Serge Attukwei Clottey crea una monumentale cascata nel deserto fissando tessere di taniche gialle l'una all'altra

Serge Attukwei Clottey, Gold Falls, installation view, Desert X AlUla 2022 Courtesy the artist adn Desert X AlUa Photo by Lance Gerber

Forse non si può dire che vedendo Gold Falls si abbia l’impressione di sentire l’acqua scorrere, perchè l’installazione di Serge Attukwei Clottey, ricorda più una stoffa drappeggiata. Di certo però l’effetto è drammatico. Realizzato dall’artista ghanese per la seconda edizione di Desert X AlUla, Gold Falls è un enorme mosaico composto da tessere di galloni kufuor gialli (la cifra stilistica di Attukwei Clottey). Tanto grande da arrivare quasi al vertice di un’alta formazione rocciosa.

Serge Attukwei Clottey con Gold Falls gioca con il tema della manifestazione, il sarab (termine arabo che significa miraggio). Rappresentando l’acqua nel desento, infatti, fa riferimento all’illusione per antonomasia delle zone aride ma anche ai temi a lui cari: migrazione, globalizzazione, ecquità idrica.

"La storia del deserto da una prospettiva africana rappresenta la lotta, la morte per migrazione, la scarsità d'acqua e la tristezza- ha detto Clottey alla pubblicazione di settore Artnet News - Ma avere una mostra nel deserto porta vita e umanità al luogo e alla natura. Usando i galloni kufuor qui come rappresentazione della scarsità d'acqua, volevo cambiare la percezione di questo spazio allo stesso modo in cui l'acqua significa speranza e vita".

Le installazioni di Attukwei Clottey sono spesso importanti nelle dimensioni e le tessere di vecchie taniche di plastica gialla che l’artista raccoglie nei pressi della sua città natale (Accra), stranamente, a prima vista evocano l’oro e i tessuti pregiati. Ma Gold Falls è forse più impressionante del solito, per la collocazione verticale e il movimento, oltre che per la luce intensa e la sostanziale bicromia del paesaggio (l’ocra della sabbia e il blu del cielo).

Gold Falls di Serge Attukwei Clottey resterà collocata nelle valli del deserto di Alula in Arabia Saudita, insieme alle opere di altri quattordici artisti (ad esempio Jim Denevan e Abdullah Al Othman), fino alla conclusione di Desert X AlUla 2022, il 30 marzo. Altre opere dell’artista ghanese si possono vedere qui o sul suo account instagram.

Serge Attukwei Clottey, Gold Falls, installation view (detail), Desert X AlUla 2022 Courtesy the artist adn Desert X AlUa Photo by Lance Gerber

Serge Attukwei Clottey, Gold Falls, installation view (detail), Desert X AlUla 2022 Courtesy the artist adn Desert X AlUa Photo by Lance Gerber

Le spettacolari installazioni di Jim Denevan e Abdullah Al Othman per Desert X AlUla. Nel cuore del deserto saudita

Jim Denevan, Angle of Repose, installation view, Desert X AlUla 2022, courtesy the artist and Desert X AlUla, photo by Lance Gerber

Viste dall’alto l’opera di Jim Denevan e quella di Abdullah Al Othman sembrano piuttosto vicine. Non proprio confinanti ma attigue. Nel cuore del deserto saudita però le distanze ingannano e le dimensioni di entrambe le installazioni sono monumentali. D’altra parte il tema della grande manifestazione d’arte pubblica, Desert X AlUla 2022, di cui entrambe fanno parte, è il sarab. Il miraggio.

L’artista statunitense Jim Denevan, conosciuto per gli enormi interventi di Land Art, ha dato il meglio di se, costruendo coni su coni di sabbia. Alcuni sono più alti di lui (che non è certo uomo di bassa statura) e si estendono a perdita d’occhio. Il lavoro fa pensare contemporaneamente a un termitaio e ad un mandala. Si intitola Angle of Repose e non si può togliergli gli occhi di dosso. Ma l’aspetto più impressionante è che, nonostante Desert X si sia inaugurata solo l’11 febbraio scorso, probabilmente il vento adesso l’avrà già cancellato. L’arte di Denevan è effimera per definizione.

Mentre quello dell’artista di Riyadh, Abdullah Al Othman, è di certo ancora lì. Ha la forma di un laghetto e sembra fatto di luce ma è in solido acciaio inossidabile. Si intitola Geography of Hope (il termine geography si riferisce alle sponde del bacino, ispirate ai crinali delle più alte montagne saudite) e oltre ad essere d’impatto, possiede una sua melanconica poesia. Al Othman, infatti, si è attenuto al tema dell’evento senza digressioni e ha fatto rivivere il miraggio dei popoli del deserto: uno specchio d’acqua generato dal desiderio e dalla rifrazione della luce.

"Il miraggio portava speranza alle anime degli abitanti del deserto-scrive sul suo sito l'artista- insegnava loro la pazienza e concedeva loro il lusso di sognare; immaginando l'acqua in modo che potessero spingere ogni passo, fornendo la determinazione per raggiungere la loro destinazione.(...) Anche dopo aver saputo che si trattava di un miraggio irraggiungibile, è rimasto nelle loro anime come motivo di speranza e liberazione. Questo lavoro cerca di manifestare l'esperienza di raggiungere il miraggio e catturarlo per la prima volta."

