La fotografia aerea di Berhard Lang che trasforma le costellazioni di allevamenti ittici nei disegni di un bambino

fotografia-aerea-bernhard-lang-fish-farms

Bernhard Lang ha scattato ‘Fish Farms’ sorvolando la costa greca con un elicottero. Una serie di immagini aeree in bilico tra l’astrattismo e i disegni dei bambini, che invece ritrae l’acquacoltura nel Mediterraneo.

E porta impresso lo stile inconfondibile del fotografo tedesco sempre in perfetto equilibrio sul crinale che separa lo stupore del vedere dall’impegno sociale.
Nel caso di ‘Fish Farms’ Lang riflette sugli allevamenti ittici e sui risvolti economico-ambientali di un argomento controverso (secondo alcuni sarebbero l’unico mezzo per aiutare i Paesi in via di sviluppo mentre altri ritengono che l’impatto ambientale sarebbe devastante).
Lang però in alcune dichiarazioni rilasciate a Colossal si limita a sottolineare quanto il futuro della Grecia e quest’industria siano legati.
"L'industria dell'acquacoltura greca è importante per il Paese” dichiara "E lo è di più a causa della cattiva situazione economica in Grecia. Il pesce, soprattutto spigola e orata, è una delle loro più grandi esportazioni agricole, accanto all'olio d'oliva ". Ma i prezzi del pesce d’allevamento sono scesi sempre più negli ultimi anni minacciando un settore cruciale.
Formalmente le costellazioni di allevamenti ittici di Bernhard Lang sembrano composizioni astratte tracciate da un illustratore di cartoni animati. Un succedersi di cerchi leggeri, vagamente infantili, su fondo blu. Come se la sola distanza avesse completamente trasfigurato il soggetto. Del resto questa è una caratteristica costante nella fotografia aerea di qualità.

Bernhard Lang si è specializzato negli scatti ad alta quota che cattura con coraggio. I soggetti sono vari ma il tema ricorrente è quello dell’industria e dell’impatto degli insediamenti produttivi sull’ambiente. Come nella recente serie ‘Manila’ o in ‘Tulip Fields’.  Per vedere altre immagini di questo fotografo si possono consultare i suoi account Behance ed Instagram.

bernhard-lang-fotografia-aerea-serie-fish-farms
bernhard-lang-fotografia-aerea-serie-fish-farms-01
bernhard-lang-fotografia-aerea-serie-fish-farms-02
bernhard-lang-fotografia-aerea-serie-fish-farms-03
bernhard-lang-fotografia-aerea-serie-fish-farms-04
bernhard-lang-fotografia-aerea-serie-fish-farms-04
bernhard-lang-fotografia-aerea-serie-fish-farms-06

Kito Fujio ha fotografato scivoli e giostre che sembrano usciti da una fiaba nera ma sono l’attrezzatura dei campi gioco giapponesi

kito-fujio-arredi-cemento-parchi-gioco-bimbi-giappone

Kito Fujio ha abbandonato il suo lavoro d’ufficio nel 2005 per diventare un fotografo freelance. Da allora e per i 12 anni seguenti si è spesso occupato di edifici che dispongono di spazi d’intrattenimento per i più piccoli. Ma l’idea di creare la serie ‘Playground Equipment’ risale solo all’ultimo periodo, quando l’interesse di Kito Fujio si è concentrato sull’arredo modellato in cemento dei parchi gioco per bambini.

Ci sono pesci giganti e cavallette dalle lunghe antenne, teste di diavolo e corolle di tulipano ma anche robot ed elettrodomestici. Sembrano delle scenografie uscite da una fiaba nera o da un horror di serie B. Anche perché Fujio fotografa scivoli, giostre e quant’altro solo di notte, illuminando i giochi prima dall’interno e poi dall’esterno. L’effetto che ne esce è di mistero ed inquieta attesa.

Questi giochi per bambini modellati in cemento, in barba alla sicurezza sono installati un po’ in tutto il Giappone. D’altra parte sono quasi sempre oggetti vintage, molto amati in passato per la durata pressochè eterna e la scarsa manutenzione che richiedono.
Senza contare che l’uso del cemento per realizzare sculture in spazi pubblici ad uso dei più piccoli, in passato ha avuto i suoi sostenitori.

Il famoso scultore, architetto e designer Isamu Noguchi (che già nel 1933 creò arredi urbani per bambini) lo ha usato spesso. Ad esempio per una scultura-gioco donata alla città di Spoleto nel 1968 (‘Octetra’).

