Rimasterizzato un video dei Fratelli Lumière prende vita e ci svela la vita quotidiana nella Parigi di fine '800

La prima cosa che ci colpisce dei filmati d’epoca è che siano in bianco e nero ma non si tratta della caratteristica che ce li fa percepire come estranei e quasi irreali. Il fatto è che le immagini scorrevano veloci e, il più delle volte, i suoni non corrispondevano alle fotografie.

Se ne è accorto lo youtuber Guy Jones che adeguando la velocità dei filmati d’epoca e i suoni alle aspettative contemporanee è riuscito a sfiorare il tetto dei 100mila iscritti e a rendere virali alcune importanti testimonianze storiche. E’ il caso di questo collage di filmati di Parigi, girati a cavallo tra ‘800 e ‘900..

In ‘Late 1890s’, Guy Jones (che dal blog Colossal viene definito “videografo”), oltre a intervenire sulla velocità delle immagini, ha aggiunto completamente i suoni delle riprese all’aria aperta. Il rumore degli zoccoli dei cavalli e quello dei primi veicoli a vapore fino alle voci in sottofondo rendono il girato più vero. Il video così ci restituisce piccoli momenti dii quotidianità parigina come una macchina del tempo: dai giochi dei bimbi, al traffico cittadino, dallo stupore dei passanti alla vista di una macchina da presa fino alla passerella-mobile costruita in occasione dell’Expo di Parigi del 1900.

Le riprese che costituiscono questo collage di Guy Jones sono state realizzate dai Fratelli Lumière. (via kottke)

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Tutte le più belle biblioteche del mondo nelle straordinarie fotografie di Massimo Listri

Biblioteca di Seitenstetten, Austria 1994. © MassimoListri

Biblioteca di Seitenstetten, Austria 1994. © MassimoListri

Ci sono sale sontuose ricche di oggetti e decorazioni pregiate, altre raffinate, dai colori inaspettatamente vivi, che sembrano trascendere tuttavia una dimensione puramente mondana, fino a spazi più austeri. meditativi. E’ un caleidoscopio architettonico capace di stupire. E pensare che sono solo biblioteche.

Le più belle biblioteche del mondo. Catturate in un viaggio spericolato, dal medioevo al XIX secolo, da una serie di immagini del fotografo Massimo Listri..

Gli scatti ci accompagnano di biblioteca in biblioteca per ricomporre un mosaico di suggestioni molto diverse, che hanno al centro il concetto di sapere e il valore delle sue cattedrali. Fino a ricordarci che questi sale sono state spesso al centro della Storia.

Sono una più bella d’altra, sceglierne una sembra un’impresa, ma Massimo Listri non ha dubbi: “Sì c’è una biblioteca che preferisco- mi dice- è la biblioteca  Anna Amalia a  Weimar, dove ha lavorato anche Goethe. E' una biblioteca piena di libri , quadri e sculture  neoclassiche.
E' la biblioteca dove io vivrei!

La fotografia di Listri poi, tersa e vibrante, non si limita a documentare ma da’ vita a ogni singolo spazio, lo rianima. E non lesina nei dettagli. Con inquadrature aperte e spaziose incanalate in rigorose prospettive.

D’altra parte Massimo Listri non è un tipo qualsiasi. Figlio del giornalista Pier Francesco Listri, comincia giovanissimo a fare il fotografo. Esordisce con dei ritratti in bianco e nero di Eugenio Montale, Pier Paolo Pasolini, René Clair, Carlo Bo e Federico Zeri, per specializzarsi presto nella fotografia d’architettura e arte. Ha lavorato a lungo per FMR e AD. Ha esposto in alcuni dei più importanti musei del mondo. Stampa le sue foto in grandi formati senza cedere a compromessi sulla qualità, tant’è vero che solo tre macchine in tutto il mondo sono in grado di farlo. Ma i risultati si vedono e tra i suoi collezionisti conta Bill Clinton.

La serie dedicata alle biblioteche è diventata anche un libro intitolato: “Massimo Listri. The World's Most Beautiful Libraries”. Edito da Taschen, oltre a mettere in fila gli splendidi ambienti collezionati dal fotografo fiorentino, il libro li descrive con cura, mettendone in evidenza i punti salienti e ne ripercorre la storia.

Chiedo a Listri se fotografare biblioteche può essere più complicato di quanto ci si immagini : “Non ci sono particolari difficoltà quando uno si trova davanti a biblioteche così eleganti, armoniose e una diversa dall'altra!

Biblioteca di Admont, Austria 1994. © MassimoListri

Biblioteca di Admont, Austria 1994. © MassimoListri

Biblioteca Marciana I, Venezia 2012, © MassimoListri

Biblioteca Marciana I, Venezia 2012, © MassimoListri

Biblioteca di St. Gallen, Svizzera 2002, © MassimoListri

Biblioteca di St. Gallen, Svizzera 2002, © MassimoListri

Biblioteca di Taipei 2012, © MassimoListri

Biblioteca di Taipei 2012, © MassimoListri

Biblioteca di Weimar, Germania 1997, © MassimoListri

Biblioteca di Weimar, Germania 1997, © MassimoListri

Biblioteca Braidense, Milano 2012, © MassimoListri

Biblioteca Braidense, Milano 2012, © MassimoListri

Biblioteca di Mafra II, Portogallo. © MassimoListri

Biblioteca di Mafra II, Portogallo. © MassimoListri

Biblioteca di Sainte Genevieve, Parigi 2016. © MassimoListri

Biblioteca di Sainte Genevieve, Parigi 2016. © MassimoListri

Biblioteca dell'Abbazia di Wiblingen, Germania. © MassimoListri

Biblioteca dell'Abbazia di Wiblingen, Germania. © MassimoListri

Biblioteca di Strahov II, Praga 2009. © MassimoListri

Biblioteca di Strahov II, Praga 2009. © MassimoListri

La street photography di RK che ritrae un Giappone in bilico tra tradizione e contemporaneità

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Sospeso tra tradizione e contemporaneità, tra presente e passato, tra quiete e caos. tra città sovraffollate e paesaggi deserti. E’ il Giappone che ci racconta la street-photography di RK. Un paese che sembra aver fatto di una frattura, che indubbiamente c’è stata, il perno del proprio equilibrio.

RK abita a Tokio e prima di imbattersi nella fotografia faceva il dj professionista. Tutto questo si ritrova nelle sue immagini, in cui confluiscono elementi trasgressivi di cultura giovanile, diluiti in paesaggi immensi, spettacolari e immutabili. Poco importa se sono naturali o metropolitani. Quello che conta è che l’uomo a cospetto del mondo è una piccola cosa ma non per questo accetta di darsi per vinto. L’atmosfera delle fotografie tuttavia, è piacevole e fiduciosa; le immagini riescono a comunicare autentico stupore, perciò, non è detto che ai personaggi che appaiono negli scatti di RK, non riesca di combinare qualcosa di memorabile. Ma solo quando saranno al riparo dal nostro sguardo.

Ci sono sempre nuovi posti in cui sento il desiderio di fare delle fotografie- ha spiegato al blog statunitense Colossal- così cerco sempre nuove composizioni e ideee quando arrivo nella location della foto

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