Le nostalgiche e poetiche statuine di vetro di Meng Du. Colorate con il tè e solo un tantino inquietanti

Meng Du, One Day, 2016; Kiln-formed glass, tea, stone clay. All images © Meng Du

Meng Du, One Day, 2016; Kiln-formed glass, tea, stone clay. All images © Meng Du

L’artista cinese Meng Du si è specializzata nella lavorazione del vetro che usa in modo inconsueto e ammanta di nostalgia. In realtà i suoi soggetti non sono, almeno nella maggior parte dei casi, niente di strano (bambine, cerbiatti ecc.), potrebbero anzi sembrare banali e persino stucchevoli. Non fosse che Meng Du li reinventa in modo meticoloso, usando il vetro come un mezzo per fare illustrazione e poesia.
Meng Du usa le tecniche di lavorazione in modo paziente e preciso. A volte sovrappone alle statuette piccoli ninnoli di ceramica. Quasi sempre incide la superficie del vetro con disegni dal sapore infantile e motivi decorativi. 
Da’ molta importanza alla texture. Per colorare le sue sculture di vetro usa il tè.

"C'è una bellezza quieta nel momento in cui si innescano i ricordi personali- spiega Meng Du sul suo sito internet- mi interessa conservare i ricordi e tenerne traccia in modo che non svaniscano nel tempo, voglio anche mostrare i ricordi in decadenza, in modo da commemorarli e mostrare il processo della loro lenta scomparsa dalla nostra coscienza“.

L’artista cinese usa spesso oggetti trovati che incorpora nelle sue sculture. A volte crea installazioni complesse in cui i vari elementi rendono la narrazione ancora più completa e sognante.
"Collezionare e disegnare oggetti trovati sono i modi in cui registro la mia vita, con un istinto naturale a estrarne il significato narrativo -continua- trovo che queste attività siano l'ispirazione del mio lavoro. Incorporo i disegni e le illustrazioni, che provengono dalla mia esperienza di vita personale, nel trattamento superficiale e nelle tecniche di imaging del vetro. Per rappresentare un sentimento di nostalgia e i ricordi di certi tempi e luoghi che non voglio lasciare andare.”

Per vedere altri esempi del lavoro di Meng Du basta consultare il suo sito internet. L’artista ha anche dedicato un progetto alla condivisione delle conoscenze legate al vetro che si chiama ‘Tui Glass Project’.

Meng Du, One Day, 2016; Kiln-formed glass, tea, stone clay. All images © Meng Du

Meng Du, One Day, 2016; Kiln-formed glass, tea, stone clay. All images © Meng Du

Meng Du, Through September to April NO.2, 2012; Kiln-formed glass, tea

Meng Du, Through September to April NO.2, 2012; Kiln-formed glass, tea

Meng Du, Echo form the Highland, 2016; Kiln-formed glass, tea, silver, wood

Meng Du, Echo form the Highland, 2016; Kiln-formed glass, tea, silver, wood

Meng Du, Echo form the Highland, 2016; Kiln-formed glass, tea, silver, wood

Meng Du, Echo form the Highland, 2016; Kiln-formed glass, tea, silver, wood

Meng Du, Before the Dawn, 2013; Kiln-formed glass, tea, mixed media

Meng Du, Before the Dawn, 2013; Kiln-formed glass, tea, mixed media

Meng Du, Flowing Scenery, Chinese ink on paper

Meng Du, Flowing Scenery, Chinese ink on paper

Meng Du, Bay, Kiln-formed glass, mix-media, tea

Meng Du, Bay, Kiln-formed glass, mix-media, tea

Meng Du, Through September to April NO.2, 2012; Kiln-formed glass, tea

Meng Du, Through September to April NO.2, 2012; Kiln-formed glass, tea

L’artista Rintaro Hara ha inventato una macchina che fa bolle di sapone giganti

RintaroHara

Le opere dell’artista giapponese Rintaro Hara sono ingegnosi e spesso giganteschi riferimenti ai giocattoli dei bambini. E’ il caso dell’installazione Projection Wall, che attraverso una griglia di corda immersa in acqua saponata e alzata dal pavimento fino al soffitto dai visitatori, produce enormi bolle di sapone.

Projection Wall è stata creata in occasione del Japan Alps Festival e si basa su un semplice congegno meccanico; come quasi tutte le installazioni di Rintaro Hara. Di diverso c’è l’aspetto partecipativo, la possibilità data al visitatore di giocare in prima persona con le sculture-balocco concepite dall‘artista.
Rintaro Hara aveva già ideato un’opera simile a Projection Wall nel 1998 ('Soap Opera') prendendo spunto dagli alieni acquatici del thriller fantascientifico The Abyss. Ma da allora aveva più spesso lavorato con palline (come in ‘Ascending and Descendin-Sounds and Colors’ realizzata nella galleria d’arte sotterranea ‘Cave’ e ispirata alle complicatissime macchine di Rube Goldberg) e giochi di luce. 

Per saperne di più sul lavoro di Rintaro Hara  si può consultare il suo sito internet ma le fotografie non rendono l’idea delle installazioni. Per vederle invece in azione c’è l’account Vimeo. (via Colossal)

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‘Forest Folks’, il fiabesco villaggio di carta colorata firmato Zim&Zou

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Forest Folks’ è solo l’ultima creazione del duo di designer francesi Zim&Zou. Realizzata per le vetrine di Hermes a Dubai consiste in due villaggi fiabeschi in cui funghi e fiori si tramutano in case e minuscole figure danzano. Il tutto è stato fatto con fogli di carta colorata tagliati e ripiegati a mano. 

Zim&Zou vivono a Nancy e all’anagrafe fanno Lucie Thomas (Vosges, classe 1987) e Thibault Zimmermann (Parigi, 1986). Sono giovani ma già affermati e ben riconoscibili con il loro stile raffinato, ingenuo e giocoso. Si occupano principalmente di allestimenti per grandi brand. Fanno i disegni e poi ne ricavano delle sculture. A volte usano legno, feltro, pellami o corda. Ma il loro materiale base è la carta, che tagliano, piegano e incollano rigorosamente a mano.

Il loro materiale preferito è la carta- spiega il loro sito internet- che manipolano per dar vita a sculture intricate e colorate. La carta li ispira per la sua versatilità, per la gamma infinita di colori e le trame uniche. I fogli di carta piatti trasformati in oggetti dotati di volume regalano a un'installazione la poesia del materiale effimero.”
E con la carta riescono a creare mondi fantastici e a reinventare ciò che ci stà intorno.
Le loro creazioni sono stilizzate, come quelle di un libro illustrato per l’infanzia, ma mai approssimate.

Per vedere altri progetti di Zim&Zou oltre a ‘Forest Folks’ si può consultare il loro sito internet, seguirli su behance o instagram.

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