Gli animali giganti di Vadim Solovyov che invadono una Russia fantasy e misteriosa

Tutte le immagini © Vadim Solovyov

Tutte le immagini © Vadim Solovyov

In bilico tra la surrealismo e fantascienza, le fotografie di Vadim Solovyov conducono chi le guarda in una San Pietroburgo misteriosa e fantasy. Dove le piovre giganti prendono l’autobus, mentre le signore portano a spasso ramarri grandi come cavalli.

Vadim Solovyov lavora sulle immagini per attirare l’attenzione e tramutare ogni singolo scatto in una storia. Il tono è quello delle grandi produzioni hollywodiane ricche di effetti speciali del filone catastrofico-apocalttico solo che invece di provocare tensione strappano sempre un sorriso.

Al centro della scena ci sono sempre gli animali. E una San Pietroburgo giocattolo-gioiello. Polpi, gabbiani, piccioni, tartarughe, corvi, procioni che, sovradimensionati, si aggirano indisturbati per la città (non hanno mai intenzioni bellicose però, a differenza del mostricione di The Host del regista coreano Bong Joon-ho).

Tuttavia i protagonisti delle immagini di Vadim Solovyov qualcosa in comune con la bellicosa creatura Bong Joon-ho ce l’hanno: spesso stanno lì per sottolineare una stortura.

"Attraverso il mio lavoro- ha detto in una breve intervista- spesso trasmetto in modo velato (e talvolta strano) problemi che mi stanno a cuore o problemi della società in generale (atteggiamento nei confronti degli animali, politica, difetti sociali). Ma questo, ovviamente, non esclude il fatto che alcune opere siano un ironico 'gioco visivo' senza ulteriori significati".

Per scorrere l’intero fanta-bestiario di Vadim Solovyov c’è il suo account instagram. (via Colossal)

Solovyov-2.jpg
Solovyov-1.jpg
Solovyov-4.jpg
Solovyov-7.jpg

Stormi di uccelli in volo come ipnotici disegni a matita nel video e nelie foto di Xavi Bou

Stormi di uccelli ma anche singoli volatili sono al centro della serie Ornitographies del fotografo spagnolo Xavi Bou. Che nei suoi scatti si tramutano, quando in lievi tratti di matita, quando in energici e flessuosi segni d’inchiostro.

Xavi Bou che recentemente ha realizzato il video Murmurations, in cui diversi stormi di uccelli si muovono sincroni formando onde eleganti e forme tondegginati simili a pozzanghere tratteggiate, ha rispolverato un’antica tecnica fotografica per trasformare il volo degli uccelli in quelli che sembrano disegni.

Antesignana del cinema la cronofotografia, di moda tra la fine dell’ottocento e i primi del ‘900, infatti, è la pratica su cui si basa il suo lavoro. Ma Bou la bilancia con la tecnologia per ottenere risultati quasi astratti, profondamentediversi da quelli che furono per esempio di Eadweard Muybridge.

"Xavi Bou si concentra sugli uccelli, la sua grande passione-spiega il sito internet del fotografo- al fine di catturare in un unico lasso di tempo, le forme che generano durante il volo, rendendo visibile l'invisibile. A differenza di altre analisi del movimento che l'hanno preceduta, le ornitografie si allontanano dall'approccio scientifico della cronofotografia utilizzato da fotografi come Eadweard Muybridge ed Etienne-Jules Marey. "

La passione per il comportamento degli uccelli gli viene dalle lunghe passeggiate in mezzo alla natura che da bambino faceva con il nonno.

"Da allora l'interesse del fotografo per gli uccelli ha continuato a crescere, diventando infine il fulcro del suo progetto Ornitographies."

I risultati della sua ricerca spesso assomigliano a eliche, più simili a spazzolini o a strani pesci che a uccelli impegnati in spettacolari acrobazie aeree. O a tratti di pennarello. Ma proprio per questo attirano l’attenzione e consentono a chi li osserva di cogliere in un unico sgiardo ciò che i loro occhi non gli consentirebbero di vedere. Nel video Murmurations, invece, la moltitudine di uccelli che si muovono all’unisono e la distanza tramut il volo degli storni in un mutevole chiaroscuro a matita dalla punta fine.

"In inverno, gli storni si uniscono in stormi composti da migliaia di individui per cercare di confondere i falchi che li attaccano, facendo una danza ipnotica" (via Colossal)

Xavi-Bou.jpg
xavi-bou-frame-video.jpg
Xavi-Bou-02.jpg
Xavi-Bou-01.jpg
Xavi-Bou-03.jpg

Le onde lacusti congelate, come in un fermo immagine, nelle fotografie di Eric Gross

Tutte le immagini © Eric Gross

Tutte le immagini © Eric Gross

Un lago ghiacciato è uno spettacolo a cui siamo abituati ma quello catturato nelle immagini del fotografo statunitense specializzato in luoghi remoti e incontaminati, Eric Gross, è qualcosa di diverso. Animato com’è da migliaia di onde di varia grandezza che compongono un paesaggio in movimento. Eppure sono tutte congelate.

Le fotografie delle onde del lago congelate sono state scattate tra le Montagne Rocciose del Nord America ad oltre 3mila metri di quota. Tuttavia si tratta di un fenomeno non comune neppure a quest’altitudine. Secondo gli esperti locali le onde sarebbero state modellate così come sono, con tanto di creste, da ripetute tempeste di neve sul lago già ghiacciato. "Attraverso molteplici cicli di fusione e congelamento- ha detto al blog statunitense Colossal, Eric Gross- e dopo periodi di forte vento, i cumuli e gli avvallamenti vengono modellati in curve profonde, a volte con creste e linee".

Il magnifico paesaggio circostante ovviamente si riflette nelle onde del lago. Ma anche questo gioco di specchi, che deformano e amplificano in un brillanate sfavillio di luci, è immobile. Congelato, appunto.

Eric Gross che si è occupato anche di marketing adesso è spacializzato in fotografia naturalistica. Abita in Colorado ma dice di viaggiare quasi tutto l’anno. "La mia speranza- scrive sul suo sito- è di mostrare cose che si vedono di rado ed espandere l'apprezzamento per il mondo naturale attraverso immagini capaci di ipnotizzare". Su Instagram condivide le sue fotografie dei maestosi paesaggi naturali nordamericani. (via Colossal)

gross-2.jpg
gross-5.jpg