Costa 100mila dollari a notte la suite firmata Damien Hirst al Palms Casinò Resort di Las Vegas

All Photos: Clint Jenkins / Courtesy of Palms Casino Resort, Las Vegas

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C’è tutto ed è anche molto grande ma non si può negare che la Empathy Suite del Palms Casinò Resort di Las Vegas, progettata da Damien Hirst in collaborazione con Bentel & Bentel Architects, sia costosa. Anzi, con un prezzo di 100mila dollari a notte e un soggiorno minimo di 2 notti, si potrebbe dire pazzamente costosa.

D’altra parte la Empathy Suite, che rappresenta la prima incursione di Damien Hirst nel campo dell’architettura, è arredata con sei opere originali dell’artista inglese. Che ha impresso il proprio marchio un po’ ovunque. E può contare tra le altre cose su due camere da letto, una sala proiezione, una sala, biliardo, un bar, due sale massaggi, un’area esterna con vasca a idromassaggio. C’è persino una sala di cura con sali dell’Himlaya (anche se la proprietà sembra pensata per dare grandi feste piuttosto che per rimettersi in forze). Per poco meno di 2mila e 800 metri quadri di spazio.

Hirst ha dichiarato che il nome è stato scelto per l’empatia che la suite dovrebbe ispirare a chi vi soggiornerà.

Con una ristrutturazione da 690milioni di dollari e un investimento in opere d’arte senza precedenti per un casinò, il Palms conta lavori di Jean-Michel Basquiat, Andy Warhol, Dustin Yellin, Takashi Murakami e KAWS. E, oltre ad avere una cappella per matrimoni instagram friendly molto originale, possedeva già una collezione di pezzi di Damien Hirst di tutto rispetto. Basti pensare che l’enorme scultura Demon with Bowl esposta a Venezia in occasione della mostra Treasures from the Wreck of the Unbelievable ha trovato casa proprio lì.

I proprietari del Palms di Las Vegas sono i fratelli Fertitta , entrambi imprenditori e collezionisti d’arte contemporanea. "È incredibile poter lavorare con loro- ha detto Hirst- perché sono grandi collezionisti e capiscono perfettamente l'arte. Mi hanno permesso di creare una suite in hotel, progettare tutto e riempirla completamente con la mia arte ".

Il bancone del bar è un tavolo ricurvo riempito di rifiuti medici, progettato perchè la disposizione caotica degli elementi entri in contrasto con i suoi famosi armadietti dei medicinali. Ce ne sono ben 3: Vegas (2018), The Winner Takes It All (2018) e Money (2018). Anche se il secondo, composto da zirconi disposti con ordine maniacale su mensole nere, rientra nella categoria solo in parte.

Non potevano mancare gli squali in formaldeide, qui rappresentati dall’opera Winner/ Loser (2018), che ne sfoggia una coppia in un colpo solo (il pesante contenitore pieno di liquido che li contiene è incassato in una parete della suite). Conservato in formaldeide è anche uno dei due pesci spada (l’altro è solo uno scheletro e non ne ha bisogno) che formano l’opera Here for a Good Time, Not a Long Time (2018).

Completa la collezione, la serie di 10 pannelli con motivo a farfalle su fondo monocromo, Casinò Royal (2018)

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A Nates nascerà l'Arbre aux Hérons, il giardino pensile più grande del mondo. Con tanto di bestiario meccanico firmato La Machine

Alla fine ci saranno voluti 4 anni per costruirlo, ma l’ Arbre aux Herons (l’albero degli aironi), a firma La Machine, che sorgerà nell’area della Carrière de Miséry a Nantes, sarà un parco divertimenti unico al mondo. Un gigantesco albero metallico, con tanto di giardini pensili in cui i visitatori si potranno godere la frescura osservando il paesaggio dall’alto. Senza naturalmente perdere d’occhio le strane creature meccaniche che si muoveranno tra i rami

A Nantes già esiste un parco divertimenti che ha radici nell’antica passione dei francesi per i libri d’avventura dell’ottocento (un esempio lo trovate qui) e che deve la sua magia al genio creativo del designer François Delaroziere, direttore della ‘Compagnie La Machine’.  Si chiama,appunto, ‘Les Machines de L’Ile’ ed è un luogo straordinario. In bilico, tra arte, illustrazione, design e scenografia teatrale.  Ci sono elefanti che portano in giro la gente come fossero pulmini, ragni giganti che si possono guidare e si arrampicano sulle pareti, draghi sputa fuoco.

Tutte queste creature sono meccaniche. Disegnate e create a mano (negli ateliers della compagnia teatrale La Machine). "Usiamo sempre materiali pregiati come legno, pelle, rame o vetro e non usiamo mai materie plastiche", ha recentemente dichiarato in un'intervista la responsabile marketing di La Machine Frédette Lampre.

