Squali e gabbiani che danzano sotto un tramonto polinesiano hanno vinto l'Underwater Photographer of the Year 2021

Vincitore di Categoria. Underwater Photographer of the Year 2021 © Renee Capozzola (U.S.) /UPY2021. All images courtesy of UPY 2021, shared with permission

Vincitore di Categoria. Underwater Photographer of the Year 2021 © Renee Capozzola (U.S.) /UPY2021. All images courtesy of UPY 2021, shared with permission

Languida, magica e con un tocco gotico, 'Sharks' Skylight' della fotografa californiana Renee Capozzola, si è aggiuddicata il primo posto del prestigioso concorso internazionale di fotografia subacquea (con sede in Regno Unito) Underwater Photographer of the Year edizione 2021.

Lo scatto ritrae due squali visti dal basso che nuotano a pelo d’acqua e confondono il loro riflesso con quello di due gabbiani, che invece volano bassi, sotto il cielo al tramonto della Polnesia francese. Lo scatto, circolare, e basato su riflessi e chiaroscuri, che fanno da cotrappunto ai toni vivi del cielo e tutto sommato degli animali stessi l’ha scattata Renee Capozzola. Che ha così descritto la capacità della fotografia subaquea di farsi portavoce di esigenze ambientali.

"Credo che i fotografi subacquei aiutino a impiegare un cambiamento costruttivo per i nostri mari in deterioramento attraverso l'uso di immagini sorprendenti. Con le mie foto, spero di aumentare la consapevolezza dei nostri fragili ecosistemi marini e incoraggiare gli altri a proteggere i nostri oceani."

LUnderwater Photographer of the Year ha raccolto ’4.500 iscrizioni da fotografi in 68 paesi solo quest’anno. Tra gli altri scatti che hanno ricevuto riconoscimenti un gabbiano che si lasci placidamente trasportare dalla corrente di un mare, presumibilmente profondo, e calmo. poi una nave inabissata e una distesa di meduse colte come un motivo decorativo che completa il paesagggio fuori dall’acqua.

Per vedere altre fotografie subaque che hanno partecipato o vinto l’Underwater Photographer of the Year si può consultare il sito internet del concorso internazionale. (via Colossal)

Third Place. Up & Coming Underwater Photographer of the Year 2021. © Danny Lee (Australia)/UPY2021

Third Place. Up & Coming Underwater Photographer of the Year 2021. © Danny Lee (Australia)/UPY2021

Third Place. Underwater Photographer of the Year 2021 © Oleg Gaponyuk (Russian Federation)/UPY2021

Third Place. Underwater Photographer of the Year 2021 © Oleg Gaponyuk (Russian Federation)/UPY2021

Highly Commended: 'Rainbow Angel', Viktor Lyagushkin (Russian Federation)

Highly Commended: 'Rainbow Angel', Viktor Lyagushkin (Russian Federation)

Winner. Wrecks © Tobias Friedrich (Germany)/UPY2021

Winner. Wrecks © Tobias Friedrich (Germany)/UPY2021

Highly Commended: 'Descending from Above', Celia Kujala (USA)

Highly Commended: 'Descending from Above', Celia Kujala (USA)

Runner Up. Wide Angle © Martin Broen (U.S.)/UPY2021

Runner Up. Wide Angle © Martin Broen (U.S.)/UPY2021

Dall'archivio del Moma spunta il treno volante di Wuppertal in un film "hd" del 1902

Il Moma (Museum of Modern Art di New York) ha un vasto archivio di materiale non esposto. C’è anche il breve film “The Flying Train” (“Il Treno Volante”), girato nel 1902, durante il primo anno di attività della ferrovia sospesa di Wuppertal, in Germania. Il filmato può sorprendere per quanto il treno sembri avveniristico e per la definizione delle immagini.

“The Flying Train”, infatti, venne realizzato con una pellicola di 68 millimetri, capace di catturare i fotogrammi in modo nitido, a differenza delle più diffuse 16 o 35 millimetri. Anzi, all’inizio, i curatori del Moma pensavano si trattasse di una 70 millimetri, tanto è facile distinguere i particolari dei paesi, della campagna tedesca e persino dei passanti.

"Formati come il 68mm di Biograph e il Grandeur da 70mm di Fox- spiegano gli esperti del Moma- sono di particolare interesse per i ricercatori che visitano il Film Study Center perché l'ampia area dell'immagine offre una nitidezza visiva e una qualità straordinarie, soprattutto se confrontata con i supporti standard"

La ferrovia sospesa di Wuppertal è in funzione ancora adesso, si chiama Wuppertaler Schwebebahn (letteralmente "ferrovia sospesa di Wuppertal") e fa servizio metropolitano. Inaugurata nel 1901, è una delle poche ancora in funzione, insieme ad altre 3 in Germania, 3 in Giappone e una negli Stati Uniti.

Il Moma ha pubbicato “The Flying Train” sul suo account YouTube quest’estate, contemporaneamente ad altro materiale video decisamene degno di nota.

L’abile appassionato Denis Shiryaev  ha rallentato e aggiunto colore al video, in una versione di 4k da sbirciare, per essere sicuri di non essersi persi niente del delicato paesaggio, cattuarato sul nascere del secolo scorso.

