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Toshihiko Shibuya punteggia la foresta "Ikor no mori" di Tomakomai con 1500 coloratissime puntine da disegno

Toshihiko Shibuya, Microworld of Land Art; Generation 6 origin-birth. All photos courtesy of the artist

L’artista giapponese Toshihiko Shibuya ha recentemente realizzato l’installazione “Microworld of Land Art” (della serie Generation 6 origin-birth) nella foresta “Ikor no mori” di Tomakomai. Un’opera che somiglia a uno schizzo veloce, a un leggero tratteggio di matite colorate, sulla densa tessitura cromatica del sottobosco di Ikor (che nella lingua degli Ainu significa tesoro). Solo che lui per farla ha usato 1500 puntine da disegno.

“Microworld of Land Art” è stata visibile per una settimana soltanto (dal 21 al 29 settembre), nel corso della manifestazione incentrata sul tema della simbiosi con l’ambiente, Forest Garden Ikor Meets Art 2019 (o come dicono i giapponesi Ikor-no-mori Meets Art). Un periodo sufficiente per sottolineare tutta la bellezza e la biodiversità della natura minuscola che si nasconde sotto i piedi dell’escursionista, senza lasciare per troppo tempo l’installazione esposta agli elementi. Infatti, malgrado il clima di Tommakomai sia meno rigido che nel resto dell’isola, in tutta Hokkaido le stagioni temperate sono brevi

L’opera, come tutte quelle della serie Generation, evoca l’inarrestabilità del ciclo della vita. Le puntine da disegno a testa tonda, nei loro colori sgargianti, ma tutto sommato affatto artificiali, sembrano funghi, uova, insetti o muffe e si mimetizzano con un ambiente apparentemente selvaggio (il Forest Garden Ikor in realtà è una grande area verde nata nel 1904 intorno a un nucleo originario di boschi ma che comprende anche giardini, roseti e appezzamenti piantumati).

“Con questa installazione- ha detto Toshihiko Shibuya- mi sono interrogato sul ruolo che può avere l'arte ambientale (sia essa composta da forme di vita, parti di paesaggio o semplicemente da opere d'arte contemporanea) nel riscaldamento globale, nelle urgenze del presente, così come nelle allerte ambientali.”

Il tempo nelle opere di Toshihiko Shibuya è una componente invisibile ma fondamentale. Nel caso di quest’installazione, come di tutte le altre composte da puntine da disegno, è lo stesso gesto paziente e ripetitivo di inserire prima e togliere poi i minuscoli oggetti nel muschio piuttosto che nei tronchi di alberi abbattuti, a sottolinearne lo scorrere lento ma inesorabile.

La legge dei cicli naturali ha cominciato a perdersi a poco a poco- continua l’artista di Sapporo- Mi chiedo ancora come le mie opere possano essere utili a ritrovare l'ambiente che mi circonda e la mia vita, piuttosto che mettere le opere contro la natura.”.

Anche la location delle installazioni non è mai casuale o suggerita semplicemente da quanto uno scorcio possa essere pittoresco. Nel caso di “Microworld of Land Art”, Shibuya, punta l’attenzione sugli alberi caduti

“In questa zona il suolo è di cenere vulcanica eruttata dal Tarumae-san- spiega - Solo un sottile strato di terreno si è depositato sul suolo di cenere vulcanica. Quando gli alberi crescono grandi, cadono a causa del loro stesso peso. Il motivo è che non possono sviluppare profondamente le loro radici.

In questa regione, la circolazione naturale avviene a un ciclo più veloce rispetto alle foreste normali.”

alberi caduti a causa del loro stesso peso nella foresta di Ikor

alberi caduti a causa del loro stesso peso nella foresta di Ikor

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