"Insurrecta": Gonzalo Borondo usa i cartelloni pubblicitaria per trasformare una città spegnola in un museo a cielo aperto

All images: Gonzalo Borondo, Insurrecta; photos Roberto Conte

All images: Gonzalo Borondo, Insurrecta; photos Roberto Conte

L’artista spagnolo Gonzalo Borondo, conosciuto per le opere d ‘arte pubblica, con “Insurrecta” si è superato. Composta da 32 grandi lavori, divisi in 17 tappe, e tutti collocate sui cartelloni pubblicitari, la mostra ha trasformato la città di Segovia in un museo a cielo aperto.

D’altra parte Segovia è la città dell’infanzia dell’artista. E è possibile che questo legame particolare con il territorio abbia aiutato Borondo a sviluppare un progetto che si fonde e si intensifica a contatto con i paesaggi e l’atmosfera della città.

Ma non con il suo bellissimo centro storico. L’artista infatti, ha scelto di seguire i cartelloni pubblicitri e con loro le arterie viarie , fino ad angoli anonimi della geografia urbana.

Tuttavia le opere non cessano mai di stupire per come giocano con il paesaggio. Si mimetizzano, emergono, scompaiono e distorcono ciò che hanno intorno. A volte si accontentano di stare nello spazio a cui sono affisse, altre no e si confrontano direttamente con lo spazio. Senza dimenticare la Storia dell’Arte. Borondo, infatti, rende omaggio all’intenzione divulgativa di Goya nella sua serie di incisioni “Los caprichos” e “Los desastres”, attraverso la tecnica del monotipo, utilizzata per l’intero progetto. Ma anche lo stile fa la sua parte.

D’altronde, “Insurrecta”, è stata organizzata per ricordare un evento importante per la città di Segovia: la rivolta dei Comuneros. Svoltasi 500 anni prima.

“Il progetto- spiega il materiale distribuito dall'artista- coniuga un esercizio di pensiero critico con una riflessione attuata attraverso l’interazione tra metafore visuali e narrativa storiografica. La scelta del supporto, infatti, non è casuale, Borondo connette la riappropriazione del territorio per mano dei Comuneros con la riappropriazione dell’arte degli spazi pubblicitari."

Insurrecta”, organizzata da Gozalo Borondo insieme al Comune di Segovia, in collaborazione con Acción Cultural Española (AC/E) e con il supporto organizzativo di STUDIO STUDIO STUDIO dell'artista italiano Edoardo Tresoldi, è stata inaugurata il 29 giugno 2020 e si concluderà il 23 aprile 2021. La pagina Instagram dell’artista spagnolo propone anche altr opere che ha realizzato in precedenza.

4_CS_Insurrecta_Borondo_photo Roberto Conte_I.jpg
10_Insurrecta_Borondo_photo Roberto Conte_VIII.jpg
2_CS_Insurrecta_Borondo_photo Roberto Conte_XIII.jpg
3_CS_Insurrecta_Borondo_photo Roberto Conte_II.jpg
5_CS_Insurrecta_Borondo_photo Roberto Conte_XI.jpg
7_CS_Insurrecta_Borondo_photo Roberto Conte_X.jpg
8_CS_Insurrecta_Borondo_photo Roberto Conte_XV.jpg
6_CS_Insurrecta_Borondo_photo Roberto Conte_III.jpg
12_Insurrecta_Borondo_photo Roberto Conte_VII.jpg
13_Insurrecta_Borondo_photo Roberto Conte_V.jpg
11_Insurrecta_Borondo_photo Roberto Conte_VI.jpg

La Pontiac Ghost Car, la prima automobile trasparente, che nel '39 mostrò al mondo il futuro

pontiac-ghost-car-1.jpg

Era il 1939 quando la Pontiac Ghost Car venne presentata nel padiglione ‘Highways and Orizon’s’. di General Motors alla Fiera Mondiale di New York. Era un’automobile con la carrozzeria completamente trasparente che permetteva di vedere la macchina al suo interno. Non un modello ma un’auto completa a grandezza naturale. La prima vettura trasparente mai creata.

