Jan Fabre disegna con il suo stesso sangue la gestazione del figlio

Galleria Mucciaccia, Mostra Jan Fabre. Foto: Luca Zampieri 

E’ una storia intima ed epica quella che l’artista belga Jan Fabre, racconta con le sue ultime opere: sculture preziose di corallo (di cui Artbooms ha già parlato qui) e disegni tratteggiati con il suo stesso sangue. Questi ultimi, di straordinaria abilità tecnica, fanno riferimento alla fragilità della vita e commuovono perchè raccontano la gestazione del figlio di Fabre.

Jan Fabre è un artista molto famoso ma anche coreografo e regista teatrale. E questo stretto legame con il palcoscenico, si ritrova nella sua opera che, a tratti, è spettacolare ed istrionica.

Le sculture di corallo di Fabre, infatti, cesellate e luccicanti, sembrano oggetti votivi. Fanno pensare a tempi lontani e quasi odorano d’incenso. Ricordano, in qualche modo, le wunderkammer e gli antichi dipinti di nature morte fiamminghi. Tuttavia, il racconto che l’artista ci consengna, mettendoci di fronte a simboli vari non è lineare. Ci sono il memento mori e la vanitas (interpretato talvolta, da teschi vagamente ironici), la crocefissione e la maternità ma anche il tao, il nodo d’amore celtico, copricapi e persino una testa di pinocchio. Una storia di tutti ma anche del solo artista, che risuona dalla nostra coscienza collettiva e dal passato personale di Fabre.

Il corallo poi, rappresenta il sangue, sia per il colore, sia per la forma dei rami simili a vasi sanguigni. Un materiale ideale, quindi, per condurre l’osservatore al sangue vero dei minuti disegni a parete, in cui il figlio Django cresce indifeso. Per introdurlo da una dimensione astratta, a una emotivamente concreta.

In questo modo l’artita ci parla di pietà, condivisione e amore.

D’altra parte Jan Fabre stesso ha detto: “L’arte è come l’amore, porta sempre ad una riconciliazione”.

Sia la nuova serie di sculture in corallo (ben 30), sia le inedite carte disegnate col sangue, sono in mostra alla Galleria Mucciaccia di Roma. La personale di Jan Fabre, curata da Melania Rossi, si intitola ALLEGORY OF CARITAS (An Act of Love) e si concluderà giovedì 15 dicembre. Mentre da domenica scorsa, anche la sede londinese della galleria presenta un’altra selezione di lavori della stessa famiglia.

AGGIORNAMENTO: La mostra di Jan Fabre è stata prorogata fino al 14 gennaio 2023, sia nella sede romana, che in quella londinese della galleria.

Jan Fabre, The little resurrection of life, 2022. Corallo prezioso, pigmento, polimeri / Deep precious coral, pigment, polymers, 24 x 14 x 6,5 cm

Galleria Mucciaccia, Mostra Jan Fabre. Foto: Luca Zampieri

Galleria Mucciaccia, Mostra Jan Fabre. Foto: Luca Zampieri

Galleria Mucciaccia, Mostra Jan Fabre. Foto: Luca Zampieri

Galleria Mucciaccia, Mostra Jan Fabre. Foto: Luca Zampieri

Galleria Mucciaccia, Mostra Jan Fabre. Foto: Luca Zampieri

Galleria Mucciaccia, Mostra Jan Fabre. Foto: Luca Zampieri

Galleria Mucciaccia, Mostra Jan Fabre. Foto: Luca Zampieri

JanFabre, The Cosmic Duality, 2022. Corallo prezioso, pigmento, polimeri / Deep precious coral, pigment, polymers, 20 x 20 x 20 cm