Azuma Makoto ha spedito bonsai ed elaborate composizioni floreali negli abissi oceanici

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L’artista giapponese Azuma Makoto, che ha fatto delle piante il centro della sua ricerca artistica, ha recentemente portato a termine “Bloom” il suo ultimo progetto. Neanche a dirlo si tratta di un opera che il mondo vegetale non apprezzerebbe affatto.

Azuma Makoto, infatti, che già ha lanciato bouquet nello spazio, bruciato enormi composizioni floreali, intrappolato fiori recisi in cubi di ghiaccio, questa volta ha deciso di lanciare uno splendido bonsai e quattro preziosi bouquet sul fondo dell’oceano.

L’opera a cavallo tra installazione e performance ha richiesto tre anni di pianificazione e preparazione. La maggior parte di questo periodo è servita ad ottenere le autorizzazioni necessarie dal governo per calare per oltre 1 chilometro e mezzo le piante nelle acque della baia di Suruga. I fiori erano contenuti in strutture lineari ed essenziali che oltre ad avere lo scopo di proteggerli, hanno permesso all’artista di documentare con precisione la spettacolare perormance (le strutture erano dotate di luce e attrezzatura fotografica).

“I fiori saranno inghiottiti dall'oscurità dei fondali marini, dove non brilla un solo raggio di luce" ha spiegato Azuma Makoto. L’artista, ha poi ricordato come il fondo dei mari sia il territorio più inospitale del pianeta carente com’è d’ossigeno e che per questo resta tutt’oggi in gran parte inesplorato (solo il 5% è stato mappato).

Nelle immagini insieme alle piante di Makoto e allo spoglio fondale sottomarino compaiono pesci e altre creature più o meno conosciute che abitano gli abissi.  

Per vedere nuove fotografie e di “Bloom” o di altre performance in cui Azuma Makoto maltratta poveri vegetali inermi c’è il suo sito internet oltre agli account Instagram e Facebook,

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