Le sculture in legno di Willy Verginer stravolte da vivaci strisce di colori-design

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L'artista Willy Verginer a dispetto del nome che potrebbe trarre in inganno è italiano. Vive e lavora ad Ortisei in Val Gardena. Ed è proprio nell’artigianato locale che affondano le radici le sue sculture.

L’artista realizza opere in bilico tra il ritratto e la metafora, intagliando solidi ceppi di legno di tiglio. Di sicuro è abile nel modellare le forme delle figure che intende rappresentare ma quello che lo affranca con decisione dalla tradizione scultorea delle montagne in cui vive, sono delle fasce monocrome che tagliano le sue statue e le reinterpretano. Colori accesie brillanti, persino modaioli, che a volte si sommano a dei motivi decorativi pronti ad irrompere imprevedibili nelle composizioni.

Il modo in cui dipinge le sue statue è uno degli elementi che lo distingue dai figli Matthias e Christian. Entrambi scultori a loro volta.

I soggetti di Willy Verginer non sono mai atemporali ma riflettono i problemi del nostro tempo. In particolare l’artista si sofferma spesso sull’inquinamento e la necessità di salvaguardare l’ambiente e le sue biodiversità.

Adesso è appunto impegnato nella mostra collettiva che tocca questi temi “After industry”, al Wasserman Project della lontana Detroit (fino al 8 aprile 2017). Va ricordato che nel 2011 fu inserito nel Padiglione Italia della Biennale di Venezia.
Per vedere altre colorate sculture ecologiste di Willy Verginer si può anche seguire il suo account Instagram. (via Fubiz)

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Il Sud Africa nella fotografia aerea dell’avventuroso Zack Seckler tra Astrattismo, animali selvaggi e paesaggi mozzafiato

Zack Seckler, Sud Africa, fotografia aerea

Zack Seckler, Sud Africa, fotografia aerea

Il fotografo statunitense Zack Seckler ha sorvolato le aree più remote del Sud Africa su un ultraleggero monoposto. Ben 2mila metri quadri di paesaggi mozzafiatoe animali selvaggi. Da questo viaggio avventuroso ed avvincente è nata una serie di scatti che tuttavia non ci racconta una storia ma la trasfigura.

Fino a far virare la fotografia aerea sulla rotta dell’astrattismo.

“Paragono quest’esperienza all’essere al di sopra di una gigantesca tela ed essere in grado di dipingervi delle pennellate- spiega Seckler-  Da un’altezza compresa tra i 15 e i 150 metri, il paesaggio si libra su quella linea entro la quale le cose sono in bilico tra l’apparire molto reali ed il diventare piuttosto astratte“.

“Questo è quello che mi attira davvero- conclude- Il confine tra realtà ed astrazione”.

Zack Seckler è nato a Boston ed ha studiato Psicologia. Solo in seguito, viaggiando, ha cominciato a sviluppare l’interesse per la fotografia che ha messo a frutto, frequentando i corsi della Newhouse of Syracuse University (Stato di New York).

Il suo avventuroso viaggio in alcuni tra gli angoli più remoti del Pianeta è diventato una mostra personale, intitolata con descrittiva semplicità “Zack Seckler: South Africa”. L’esposizione si inaugurerà il 13 aprile alla galleria Clampart di New York. Ma per vedere altri suoi scatti non c’è bisogno di spingersi così lontano, basta seguire i suoi account Facebook e Instagram, o consultare il suo sito internet in cui la serie di buffe e coloratissime foto dedicate agli animali vi strapperà un sorriso. (via Colossal)

Zack Seckler, Sud Africa, fotografia aerea

Zack Seckler, Sud Africa, fotografia aerea

Zack Seckler, Sud Africa, fotografia aerea

Zack Seckler, Sud Africa, fotografia aerea

Zack Seckler, Sud Africa, fotografia aerea

Zack Seckler, Sud Africa, fotografia aerea

Zack Seckler, Sud Africa, fotografia aerea

Zack Seckler, Sud Africa, fotografia aerea

Zack Seckler, Sud Africa, fotografia aerea

Zack Seckler, Sud Africa, fotografia aerea

Zack Seckler, Sud Africa, fotografia aerea

Zack Seckler, Sud Africa, fotografia aerea

Zack Seckler, Sud Africa, fotografia aerea

Zack Seckler, Sud Africa, fotografia aerea

Zack Seckler, Sud Africa, fotografia aerea

Zack Seckler, Sud Africa, fotografia aerea

Le Opere di Bill Viola Mettono in Scena il Dramma nel Rinascimento Elettronico di Palazzo Strozzi

(Tempesta, Studio per La zattera) Bill Viola, 2005, 16' 50"Video a colori ad alta definizione su schermo piatto LCD installato a parete.Museo Santa Maria Novella

(Tempesta, Studio per La zattera) Bill Viola, 2005, 16' 50"
Video a colori ad alta definizione su schermo piatto LCD installato a parete.
Museo Santa Maria Novella

L’arte contemporanea è innovazione. Spesso sa far riflettere, stupire e persino sorridere ma difficilmente riesce a cristallizzare il fluire delle cose sotto forma di dramma puro e semplice. Vi accenna, certo, ma inserisce questo sentimento in un prisma di emozioni più complesso. Refrattaria com’è all’universo ideale.

