La lampada estone fatta di micelio che sembra un fungo volante e si coltiva come un ortaggio

L’azienda estone Myceen ha preso molto sul serio la lotta al cambiamento climatico e lo ha fatto sviluppando dei prodotti davvero ecosostenibili. Talmente naturali che si coltivano come fossero verdure. Lampade a sospensione pronte per illuminare il salotto comprese. D’altra parte è facilmente afferrabile visto che sono fatte di micelio.

Myceen produce pannelli insonorizzanti, piccoli mobili e lampade a sospensione particolarmente d’impatto per il loro design. Queste ultime si chiamano "B-Wise" e sono state progettate per sembrare dei funghi che fluttuano nell’aria illuminando lo spazio in cui vegono montate.

Per farle, l’azienda con sede a Tallinn, mischia i materiali organici scartati dell'industria del legno e dall'agricoltura (più spesso segatura e paglia), con il micelio (cioè la struttura filamentosa usata dai funghi per svilupparsi simile all’apparato radicale delle piante). Poi inserisce il composto in uno stampo dove il micelio cresce fino a diventare una superficie compatta. Allora i paralumi vengono rimossi dagli stampi e disidratati perchè mantengano la loro forma nel tempo.

La disidratazione, oltre ad avere una funzione estetica, serve per garantire la sicurezza della lampada: "La crescita del micelio- scrive la ditta sul suo sito internet- viene interrotta e la lampada è completamente sicura per l'uomo e gli edifici."

Il processo produttivo della "B-Wise" non è brevissimo: dura in tutto 5 settimane. Anche se è del tutto ecologico. Il paralume, infatti, non contiene sostanze chimiche o additivi sintetici, "l'energia necessaria per far crescere il materiale è inferiore alla quantità di carbonio in esso contenuto". E naturalmente è pure riciclabile.

Il micelio produce effetti sempre diversi, sia nel colore (va dal panna ai toni del cuoio), che nelle minute imperfezioni della tessitura, rendendo ogni lampada unica. Non a caso si tratta di un materiale che da qualche anno a questa parte attira attenzione sempre crescente da parte di designers, architetti e professionisti della moda. E si sta addirittura pensando di farne un uso etico, visto che per aspetto e tessitura potrebbe sostituire pelle e cuoio.

Tra i vari esperimenti fatti con il micelio ci sono gli archi che Carlo Ratti creò per un’edizione della Milano Design Week. .

Le lampade a sospensione "B-Wise" di Myceen si possono vedere insime ad altri prodotti a base di micelio sul sito internet della ditta e sul loro account instagram. (via dezeen)

La designer Nanako Kume con un temperino gigante crea lampade simili a trucioli di matite colorate

Tutte le immagini © Nanako Kume

La designer giapponese Nanako Kume ha sempre trovato belli i trucioli di matita colorata. Tanto da inventarsi un buffo macchinario per farne degli oggetti d’arredo. E dedicargli un’intera collezione.

La serie di lampade a sospensione Sharpener, infatti, imita alla perfezione i trucioli di matita colorata. Che appesi al soffitto in varie dimensioni, colori, tipi di legno e curvature, hanno effetti estetici diversi. Ma riescono comunque ad evocare il gioco, l’infanzia, l’ingenuità, la semplicità e la creatività nella sua forma più pura. Per ottenerle, Nanako Kume, usa un enorme temperino a manovella di sua invenzione.

"Fin dall'infanzia- ha scritto Kume- sono stata affascinata dalla forma e dalla fugacità dei trucioli che si ottengono quando si temperano le matite. Ho pensato che aumentando le dimensioni e lo spessore di ciò che deve essere scartato come rifiuto, sarebbe stato possibile creare nuovi prodotti mantenendo la bellezza della forma."

Con il mutare delle dimensioni però, il processo per ottenere i trucioli si fa più lungo e complicato. Come ha spiegato la stessa designer in un video condiviso su Youtube e Instagram. Nelle immagini, infatti, si vede Kume modellare i blocchi di legno per dargli la forma delle matite. Immergerli nell’acqua e metterli in un ambiente impregnato di vapore per renderli flessibili. Per poi colorarli con vernice a spruzzo e tagliarli.

