Sembrano tappeti d’erba bianca le opere di Rowan Mersh e invece sono distese di conchiglie

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Le opere di Rowan Mersh sembrano tappeti di fili d’erba trasformati in pietra proprio mentre si muovevano al vento. Invece sono conchiglie. Decine di migliaia di minuscole conchiglie. Applicate a mano, una ad una.
Mersh ottiene un effetto di movimento ondulatorio orientando in maniera differente le varie masse di conchiglie che popolano ogni supporto. Inutile dire che ottiene l’effetto desiderato grazie all’accumulo.
L’artista londinese di solito usa minuscole conchiglie largamente diffuse in Nord-America e che erano usate dai nativi per la produzione di gioielli ma anche come valuta. E venivano caricate di importanti valori simbolici, come quello di “sacra ricchezza” (è il caso della dentalium).

Nelle serie “Pithvava” e “Placuna Phoenix”, Rowan Mersh, mette a frutto la sua esperienza come scultore, capace di usare materiali diversi tra loro ed atipici. Come la pelle e la carta ripiegata o il tessuto. E la sua carriera eterogenea. L’artista ha, infatti, lavorato anche per il mondo della moda, in cui è noto per le sue laboriose e raffinate “sculture da indossare“.
Le opere di Rowan Mersh, sono conservate in importanti collezioni pubbliche e private. A rappresentarlo è la galleria londinese Fumi (uno dei proprietari è italiano), dove si possono vedere altre sue opere. (via Colossal)

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