E tra poco, nascerà anche l’ Arbre aux Hérons. Sempre firmato da Delaroziere, Pierre Orefici e dalla Compagnie La Machine Si tratterà di un parco divertimenti costruito tra le fronde metalliche di un’enorme pianta artificiale. Alta ben 34 metri, sfiorerà i 49 metri in diametro. Sui suoi rami ci saranno dei veri giardini pensili e una serie di animali meccanici, che si muoveranno rendendo fiabesca e surreale la location (ad esempio un grande airone e una voliera in cui i pennuti metallici cinguetteranno accanto ai veri uccellini)

Ispirato ai mondi di Jules Verne e Leonardo Da Vinci- spiegano i promotori - è un progetto artistico senza precedenti. Dopo il Grand Elephant and the Machine Gallery nel 2007, il Carousel of the Sea Worlds nel 2012, l'albero degli aironi è la terza fase de Les Machines de l‘Ile. Uscito dalle menti di François Delaroziere e Pierre Orefice, sarà situato lungo le rive della Loira, a pochi metri dalla casa dove Jules Verne trascorse la sua adolescenza e dove Jean-Jacques Audubon crebbe e disegnò i sui primi aironi.”

L'obiettivo è aprire l’Albero degli Aironi nel 2022. Solo i due terzi dei 35 milioni di euro necessari sono stati coperti da finanziamenti pubblici. Così qualche mese fa è stata organizzata una campagna di crowdfunding su Kickstarter, che ha fruttato 373.525 € in 7 settimane

Dopo la pausa invernale, il parco ‘Les Machines de L’Ile’ riaprirà al pubblico il 9 febbraio con un bradipo meccanico nuovo di zecca. Invece, la passeggiata nella Carrière de Miséry‘ che condurrà a l'Arbre aux Hérons’. sarà inaugurata nel corso dell’anno.

Va infine ricordato che La Machine porta in giro per il mondo le straordinarie creature che si possono osservare nel parco per delle spettacolari rappresentazioni di teatro di strada (in coda a questo post le immagini delle riprese di un’esibizione diventata virale).

un prototipo del nuovo parco divertimenti

un prototipo del nuovo parco divertimenti

il prototipo di un ramo

il prototipo di un ramo

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un rendering del progetto

un rendering del progetto

progetti dell’albero

progetti dell’albero

un ragno robotico firmato la Machine a Tolosa in occasione di una rappresentazione di teatro di strada

un ragno robotico firmato la Machine a Tolosa in occasione di una rappresentazione di teatro di strada

un minotauro robotico firmato La Machine in uno spettacolo a Tolosa

un minotauro robotico firmato La Machine in uno spettacolo a Tolosa

Apre a Las Vegas la cappella per matrimoni del designer Joshua Vides che sembra un disegno in bianco e nero

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Dalla prossima primavera sarà possibile sposarsi in una cappella per matrimoni che sembra un disegno tracciato con un pennarellone. Si chiama “Til death do us part” (Finchè morte non ci separi) ed è stata realizzata dal designer guatemalteco-americano Joshua Vides all’interno del Palms Casinò Resort. Dove? A Las Vegas. E dove se no!?!

Il Palms Casinò Resort è stato recentemente al centro delle cronache per la ristrutturazione da 690 milioni di dollari e per il numero di opere d’arte contemporanea acquisite. Farsi un’idea della collezione del Palms non è difficile, se si pensa che la mega-scultura in bronzo Demon with Bowl di Damien Hirst, ha trovato casa proprio lì. Immaginare la piccola cappella per matrimoni di Joshua Vides senza aver visto le fotografie, invece, facile non lo è per nulla, tanto assomiglia a un’immagine disegnata su un foglio di carta, anzichè a una struttura tridimensionale.

Ma è reale. Tirata su con metallo, legno, vernice lucida e vernice epossidica, la cappella per matrimoni di Joshua Vides si prepara a offrire una location ideale per gli ‘instagram weddings’ e a far recuperare qualche dollaro al Palms, ovviamente. Anche se tutto sommato i prezzi dei pacchetti per un matrimonio a misura di scatti social, non saranno popolari ma non si possono neppure dire proibitivi: si va da 250 dollari per qualche fotografia veloce (senza cerimonia), fino ai 4500 per un matrimonio completo di invitati, ricevimento e una notte nella suite dell’ hotel.

Joshua Vides ha lavorato con numerose aziende ma considera “Til death do us part” del Palms Casino Resort come se fosse un suo progetto personale (e quindi artistico), perchè gli ha permesso di esprimere plasticamente come i social media stanno modificando il design e cambiando la progettazione di spazi. Inoltre le cappelle per matrimoni sono un’icona di Las Vegas. (via Designboom, Forbes, Insider)

4,713 Likes, 123 Comments - Joshua Vides (@joshuavides) on Instagram: "@Forbes interview ☑️ ( link in bio ) Thank you @tallywood @grayjon @ffertittaiv @lorenzofertitta..."

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10.5k Likes, 210 Comments - Joshua Vides (@joshuavides) on Instagram: "The Chapel for @palms . Yes you can get married inside 💕"

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