La Fiera Mondiale di New York di quell’anno fu uno spettacolo. E il padiglione della General Motor che conteneva la mostra Futurama (dov’era possibile vedere dall’alto un enorme plastico delle città del domani) ebbe un successo senza eguali. A Futurama, infatti, si mostrava come la rete stradale si sarebbe evoluta e di conseguenza come i centri abitati e le abuìitudini dei cittadini sarebbero cambiati. Sempre nel corso della fiera del ‘39 vennero mostrate invenzioni incredibili per l’epoca e che comunicavano una granitica fiducia nel futuro e nell’ingegno umano. Come il vetro che si piega; il Frig-o-Therm che cucina e congela allo stesso tempo; e una torcia parlante che trasmette il discorso su un raggio di luce. In generale la fiera di quell’anno fu preveggente riuscendo a immaginare più o meno precisamente come sarebbero state le città e la vita dei loro abitanti nelgli anni ‘60 del secolo scorso.

Nel padiglione della General Motors venne presentata anche la Pontiac trasparente, conosciuta come Ghost Car. L’auto, oltre ad avere la carrozzeria e altre parti interamente trasparenti perchè fatte di plastica acrilica ( la General Motors la costruì in collaborazione con la Rohm and Hass che inventò il plexiglas), era curata nei minimi dettagli. Le parti più piccole in metallo erano state lavate in rame, mentre l’hardware era cromato. Invece i copertoni ed altri elementi erano in gomma bianca. Inutile dire che costruirla costò una cifra da capogiro (25mila dollari dell’epoca).

Nel 1940 nacque una seconda Ghost Car. Le due macchine vennero esposte in tanti concessionari Pontiac degli Stati Uniti, per poi essere prestate a Smithsonian Istitution che le mise in mostra durante tutti gli anni ‘40. Di lì comincia un percorso che porta la prima delle due auto ad essere venduta per 308mila dollari (nel 2011).

La Pontiac Ghost Car, oltre ad essere la prima automobile trasparente ha un design pionieristico che la rende una sorta di scultura a quattro ruote, dove i materiali industriali di ultima generazione vengono associati all’idea di lusso, progresso e solida leggerezza. (via vintage everyday)

pontiac-ghost-car-2.jpg
pontiac-ghost-car-4.jpg
pontiac-ghost-car-3.jpg
pontiac-ghost-car-5.jpg
1939-pontiac-ghost-car-7.jpg

Sfoglia antichi manoscritti miniati online in hd! E' nata Estense Digital Library la prima biblioteca italiana a usare IIIF

Mappa del Cantino

Mappa del Cantino

E’ nata Estense Digital Library. Che, con circa 750mila pagine e 10mila libri interamente digitalizzati e disponibili online, è la biblioteca più innovativa e accessibile d’Italia. L’unica a usare tecnologia IIIF che consente di confrontare, annotare e condividere documenti diversi. Antichi. Tutti online ad alta risoluzione. E naturalmente di sfogliarli.

Le immagini sono talmente grandi che è possibile vedere le piccole pennellate che definiscono una miniatura o leggere testi minuscoli. Senza fatica.

Pensata per appassionati, studiosi e insegnanti, Estense Digital Library, però, non si limita a permettere l’accesso a gran parte dei fondi della Biblioteca Estense Universitaria (ci sono libri antichi, mappe, spartiti musicali e ancora manoscritti e scritti di Ludovico Antonio Muratori, uno dei padri della storiografia italiana), ma condivide anche i disponibili sui documenti e cerca la partecipazione attiva degli utenti. Un grande passo avanti per il sistema culturale italiano sia a livello pratico che di concetto.

È chiaro che gli utenti più assidui e affezionati saranno gli studiosi, ma è importante non escludere nessuno– dice il direttore delle Gallerie Esstensi, Martina Bagnoli– L’obiettivo del progetto è quello di invitare tutti gli interessati a studiare le nostre collezioni. In questo modo la Biblioteca si presenta come laboratorio e non come fonte indiscutibile del sapere. Crediamo infatti che nel XXI secolo il sapere sia multimediale, multidisciplinare, partecipato e in continua evoluzione. Crediamo nel crowdsourcing, non nel protezionismo autoriale di pochi addetti ai lavori”.

Tutto il materiale si potrà anche confrontare con quello di altre biblioteche internazionali che offrono già servizi analoghi.