Giunta alla sua seconda edizione, Deset X AlUla 2022, nasce dalla collabroazione tra la californiana Desert X (che organizza l’omonima manifestazione nella Coachella Valley) e la Royal Commission for Aiula (RCU). La zona desertica che si estende nei pressi della città di Alula, infatti, ha un ricchissimo patrimonio storico-archeologico e il governo dell’Arabia Saudita si sta dando molto da fare per inserirla nelle rotte del turismo globale. Basti pensare che Deset X AlUla è del tutto gratuita, nonostante si tratti di un’enorme manifestazione, composta da opere su larga scala. Anche il trio di curatori ha un buon curriculum: Reem Fada ha lavorato per il Guggenheim e curato diverse manifestazioni internazionali, Raneem Farsi è una consulente affermata, Neville Wakefield ha già diretto Desert X a Coachella.

Oltre a Jim Denevan e Abdullah Al Othman, a Deset X AlUla 2022 partecipano: Shadia Alem, Dana Awartani, Serge Attukwei Clottey, Claudia Comte, Shezad Dawood, Stephanie Deumer, Sultan bin Fahad, Zeinab Alhashemi, Alicja Kwade, Shaikha Al Mazrou, Khalil Rabah, Monika Sosnowska, Ayman Zedani.

Desert X AlUla 2022 si concluderà il 30 marzo e Artbooms ne parlerà ancora. Per saperne di più dell’arte effimera di Jim Denevan (su cui recentemente è uscito anche un film) ci sono il sito e l’account instagram dell’artista di Santa Cruz. Anche le installazioni di Abdullah Al Othman si possono vedere sul suo sito internet o sul suo account instagram.

Abdullah AlOthman, Geography of Hope, installation view, Desert X AlUla 2022, courtesy the artist and Desert X AlUla, photo by Lance Gerber

Jim Denevan, Angle of Repose, installation view (detail), Desert X AlUla 2022, courtesy the artist and Desert X AlUla, photo by Lance Gerber

Abdullah AlOthman, Geography of Hope, installation view, Desert X AlUla 2022, courtesy the artist and Desert X AlUla, photo by Lance Gerber

Serge Attukwei Clottey ha creato due enormi cubi gialli di plastica riciclata per ricordare al mondo l'emergenza climatica

“The Wishing Well” (2021) nella Coachella Valley. Tutte le immagini © Serge Attukwei Clottey, per gentile concessione di Desert X, di Lance Gerber. All images shared by Colossal

“The Wishing Well” (2021) nella Coachella Valley. Tutte le immagini © Serge Attukwei Clottey, per gentile concessione di Desert X, di Lance Gerber. All images shared by Colossal

L’artista ghanese Serge Attukwei Clottey in occasione della Biennale d’Arte della valle di Coachella (in California, famosa per l’omonima manifestazione musicale), “Desert X”, ha deciso di creare due sculture site-specific di grandi dimensioni. Intitolate “The Wishing Well”, rappresentano due cubi monumentali, quasi archetipi architettonici. In un mosaico di galloni plastici Kufuor.

Serge Attukwei Clottey, che lavora in una moltitudine di linguaggi diversi, ma affida quasi sempre le sue opere d’arte pubblica alle tessere giallo oro delle taniche di plastica, racconta una storia africana di quotidianità e cambiamenti epocali. In particolare è interessato ai mutamenti climatici e alle conseguenze del colonialismo.

Le taniche gialle di plastica spessa, vennero infatti, portate in Africa dall’Occidente, piene di olio da cucina. Lì rimasero, e le popolazioni locali presero a usarle per trasportare l’acqua, di volta in volta abbandonandole e riappropriandosene. Nel tempo, sono diventate un’importante causa di inquinamento delle risorse idriche e dei fondali marini ma anche un elemento caratteristico, familiare, onniprente e irrinunciabile. Rappresentano quindi il paradosso, la circolarità e le imprevedibili coseguenze delle scelte umane. Sono anche una testimonianza dell’attualità socio-culturale africana e di come sia dipendente dal passato occidentale. E di come per estensione, le Storia dei luoghi si fonda in un oggi futtuante, multiforme e imprevedibilmente conseguenziale.

In merito al progetto realizzato per Desert X con le taniche Kufuor, Clottey, ha detto: "In quanto reliquie riproposte del progetto coloniale, servono come promemoria costante delle eredità dell'impero e dei movimenti globali per la giustizia ambientale"

The Wishing Well” rimarrà in visione alla biennale di Coachella, Desert X, fino al 16 maggio 2021. Per vedere subito altreopere di Serge Attukwei Clottey (in Italia rappresentato dalla galleria Lorenzelli di Milano) , invece, si può ricorrere ad Artsy ma soprattutto al sito dell’artista piuttosto che al suo account Instagram.

“The Wishing Well” (2021) nella Coachella Valley. Tutte le immagini © Serge Attukwei Clottey, per gentile concessione di Desert X, di Lance Gerber

“The Wishing Well” (2021) nella Coachella Valley. Tutte le immagini © Serge Attukwei Clottey, per gentile concessione di Desert X, di Lance Gerber

“The Wishing Well” (2021) nella Coachella Valley. Tutte le immagini © Serge Attukwei Clottey, per gentile concessione di Desert X, di Lance Gerber

“The Wishing Well” (2021) nella Coachella Valley. Tutte le immagini © Serge Attukwei Clottey, per gentile concessione di Desert X, di Lance Gerber

“The Wishing Well” (2021) nella Coachella Valley. Tutte le immagini © Serge Attukwei Clottey, per gentile concessione di Desert X, di Lance Gerber

“The Wishing Well” (2021) nella Coachella Valley. Tutte le immagini © Serge Attukwei Clottey, per gentile concessione di Desert X, di Lance Gerber

“The Wishing Well” (particolare, 2021) nella Coachella Valley. Tutte le immagini © Serge Attukwei Clottey, per gentile concessione di Desert X, di Lance Gerber

“The Wishing Well” (particolare, 2021) nella Coachella Valley. Tutte le immagini © Serge Attukwei Clottey, per gentile concessione di Desert X, di Lance Gerber