Non è il caso delle opere dell’americano Bill Viola. Dove il dramma c‘è eccome!

Ed è forse per questo che la cornice di Palazzo Strozzi tra buio profondo e luci intense gli calza a pennello. Così come gli si addice il dialogo serrato con i capolavori del Rinascimento.

Bill Viola: Rinascimento Elettronico” (fino al 23 luglio) a cura di Arturo Galasino e Kra Perov, celebra “il maestro indiscusso della video arte contemporanea” con un esposizione che ne ripercorre la lunga carriera (dagli esordi negli anni’70 fino ai giorni nostri). E pone le sue opere a confronto con i capolavori rinascimentali. In un percorso che dal Piano Nobile e la Strozzina di Palazzo Strozzi coinvolge altri musei della città di Firenze (come gli Uffizi e il Museo del Duomo).

Tutte le opere sono centrate su soggetti che superano la loro natura di individui per tendere ad una rappresentazione idealee corale dell‘umanità. Questo aspetto del lavoro di Bill Viola, insieme alla composizione apparentemente semplice ma profondamente costruita e al dialogo con gli elementi (in modo particolare acqua e fuoco molto presenti nella produzione di Viola), fanno delle videoinstallazioni dell’artista statunitense un perfetto contraltare ai capolavori di maestri come Lukas Cranach, Masolino da Panicale, Pontormo e Paolo Uccello.

Al Museo dell’Opera del Duomo due video di Bill Viola (“Acceptance” e “Observance”) sono esposti accanto ai capolavori iconici “La Maddalena Penitente” di Donatello e la “Pietà Bandini” di Michalangelo, che ripropongono in chiave contemporanea.

Bill Viola a Palazzo Strozzi, installation view © Alessandro Moggi

Bill Viola a Palazzo Strozzi, installation view © Alessandro Moggi

bill viola (new york 1951): the deluge (going forth by day), 200236’ | color video projection with four channels of soundlong beach, CA, bill viola studio

bill viola (new york 1951): the deluge (going forth by day), 2002
36’ | color video projection with four channels of sound
long beach, CA, bill viola studio

paolo uccello (paolo di dono; pratovecchio, casentino 1397-firenze 1475): diluvio e recessione delle acque, 1436-1440affresco staccato | cm 215 x 510firenze, museo di santa maria novella

paolo uccello (paolo di dono; pratovecchio, casentino 1397-firenze 1475): diluvio e recessione delle acque, 1436-1440
affresco staccato | cm 215 x 510
firenze, museo di santa maria novella

Bill Viola a Palazzo Strozzi, installation view © Alessandro Moggi

Bill Viola a Palazzo Strozzi, installation view © Alessandro Moggi

bill viola (new york 1951): the greeting, 199510’22” | video/sound installation; performers: angela black, suzanne peters, bonnie snyderlong beach, CA, bill viola studio

bill viola (new york 1951): the greeting, 1995
10’22” | video/sound installation; performers: angela black, suzanne peters, bonnie snyder
long beach, CA, bill viola studio

pontormo (jacopo carrucci; pontorme, empoli 1494-firenze 1557): visitazione 1528-1529 circaolio su tavola | cm 207 x 159,4carmignano (PO), pieve di san michele

pontormo (jacopo carrucci; pontorme, empoli 1494-firenze 1557): visitazione 1528-1529 circa
olio su tavola | cm 207 x 159,4
carmignano (PO), pieve di san michele

Bill Viola a Palazzo Strozzi, installation view © Alessandro Moggi

Bill Viola a Palazzo Strozzi, installation view © Alessandro Moggi

bill viola (new york 1951): emergence, 200211’40” | retroproiezione video a colori hd su schermo a parete in stanza buia;performers: weba garretson, john hay, sarah steben | cm 213 x 213 cm 5 x 5 x 7, dimensions roomlong beach, CA, bill viola studio

bill viola (new york 1951): emergence, 2002
11’40” | retroproiezione video a colori hd su schermo a parete in stanza buia;
performers: weba garretson, john hay, sarah steben | cm 213 x 213 cm 5 x 5 x 7, dimensions room
long beach, CA, bill viola studio

masolino da panicale: pietà, 1424affresco staccato | cm 280 x 118empoli, museo della collegiata di sant’andrea

masolino da panicale: pietà, 1424
affresco staccato | cm 280 x 118
empoli, museo della collegiata di sant’andrea

bill viola, observance, 2002| 10'14"video a colori ad alta definizione su schermo al plasma installato a parete in verticale| museo dell'opera del duomo. cm 120,7 x 72,4 x 10,2| courtesy bill viola studio

bill viola, observance, 2002| 10'14"video a colori ad alta definizione su schermo al plasma installato a parete in verticale| museo dell'opera del duomo. cm 120,7 x 72,4 x 10,2| courtesy bill viola studio

"pietà bandini", michelangelo buonarroti (vaprese? 1475-roma 1564) 1547-1555 circa| marmo, cm 226 x 138 x 125| firenze, museo dell’opera del Duomo, inv. 2005/289

"pietà bandini", michelangelo buonarroti (vaprese? 1475-roma 1564) 1547-1555 circa| marmo, cm 226 x 138 x 125| firenze, museo dell’opera del Duomo, inv. 2005/289