‘Playground Equipment’ è parte del libro fotografico di Kito Fujio in vendita sul suo sito internet. (via Colossal, Spoon&tamago)
 

ATTENZIONE: Non sono riuscita a verificare la correttezza delle informazioni sulla biografia dell’artista e sull’uso del cemento nei parchi gioco giapponesi ma propongo ugualmente questo articolo per la serietà delle due testate online da cui ho tratto le informazioni.

kito-fujio-arredi-cemento-parchi-gioco-bimbi-giappone-01
kito-fujio-arredi-cemento-parchi-gioco-bimbi-giappone-02
kito-fujio-arredi-cemento-parchi-gioco-bimbi-giappone-03
kito-fujio-arredi-cemento-parchi-gioco-bimbi-giappone-04
kito-fujio-arredi-cemento-parchi-gioco-bimbi-giappone-05
kito-fujio-arredi-cemento-parchi-gioco-bimbi-giappone-06
kito-fujio-arredi-cemento-parchi-gioco-bimbi-giappone-07
kito-fujio-arredi-cemento-parchi-gioco-bimbi-giappone-08

Le biblioteche più belle d’Europa negli scatti del fotografo Thibaud Poirier

Bibliotheque de la Sorbonne, Salle Jacqueline de Romilly, Parigi

Bibliotheque de la Sorbonne, Salle Jacqueline de Romilly, Parigi

Il fotografo parigino Thibaud Poirier è cittadino del mondo. Ha vissuto a Buenos Aires, Houston, Montreal e Tokyo. E lo scorso anno l’ha passato a viaggiare in Europa, per catturare le immagini delle più affascinanti biblioteche del Vecchio Continente.

Il risultato di questo vagabondaggio è la serie di scatti “Libraries” che comprende fotografie di biblioteche storiche e contemporanee. Thibaud Poirier mette l’accento sulla conformazione architettonica degli spazi e sulla solitudine. Le biblioteche, infatti, sono state tutte immortalate mentre erano vuote.

Come impronte digitali, ogni architetto ha modellato la sua visione di un nuovo spazio, per questa sacra auto-esplorazione- scrive Poirier nell’introduzione alla serie- Questi dettagli apparentemente minimi sono dappertutto, dall’equilibrio tra luce naturale e artificiale per ottimizzare la lettura oltre a preservare i testi antichi fino all’uso selettivo di tavoli da studio quando per incoraggiare la comunità quando la riflessione solitaria. La selezione di queste biblioteche che travalica lo spazio, il tempo, lo stile e le culture è stata attentamente scelta per l’ambientazione unica di ognuna e il contributo architettonico”.

Tra le biblioteche che compongono il viaggio nella cultura di ‘Libraries’ anche la Biblioteca Casenatese e la Biblioteca Angelica a Roma oltre a El Ateneo Grand Splendid di Buenos Aires (di cui ho parlato qui, e che costituisce l’unica tappa extra-europea del fotografo parigino.
Per vedere altre serie di immagini firmate da Thibaud Poirier c’è il suo sito internet oltre agli account Béhance e Instagram.

Biblioteca Nationale de France, Sala Lambrouste, Parigi, 1868

Biblioteca Nationale de France, Sala Lambrouste, Parigi, 1868

Stadtbibliothek, Stuttgart, 2011

Stadtbibliothek, Stuttgart, 2011

Biblioteca Joanina, Coimbra, 1728

Biblioteca Joanina, Coimbra, 1728

Palacio National de Mafra, Mafra, 1755

Palacio National de Mafra, Mafra, 1755

Grimm Zentrum Library, Berlino, 2009

Grimm Zentrum Library, Berlino, 2009

Bibliothèque Sainte-Geneviève, Parigi, 1850

Bibliothèque Sainte-Geneviève, Parigi, 1850

Bibliotheque de la Sorbonne, Salle Jacqueline de Romilly, Parigi, 1897

Bibliotheque de la Sorbonne, Salle Jacqueline de Romilly, Parigi, 1897

Trinity College Library, Dublin, 1732

Trinity College Library, Dublin, 1732

Bibliotheque Nationale de France, Salle Ovale, Parigi, 1868

Bibliotheque Nationale de France, Salle Ovale, Parigi, 1868

Biblioteca Angelica, Roma

Biblioteca Angelica, Roma