La fase intermendia è la meno prevedibile ma serve a temperare il legno più facilmente senza romperlo e a imprimergli una forma duratura una volta asciutto.

La designer Nanako Kume, condivide le lampade a sospensione a forma di trucioli di matita colorata, su Instagram. A breve inoltre intende rendere le creazioni della serie Sharpener disponibili all’acquisto.

Con La Commedia Umana Ai Weiwei concentra il suo humor nero in un lampadario di vetro di Murano alto 9 metri

Think Big! Ai Weiwei. Commedia Umana, Terme di Diocleziano, Museo Nazionale Romano. Foto dell’installazione. All images courtesy of the artist Museo Nazionale Romano

L’opera La Commedia Umana di Ai Weiwei, fino alla settimana scorsa collocata alle Terme di Diocleziano a Roma, è una gigantesca scultura in vetro carica di humor nero e riferimenti alla Storia dell’Arte. Un colossale lampadario, di oltre 6 metri per 9, composto da 2 mila parti in vetro di Murano (lavorate ed assemblate a mano).

La Commedia Umana è un tentativo dell’artista di origine cinese di rileggere l’antichissimo tema del Memento Mori in chiave contemporanea. Mixando, nello stesso tempo, elementi iconici della sua poetica alla rappresentazione. Così a teschi ed ossa, l’opera, intervalla granchi (vedi qui) e il leggiadro simbolo di Twitter. Ovviamente, Ai Weiwei, cerca di darle brio con la satira sociale. Espressa dalla scelta di costruire un lampadario in vetro di murano simbolo di buon gusto, artigianalità ed eleganza.

Il lampadario- ha detto Ai Weiwei- è un oggetto glamour che si espone in casa, per esempio un salotto. È il mio bisogno di includere la morte nella nostra quotidianità, di connettere un oggetto di interior design a quello che succede fuori dalla casa, nel mondo”.

. E ancora: “Bisogna coesistere con la morte, non cancellarla. L’artista ha la responsabilità di concentrarsi sull’umanità e di continuare a chiedere chi sta morendo, perché e come”.

Tuttavia, è il tema stesso a contenere la satira sociale (di fronte alla morte i costumi e l velleità di un’epoca sono irrilevanti). E lo è fin dai tempi in cui le Terme di Diocleziano erano un complesso termale capace di ospitare fino a 3mila persone.

L’installazione è frutto di un gigantesco impegno da parte dell’artista e dello studio per la lavorazione del vetro Berengo di Venezia. Un lavoro talmente lungo e complicato che per ultimarlo sono stati necessari tre anni e un’opera di ricerca che si è innestata sull’abilità artigianale.

"Ogni visita dell’artista a Murano - ha ricordato la direttrice della Fondazione Berengo, Jane Rushton- ha stimolato la nascita di nuove idee e portato nuova energia. Parti in vetro soffiato prodotte in fornace, quali organi umani, pipistrelli e altre creature sono state combinate a strutturedi ossa in vetro fuso prodotte nel nostro laboratorio di casting. Con il trascorrere del tempo, come ècresciuta la visione di Ai Weiwei, così si è evoluta anche questa scultura".

L’esposizione dell’opera La Commedia Umana di Ai Weiwei è stata organizzata dal Museo Nazionale Romano. Si è svolta più o meno in paralleo con l’allestimento della Turandot, al Teatro dell’Opera di Roma, diretto dall’artista (gli spettacoli sono durati fino al 31 marzo) ed alla mostra personale Change of Perspective a lui dedicata nella sede capitolina di Galleria Continua che si concluderà giovedì prossimo.

Think Big! Ai Weiwei Photo: Edward Smith

Think Big! Ai Weiwei. Commedia Umana, Terme di Diocleziano, Museo Nazionale Romano

Think Big! Ai Weiwei Photo: Francesco Allegretto

Think Big! Ai Weiwei. Commedia Umana, Terme di Diocleziano, Museo Nazionale Romano

Think Big! Ai Weiwei Photo: Francesco Allegretto

Think Big! Ai Weiwei Photo: Edward Smith

Think Big! Ai Weiwei. Commedia Umana, Terme di Diocleziano, Museo Nazionale Romano (l’artista durante l’installazione dell’opera)