“È la prima volta che una grande biblioteca italiana rende disponibile tutto il patrimonio digitalizzato utilizzando il protocollo IIIF, così come avviene nelle principali biblioteche del mondo, dalla Oxford Bodleian Library alla Bibliothèque Nationale de France – spiega Martina Bagnoli – Le parole chiave di questa piattaforma sono accessibilità, condivisione e trasparenza. In pochi anni abbiamo trasformato una Biblioteca in cui l’utenza aveva bisogno di un bibliotecario come interprete, per consultare i vari e vetusti cataloghi cartacei, in una biblioteca in cui tutti potranno curiosare direttamente online con una semplice ricerca per parola chiave."

Il progetto, finanziato dalla Fondazione Modena nell’ambito di AGO Modena Fabbriche Culturali e diretto da Martina Bagnoli, Direttore delle Gallerie Estensi, è stato realizzato in collaborazionr con l’Università di Modena e Reggio Emilia. Ed èin divenire. A settembre, infatti, partirà l’inclusione di manoscritti e libri illustrati dell’Antico Fondo Estense.

Per capire precisamente come usare e cosa si può fare alla Estense Dgital Library c’è il video qui sotto. In linea di principio comunque, moltissime cose. Ma mai dimenticare che il materiale è rilasciato in licenza creative commons 4 e quindi non utilizzabile a scopo commerciale e non condivisibile online senza almeno un link che ne indichi la provenienza.

Biblia Latina, particolare

Biblia Latina, particolare

Biblia Latina (Bibbia di Borso d'Este - Antico Testamento) Datazione 1455-1461 segnatura Lat. 422 -423= Ms.V.G.12-13

Biblia Latina (Bibbia di Borso d'Este - Antico Testamento) Datazione 1455-1461 segnatura Lat. 422 -423= Ms.V.G.12-13


Recueil des plans du Petit Trianon Mique, particolare

Recueil des plans du Petit Trianon Mique, particolare

Recueil des plans du Petit Trianon Mique, Richard, 1786 segnatura alfa.&.01.02

Recueil des plans du Petit Trianon Mique, Richard, 1786 segnatura alfa.&.01.02

Collectio antiquitatum, particolare

Collectio antiquitatum, particolare

Collectio antiquitatum , Marcanova, Iohannes, 1465 segnatura alfa.l.05.15

Collectio antiquitatum , Marcanova, Iohannes, 1465 segnatura alfa.l.05.15

Breviarium Romanum, particolare

Breviarium Romanum, particolare

Breviarium Romanum (Breviario di Ercole I d'Este) Datazione 1502-1504 segnatura Lat.424=V.G.11

Breviarium Romanum (Breviario di Ercole I d'Este) Datazione 1502-1504 segnatura Lat.424=V.G.11

Mappa del cantino (particolare) , Fondo cartografico, segnatura C.G.A.2. Acquisita da Ercole I d'Este nel 1502. Tecnica: pergamena dipinta Orientamento: Nord. Realizzata da Alberto Cantino, "oratore" inviato da Ercole I in Portogallo. E’ considerata…

Mappa del cantino (particolare) , Fondo cartografico, segnatura C.G.A.2. Acquisita da Ercole I d'Este nel 1502. Tecnica: pergamena dipinta Orientamento: Nord. Realizzata da Alberto Cantino, "oratore" inviato da Ercole I in Portogallo. E’ considerata una delle prime che rappresentano anche le coste del "nuovo" continente americano.

Carta catalana , Fondo cartografico, datazione 1450-1460, segnatura C.G.A.1. Acquisita da Ercole I d'Este. Tecnica: pergamena dipinta Orientamento: Nord

Carta catalana , Fondo cartografico, datazione 1450-1460, segnatura C.G.A.1. Acquisita da Ercole I d'Este. Tecnica: pergamena dipinta Orientamento: Nord

Sphaerae coelestis et planetarum descriptio (De Sphaera) Datazione 1470 circa segnatura alfa.x.02.14

Sphaerae coelestis et planetarum descriptio (De Sphaera) Datazione 1470 circa segnatura alfa.x.02.14

Sphaerae coelestis et planetarum descriptio (De Sphaera) Datazione 1470 circa segnatura alfa.x.02.14

Sphaerae coelestis et planetarum descriptio (De Sphaera) Datazione 1470 circa segnatura alfa.x.02.14