La "Stragedia" di Ustica nelle splendide immagini di Nino Migliori. A Bologna nella ex-chiesa di San Mattia

All images: Nino Migliori, Stragedia, 2007-2020 © Fondazione Nino Migliori

All images: Nino Migliori, Stragedia, 2007-2020 © Fondazione Nino Migliori

In mostra a Bologna ( “Nino Migliori: Stragedia”) la serie di immagini che Nino Migliori ha realizzato fotografando uno per uno i frammenti dell’aereo Douglas DC-9 della compagnia Itavia, precipitato in mare il 27 giugno 1980 all’altezza di Ustica, durante il volo di linea IH 870 da Bologna a Palermo. Le immagini sono state scattate di notte, a lume di candela. E adesso l’artista le ha rielaborate in un’opera audio-video inedita.

La mostra “Nino Migliori: Stragedia” a dispetto del nome vagamente leggero, poetico certo, ma quasi venato d’ironia (che però è un neologismo coniato dallo stesso migliori che mette insieme le parole tragedia e strage), è tutt’altro che un esposizione disinvolta. Organizzata alla Ex-Chiesa di San Mattia di Bologna (promossa da Comune di Bologna, Istituzione Bologna Musei | MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna | Museo per la Memoria di Ustica, Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica, in collaborazione con Fondazione Nino Migliori, MiBACT – Direzione Regionale Musei Emilia Romagna, Cronopios e con il sostegno di Fondazione MAST), per il quarantesimo anniversatio della strage di Ustica, sembra, in realtà, carica di misticismo e attraversata da una certa dignitosa commozione.

Ideato da Nino Migliori (con Aurelio Zarrelli, Elide Blind, Simone Tacconelli) e curato da Lorenzo Balbi, il progetto vuole innanzitutto suscitare emozione per il contrasto tra la fastose decorazione dell’edificio cinquecentesco e le immagini quasi astratte e rigorosamente in bianco nero che passano sui monitor. Ben 7, di grandi dimensioni, posizionati ad altezze e angolazioni diverse, in modo da avvolgere lo spettatore. Sugli schermi “viene proiettata una narrazione audio-visiva che rielabora 81 immagini, tante quante sono state le vite scomparse”.

Ma la base sono le splendide fotografie che Migliori ha realizzato, nel 2007, quando i resti del DC-9 erano in un deposito di Bologna in attesa di essere ricomposti ed entrare a far parte della collezione del Museo per la Memoria di Ustica. Migliori li ha fotografati per quattro notti di seguito. orientando la luce della candela (che era l’unica forma di illuminazione usata dall’artista) in modo diverso a seconda del soggetto.

Quando nel 2007 seppi che si stava allestendo un Museo per la Memoria di Ustica- ha detto- sentii la necessità di fare un omaggio alle 81 vittime di quella stragedia. Poiché fin dall’antichità la luce e la fiamma che la produce, oltre che illuminare, hanno anche un significato di protezione, decisi di realizzare a lume di candela 81 fotografie di frammenti dell’aereo come fossero ceri votivi vibranti contro le tenebre in senso lato”.

I resti del DC-9 ne vengono fuori come forme astratte che a momenti svelano la loro identità e altri si rifugiano in un chiaroscuro che li sublima e li nasconde. Luminosi come gielli, informi e cupi come il mistero della tragedia, sembrano galleggiare nel vuoto e mostrano con compostezza frammenti del trauma, del dolore e dell’infinita tristezza, di cui sono muti testimoni.

Amico di Vedova, Veronesi, Tancredi e Munari, Nino Migliori, ha frequentato il salotto di Peggy Guggenheim a Venezia. Grande sperimentatore. Le sue fotografie sono conservate in molti importanti musei tra cui MoMa di New York, The Metropolitan Museum of Art di New York, Maison Européenne de la Photographie di Parigi.

La mostra “Nino Migliori: Stragedia” si è inaugurata sabato scorso in occasione dell’anniversario della strage di Ustica (27 giugno 2020) e rimarrà alla Ex-Chiesa di San Mattia di Bologna (via Sant’Isaia 14/a) fino al 7 febbraio 2021. Per vedere altre serie di fotografie realizzate da Nino Migliori nella sua lunga carriera consultare il sito della Fondazione Nino Migliori.

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Nino Migliori

Nino Migliori

La video-installazione di Arthur Jafa "Love is the Message, The Messsage is Deth" da stasera sarà in streaming per 48 ore

Installation view of Arthur Jafa's Love Is the Message, The Message Is Death, 2016, in the Hirshhorn's 2017 exhibition "The Message: New Media Works." CATHY CARVER/COURTESY ARTHUR JAFA AND GAVI N BROWN’S ENTERPRISE, NEW YORK/ ROME

Installation view of Arthur Jafa's Love Is the Message, The Message Is Death, 2016, in the Hirshhorn's 2017 exhibition "The Message: New Media Works." CATHY CARVER/COURTESY ARTHUR JAFA AND GAVI N BROWN’S ENTERPRISE, NEW YORK/ ROME

Il video ritmico e toccante dell’artista e cineasta afroamericano Arthur Jafa, “Love is the Message, The Message is Deth”, da stasera (26 giungno 2020 ore 20 qui) si potrà vedere in streaming per 48 ore. E’ la prima volta che succede, anche se l’opera è da tempo conservata in molti imporanti musei. Da domani inoltre sarà proiettata a Palazzo Grassi Punta della Dogana di Venezia.

