gruppo di impiegati comunali e volontari. In modo che venerdì scorso (5 giungo 2020) il murale si materializzasse pronto ad attirare l’attenzione delle telecamere.

Ma il movimento Black Lives Matter, che chiede principalmente che vengano tagliati i fondi alle forze di polizia per aumentare i finanziamenti alle comunità afroamericane, non ha gradito affatto.

E ha twittato: "Questa è una distrazione performativa dai veri cambiamenti politici. Bowser è stata costantemente dalla parte sbagliata della storia del BLMDC (Black Lives matter Washington DC, ndr). Questo gesto è servito soltanto a placare i liberali bianchi mentre ignora le nostre richieste. Black Lives Matter significa tagliare i fondi alla polizia"

Gli attivisti poi sono passati dalle parole ai fatti e armati di vernice gialla e pennelli hanno modificato il murale. Che adesso recita: “Black Lives Matter Defund the Police”.

La versione originale si concludeva con il simbolo della città, che i manifestati hanno cancellato e sostituito con un uguale. Appena finito il murale, infatti, asseriva: “Black Lives Matter = Defund the Police”. A questo punto il sindaco ha fatto sparire l’uguale e ripristinare il simbolo della città.

Per adesso le parole invece restano .Tuttavia i media statunitensi riferiscono che Bowser non è stata chiara quando le è stato chiesto se in un prossimo futuro intendesse riportare l’opera di street art allo stato originale. Quindi il murale di Washington DC continuerà a chiamarsi “Black Lives Matter Defund the Police” fino a nuovo aggiornamento. (via Colossal)

Le opere più belle d’Europa di Shepard Fairey (Obey), amico di Banksy e famoso per aver ritratto Obama

“Knowledge+Action=Power”, PLACE IGOR STRAVINSKY, 2 RUE BRISEMICHE, PARIS, FRANCE

Knowledge+Action=Power”, PLACE IGOR STRAVINSKY, 2 RUE BRISEMICHE, PARIS, FRANCE

Le opere dell’artista statunitense Shepard Fairey (in arte Obey), attraversano la cultura in modo democratico. Spaziando dall’alto al basso, dall’accessibile all’esclusivo. Amico di Banksy, famoso per aver ritratto Obama, è autore di manifesti, dipinti, poster, adesivi, pioniere dell’abbigliamento ispirato alla street-art. Attivista (recentemente ha per esempio reso omaggio a George Floyd), i suoi lavori sono effigiati persino su degli orologi di lusso. Sono al centro del lavoro della neonata galleria online The Strip Gallery e della mostra “Shepard Fairey. 3 Decades of dissent alla Galleria d’Arte Moderna di Roma. Ma i murali sono forse tra le sue creazioni più amate.

Ce n’è uno molto iconico a Venezia. Nel resto d’Europa, poi, diversi sono degni di una visita. E da qualche giorno fa, con le frontiere riaperte (almeno in teoria), sarà di nuovo possibile immaginare un tour.

La vita (e la carriera) di Shepard Fairey si è incrociata spesso con quella di Banksy. Da quella prima mostra nel 2003, al film “Exit through the Gift Shop” ( in coda a questo post ce n’è una versione a bassa risoluzione). Con Banksy condivide anche la predilezione per il Regno Unito come galleria europea a cielo aperto. Tuttavia i suoi murali si trovano anche in Spagna, Portogallo, Francia, Grecia, Austria, Germania, Danimarca, Norvegia e Paesi Bassi.

Le sue opere sovrappongono manifesti d’epoca di propaganda politica, illustrazioni pubblicitarie vintage, che mixa con elementi rubati alla storia dell’arte. Fairey però vuole veicolare messaggi legati alla consapevolezza sociale, ai diritti civili e alla libertà d’espressione.

Del bellissimo murale di Place Stravinsky a Parigi, intitolato appunto “Knowledge+Action=Power”, per esempio, ha scritto ai tempi della sua realizzazione: “Io e il mio team abbiamo appena finito un grande murale nel centro di Parigi, accanto al Centre Pompidou e di fronte alla Fontana Stravinsky. La posizione è straordinaria perché è una piazza trafficata in cui le persone si radunano adiacente alla Cattedrale di Saint Mary. Il murale Knowledge + Action è ispirato all'Art Nouveau ma con un messaggio molto attuale. L'apatia e l'ignoranza hanno favorito un declino nella civiltà e qualità dell’impegno(…)

Da vedere anche “Make Art- Not War” a Berlino, “Delicate Balance” a Parigi, “Ideal Power” a Vienna, “Rose Girl Mural” a Grenoble, la gran parte dei lavori nord europei e sempre a Parigi “Liberté Egalité Fraternité” (realizzato dall’artista dopo gli attacchi terroristici del 13 novembre 2015; un dipinto identico è stato donato all’Eliseo dov’è esposto). La mappa completa è disponibile sul sito di Fairey.

Se varcare i confini nazionali dovesse essere ancora un problema, le opere di Shepard Fairey (Obey) si possono vedere anche seguendo il suo account Instagram (in buona compagnia, perché l’artista statunitense nel momento in cui scrivo, ha 1 milione e 300mila followers), o ancora consultando il sito della Strip Gallery. Per godersi lo spettacolo dal vivo bisognerà aspettare ancora un po’ invece, visto che “Shepard Fairey. 3 Decades of dissent” sarà alla Galleria d’Arte Moderna di Roma dal 15 settembre al 22 novembre 2020.

“Make Art Not War”, Berlin-Kreuzberg, BERLIN GERMANY. via Street Art Berlin

“Make Art Not War”, Berlin-Kreuzberg, BERLIN GERMANY. via Street Art Berlin

“Ideal Power Doves Vienna” / TERMINAL 1, VIENNA INTERNATIONAL AIRPORT, VIENNA, AUSTRIA

“Ideal Power Doves Vienna” / TERMINAL 1, VIENNA INTERNATIONAL AIRPORT, VIENNA, AUSTRIA

"Delicate Balance" / 60 RUE JEANNE D'ARC, 13TH DISTRICT, PARIS, FRANCE

"Delicate Balance" / 60 RUE JEANNE D'ARC, 13TH DISTRICT, PARIS, FRANCE

"Commanda Mural" / VIENNA, AUSTRIA. ANKER SILO AT ABSBERGGASSE 35, 1100 VIENNA

"Commanda Mural" / VIENNA, AUSTRIA. ANKER SILO AT ABSBERGGASSE 35, 1100 VIENNA

"Rose Girl Mural" / 2 AVENUE GENERAL CHAMPON, GRENOBLE, FRANCE

"Rose Girl Mural" / 2 AVENUE GENERAL CHAMPON, GRENOBLE, FRANCE

"Guns and Roses", COPENHAGEN / COPENHAGEN

"Guns and Roses", COPENHAGEN / COPENHAGEN

“Liberté Egalité Fraternité”, 196 RUE NATIONALE, 13TH DISTRICT,  PARIS, FRANCE

Liberté Egalité Fraternité”, 196 RUE NATIONALE, 13TH DISTRICT, PARIS, FRANCE

Obey (Shepard Fairey) . Liberté Egalité Fraternité, 2019.Offset lithograph on thick cream Speckle Tone paper. Signed by Shepard Fairey. 24 x 36 inches (61 x 91,4 cm). Courtesy The Strip Gallery

Obey (Shepard Fairey) . Liberté Egalité Fraternité, 2019.Offset lithograph on thick cream Speckle Tone paper. Signed by Shepard Fairey. 24 x 36 inches (61 x 91,4 cm). Courtesy The Strip Gallery