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La zona di Esclusione di Chernobyl nelle foto proibite di Darmon Richter

Una volpe addomesticata seduta davanti al cartello che indica la strada per Pripyat dalla centrale nucleare di Chernobyl. Tutte le immagini © Darmon Richter / FUEL Publishing

Una volpe addomesticata seduta davanti al cartello che indica la strada per Pripyat dalla centrale nucleare di Chernobyl. Tutte le immagini © Darmon Richter / FUEL Publishing

La Zona di Esclusione (o di Alienazione) di Chernobyl, quella ciambella di terreno nelle immediate vicinanze della centrale nucleare dove si è consumata una delle più grandi tragedie della seconda metà del XX secolo, un tempo parte dell’Unione Sovietica oggi compresa tra Russia, Ucraina e Bielorussia, ce la immaginiamo come un luogo inacessibile. Ed è vero che entrare liberamente è impossibile ma dopo accordi con le autorità si possono percorrere degli itinerari in questa zona desolata.

Ed è proprio quello che ha fatto il fotografo e scrittore britannico Darmon Richter. Spingendosi sempre più lontano e a volte trasgredendo la rotta prestabilita. Ci ha messo sette anni e venti tour nella Zona di Esclusione di Chernobyl, ma alla fine l’ha esplorata tutta. Tanto da pubblicare un libro che la racconta con fotografie scattate in aree inedite e testimonianze di persone che rievocano quel successe nell’aprile del 1986.

Il libro si intitola Chernobyl: A Stalkers 'Guide e racconta in modo approfondito come la Storia non sia mai trascorsa in mezzo a quei boschi, tra villaggi rasi al suolo e depositi di mezzi contaminati. Richter si sofferma soprattutto sui murali propagandistici e su particolari che evocano una quotidianità spezzata. Tuttavia, le immagini non sono tristi, ironiche, inquietanti ma anche soffuse di una sorta di stoica allegria, come se la vita anche là finisse per vincere comunque.

Chernobyl: A Stalkers 'Guide di Darmon Richter è edito dalla casa editrice FUEL (sul cui sito i libri sono anche in vendita). Per vedere altre immagini della Zona di Esclusionne di Chernobyl, ma anche di case infestate, architettura brutalista e luoghi sparsi per tutto il mondo, si può consultare l’account instagram del fotografo o il suo blog. (via Hyperallergic, Colossal)

Control Room 4, la stanza in cui ha avuto origine il disastro del 1986. Ora rimoossi molti dei suoi accessori e pulita, è stato dichiarata sicura per i visitato. Dall'autunno 2019, le autorità della centrale l'hanno inclusa nei tour ufficiali.

Control Room 4, la stanza in cui ha avuto origine il disastro del 1986. Ora rimoossi molti dei suoi accessori e pulita, è stato dichiarata sicura per i visitato. Dall'autunno 2019, le autorità della centrale l'hanno inclusa nei tour ufficiali.

Sala di controllo 3. Questa sala e il relativo Reactor 3 sono rimasti in uso fino al 1995 quando sono stati messi fuori servizio a seguito di un accordo con l'UE. Ora, insieme ai reattori 1 e 2, sta subendo un processo di disattivazione.

Sala di controllo 3. Questa sala e il relativo Reactor 3 sono rimasti in uso fino al 1995 quando sono stati messi fuori servizio a seguito di un accordo con l'UE. Ora, insieme ai reattori 1 e 2, sta subendo un processo di disattivazione.

Ufficio postale, Pripyat. Il murale illustra. elogiando il Paese, l'evoluzione della comunicazione, dalle tavolette di pietra e dai rotoli, ai treni postali per culminare con l'esplorazione sovietica dello Spazio.

Ufficio postale, Pripyat. Il murale illustra. elogiando il Paese, l'evoluzione della comunicazione, dalle tavolette di pietra e dai rotoli, ai treni postali per culminare con l'esplorazione sovietica dello Spazio.

Murale su un edificio residenziale, Heroes of Stalingrad Street, Pripyat. Questo murale realista socialista raffigura cittadini virtuosi (un contadino, un vigile del fuoco, un ufficiale di polizia e un giovane pioniere) sotto un radioso stemma sovie…

Murale su un edificio residenziale, Heroes of Stalingrad Street, Pripyat. Questo murale realista socialista raffigura cittadini virtuosi (un contadino, un vigile del fuoco, un ufficiale di polizia e un giovane pioniere) sotto un radioso stemma sovietico.

Asilo N ° 7 "Zolotoy Klyuchik" ("Chiave d'oro"), Pripyat. I manufatti scartati vengono organizzati in improbabili diorami dai visitatori.

Asilo N ° 7 "Zolotoy Klyuchik" ("Chiave d'oro"), Pripyat. I manufatti scartati vengono organizzati in improbabili diorami dai visitatori.

Filobus abbandonato, Kopachi, zona di esclusione di Chernobyl. Questo villaggio altamente contaminato è stato demolito dopo il disastro. Nell'aprile 2020 questo veicolo è stato gravemente danneggiato da incendi boschivi.

Filobus abbandonato, Kopachi, zona di esclusione di Chernobyl. Questo villaggio altamente contaminato è stato demolito dopo il disastro. Nell'aprile 2020 questo veicolo è stato gravemente danneggiato da incendi boschivi.

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