Arthur Jafa, leone d’oro come miglior artista partecipante alla Biennale d’Arte di Venezia 2019 “May you Live in Interesting Times”, è conosciuto anche per essere direttore della fotografia nei film di Spike Lee e regista di molti video musicali. In una dichiarazione pubblicata sul sito della Tate ha detto: “Voglio fare cinema nero con il potere, la bellezza e l'alienazione della musica nera. Questo è il mio grande obiettivo "

“Love is the Message, The Message is Deth” del 2016, è un viaggio nella coscienza collettiva afroamericana, e di conseduenza nelle ragioni dei disordini di queste settimane, attraverso un collage di immagini provenienti da varie fonti (video youtube, riprese dell’artista stesso ecc.). L’opera segue il ritmo hip-hop del brano ispirato al Vangelo di Kanye West , “Ultralight Beam” e lo fa con un montaggio che è come una danza; mixando oggi e ieri, collettivo e personale, colore e bianco e nero.

L’opera, oltre ad essere visibile in streming sul sito di Palazzo Grassi Punta della Dogana di Venezia si potrà vedere anche nello spazio web di Dallas Museum of Art, Dallas, Texas ; Glenstone Museum, Potomac, Md. High Museum of Art, Atlanta, Ga.; Hirshhorn Museum and Sculpture Garden, Washington, DC; Museum of Contemporary Art, Los Angeles; Studio Museum in Harlem, New York, NY; Julia Collezione Stoschek, Berlino, Germania; Luma Arles, Arles, Francia; Luma Westbau, Zurigo, Svizzera ;Collezione Pinault, Parigi, Francia; Smithsonian American Art Museum, Washington, DC; Stedelijk Museum, Amsterdam, Paesi Bassi Tate, Londra. Tutti i musei coinvolti proietteranno anche la video installazione nei loro spazi fisici.

“Love is the Message, The Message is Deth” di Arthur Jafa dura 7 minuti. In basso ne allego un brano di bassa qualità trovata su Youtube, ma il sito di Palazzo Grassi Punta della Dogana ne avrà in streaming la versione completa e ad altadefinizione. Da vedere qui da stasera alle 20 fino a domenica alle 20.

Inoltre, alle ore 20 di sabato 27 giugno e di domenica 28 giugno, sarà possibile seguire online qui due tavole rotonde convocate dall'artista.

La pittura pastorale in 3d di Captain Boomer porta mucche e cornice nel centro di Londra

All images Courtesy Captain Boomer. Pictures by Stephen Wright

All images Courtesy Captain Boomer. Pictures by Stephen Wright

La pittura pastorale è un genere classico di paesaggio passato di monda man mano che la società abbandonava il modello economico agricolo. Adesso quei quadri siamo abituati a trovarli nei musei. Ma il collettivo di artisti belgi Captain Boomer gli ha ridato vita. Con l’opera “Pasture with Cows”

Un’installazione che amoreggia con la performance e sembra un po’ una forma di pittura 3d.

“Pasture with Cows”, infatti, è composta da una gigantesca cornice dorata che tempo fa è stata adagiata su un prato nel parco dell' Old Royal Naval College di Londra. E dalle mucche in carne e ossa che pascolavano al suo interno. Ma anche dal pubblico che osservava il tranquillo avanti e indietro dei ruminanti, appollaiato sulla cornice.

Captain Boomer è un collettivo di giovani artisti , nato nel 2008 ad Anversa. Il direttore si chiama Bart Van Peel. Le loro opere riuniscono elementi di arte pubblica, scultura monumentale, performance e happening, nel tentatico di trovare una risposta a domande che riguardano il nostro rapporto con la natura e la tradizione locale.

Per questo nelle opere firmate Captain Boomer (sempre molto scenografiche ma per ora non tantissime). il pubblico e il luogo in cui si svolge l’evento diventano parte dell’installazione .Nel caso di “Pasture with Cows”, per esempio, il prato e le persone diventano parte di un quadro visibile solo dall’alto.

Quest’opera poi, che l’anno scorso è stata messa in scena a Londra ma anche in diverse altre città europee, parla anche dei linguaggi dell’arte e di come rinnovare le rappresentazioni considerate obsolete.

La pittura pastorale 3d di “Pasture with Cows” e altre opere di Captain Boomer si possono ammirare sul sito del collettivo ma anche sul loro account Instagram. (via Designboom)

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